Forza Italia, prove di pace: l'ipotesi di un triumvirato alla guida della Campania

Forza Italia, prove di pace: l'ipotesi di un triumvirato alla guida della Campania
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 15 Aprile 2021, 12:00
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Prove tecniche di pace nella Forza Italia campana in vista delle prossime elezioni amministrative. Il partito di Berlusconi è pronto a varare una piccola rivoluzione nell'organigramma interno per sancire la tregua tra le varie correnti. Nuovi coordinatori in tutte le province. Le dimissioni dal coordinamento napoletano di Stanislao Lanzotti, se da un lato hanno creato un vuoto di potere, dall'altro hanno accelerato il processo di ricomposizione. Ieri decisivi sono stati due incontri tenuti dal coordinatore regionale, Mimmo De Siano, che nei suoi uffici romani ha provato a tessere la tela da cui ripartire. Nel primo pomeriggio un vertice tra il senatore ischitano e l'ex governatore Stefano Caldoro, poi un altro incontro tra De Siano e il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani. Il quadro per le nuove nomine interne al partito è ormai quasi completato, ma annunci ufficiali non avverranno prima della prossima settimana quando, martedì, si rivedranno nuovamente De Siano e Tajani per mettere al posto giusto tutte le tessere. 

Lo schema prevede soprattutto che l'attuale coordinatore possa essere affiancato da due vicecoordinatori vicari a livello regionale: Cosimo Sibilia e Fulvio Martusciello, con quest'ultimo che subentrerebbe a Lanzotti anche al coordinamento cittadino e con Sibilia che riprenderebbe il ruolo di coordinatore ad Avellino. Cambiamenti avverranno in ogni città: in provincia di Napoli confermato Antonio Pentangelo, a Caserta Carlo Sarro subentrerebbe a Giorgio Magliocca, ancora incerta la casella di Benevento mentre a Salerno c'è Enzo Fasano. «So che ci sono degli incontri per provare a ricomporre - ammette proprio il deputato salernitano vicino a Mara Carfagna - e se me lo chiedessero risponderei: obbedisco».

Questo il quadro al principio delle trattative, ma le tensioni restano e nei precari equilibri tra le varie correnti interne può bastare poco per far saltare nuovamente il tavolo. «Di certo - dice Stefano Caldoro, che da settimane si muove da mediatore - il clima è molto più rasserenato rispetto a qualche mese fa e tutti dobbiamo fare uno sforzo».

La possibile intesa arriva infatti su esplicita richiesta di Silvio Berlusconi, stanco e irritato per i troppi scontri registrati in questi mesi nel suo partito in Campania. Il Cavaliere vuole evitare di arrivare alle prossime elezioni - soprattutto a Napoli - ben sapendo del clima di guerra che si respira tra le sue truppe. Già alle scorse Regionali gli scontri tra le varie fazioni avevano inquietato Berlusconi. Con la doppia nomina di Martusciello l'ex premier spera di sminare un po' il campo dopo che per tanto tempo l'europarlamentare aveva messo nel mirino - anche con interviste al vetriolo - la stessa poltrona di coordinatore regionale occupata da Mimmo De Siano, che invece resterà intoccabile al suo posto anche grazie ad un rapporto di ferro con lo stesso Berlusconi. Stessa sorte per Cosimo Sibilia che da mesi era diventato ormai una componente autonoma, in aperto scontro con Martusciello e allontanatosi sia dall'asse De Siano-Cesaro che dalla corrente che fa capo a Mara Carfagna. 

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Sul tavolo del nuovo organigramma ci sarà la complessa battaglia per Palazzo San Giacomo. Il primo punto da dirimere sarà la questione dei simboli di partito. Se Catello Maresca scendesse in campo si valuterebbe l'ipotesi di ammainare le bandiere di partito così come avrebbe chiesto il pm anticamorra. Il nodo da sciogliere è che una parte di Fi non vuole rinunciare al simbolo e, soprattutto, Fratelli d'Italia ha posto un veto. Per decidere, almeno, c'è tempo fino al prossimo autunno quando si apriranno le urne. 

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