Forza Italia Campania, è resa dei conti: De Siano, Sarro, Pentangelo e Ferraioli lasciano il partito

Forza Italia Campania, è resa dei conti: De Siano, Sarro, Pentangelo e Ferraioli lasciano il partito
di Emiliano Caliendo
Giovedì 25 Agosto 2022, 15:55 - Ultimo agg. 26 Agosto, 08:25
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La versione degli esclusi dalle liste campane di Forza Italia. Questa è sembrata la conferenza stampa, tenutasi a Napoli, dei parlamentari uscenti Domenico De Siano, Carlo Sarro, Antonio Pentangelo e Marzia Ferraioli, storici esponenti degli azzurri in Campania. I quattro hanno annunciato l’addio dal partito in cui hanno militato per decenni. Il motivo è da rintracciare nella modalità con cui il partito di Silvio Berlusconi, coadiuvato dal neo commissario regionale ed europarlamentare Fulvio Martusciello, ha deciso di compilare le liste senza - a loro avviso - spiegare quale fosse il metodo adottato e a discapito della rappresentanza territoriale.

«Riteniamo che, di fronte a questo silenzio che rende ancora più incomprensibile quanto accaduto, non ci siano più le condizioni di agibilità politica per continuare a militare in Forza Italia», così parla a nome dei quattro il deputato Carlo Sarro, ormai ex coordinatore della provincia di Caserta. Il senatore De Siano, fino a poche settimane fa coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, incarico a cui aveva rinunciato in cambio della promessa di una candidatura, ricostruisce la differenza con la selezione dei candidati rispetto alle ultime elezioni politiche: «Precedentemente nel 2018 ho condiviso la formazione delle liste e non è stato questo il metodo adottato. Coinvolgemmo i territori, i coordinamenti provinciali e i parlamentari uscenti. Facemmo una serie di riflessioni ma la cosa più importante è che garantimmo al territorio rappresentatività cosa che credo, leggendo i candidati, non è stata fatto». Colpa dunque del tavolo nazionale, presieduto dal leader Berlusconi e in caso di sua assenza dalla compagna Marta Fascina, nel quale è pesato il peso decisionale del coordinatore nazionale Antonio Tajani e dei capigruppo alla Camera e al Senato Anna Maria Bernini e Paolo Barelli.

Ma il convitato di pietra della conferenza resta il commissario regionale Fulvio Martusciello di cui De Siano critica, senza mai citarlo, la nuova gestione del partito: «Si è costruito una sorta di club dove ci sono gli iscritti candidati alle prossime elezioni politiche». «Sono tanti anni che sono in politica - ha aggiunto - e guardando i nomi di alcuni dei candidati in Campania, potranno essere i più bravi, io non li conosco, non so chi siano, non li ho mai sentiti nominare. Qual è stata la logica che ha portato i responsabili a formare le liste? Quella del merito, dell'appartenenza al territorio, della forza elettorale? Forse quella dell'appartenenza a un club». 

I fuoriusciti non lo dicono ancora apertamente, d’altronde non sono passati neanche tre giorni da quando sono stati cassati dalle liste, ma ciò che traspare – anche per una questione di vicinanza ideologica – è un avvicinamento al Terzo Polo (Azione più Italia Viva) di Carlo Calenda e Matteo Renzi. «Organizzeremo degli incontri – spiega Sarro - come abbiamo già fatto a partire da Caserta e da altre province, con i sostenitori, gli amici, gli amministratori locali e i rappresentanti del territorio, con i quali collegialmente, come abbiamo sempre fatto, matureremo delle scelte e delle decisioni condivise. Comprenderete che sono poco meno di 72 ore da quando è successo tutto quello che è capitato. Anche perché fino alla vigilia le assicurazioni e le indicazioni erano di altro tipo. Le risposte del territorio sono arrivate, dunque noi siamo convinti che dobbiamo continuare a interpretare un sentimento e una volontà d'impegno nell’azione politica sempre al servizio degli stessi valori». «Quelli della libertà – prosegue il deputato casertano - della giustizia e della democrazia che hanno animato e sostenuto tutta la nostra militanza politica in poco meno di trent’anni». Valori su cui De Siano non risparmia una frecciata a Berlusconi e, senza menzionarli, a Lega e Fratelli d’Italia. «Berlusconi – afferma - dice che siamo un partito atlantista, europeista, liberale, democratico, riformista. Questi concetti vanno tradotti in atti concreti. Si può essere appartenenti al Ppe essendo alleati di persone che a volte sostengono cose in antitesi con quello che propone il Ppe? C’è una contraddizione in termini, noi non dobbiamo trasmettere confusione agli elettori. Siamo dei democratici, liberali, moderati, riformisti veri e portiamo avanti e abbiamo sempre portato avanti questi valori. Nel momento in cui questi valori vengono messi da parte, andiamo in difficoltà». 

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Le scosse telluriche successive alla presentazione delle liste si ripercuotono anche sul gruppo forzista presente in consiglio comunale a Napoli.Infatti, nei giorni scorsi i consiglieri Salvatore Guangi e Iris Savastano non hanno mancato di manifestare le loro perplessità in merito alla composizione delle liste. Guangi, chiamato in viva voce da De Siano nel corso conferenza stampa, rispondendo a una domanda ha così espresso il suo malessere politico: «Siamo in una fase di riflessione – ha detto - e dovremo rivederci con Iris per fare il punto della situazione. Quello che è stato fatto dal coordinamento è stato un obbrobrio. La settimana prossima daremo comunicazioni ai nostri elettori sul da farsi per le prossime elezioni, ma oggi - ha concluso Guangi - non mi sento di dire di votare Forza Italia».  Solo dopo l’election day del 25 settembre sarà chiaro se questo redde rationem avrà giovato a quello che sarà il risultato di Forza Italia, e del centrodestra, o avrà rafforzato le forze politiche rivali su cui gli ex forzisti dirotteranno i propri voti.

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