Circoli in crisi, Porzio scende in campo: «Così voglio salvare il mio Posillipo»

Circoli in crisi, Porzio scende in campo: «Così voglio salvare il mio Posillipo»
di Francesco De Luca
Sabato 8 Giugno 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Il capitano che si candida come presidente. «Quella tra me e il Posillipo è una grande storia d'amore. Sono arrivato in questa piscina da bambino, ho avuto l'onore di vincere tanto per i colori rossoverdi e il legame è rimasto anche quando ho smesso di giocare. La vita e le attività del Circolo ho continuato a seguirle e non mi sono tirato indietro quando alcuni amici hanno sondato la mia disponibilità: ho presentato la candidatura per una questione affettiva in un momento molto delicato», spiega Franco Porzio, bandiera del Settebello del Posillipo che dominava in Italia e in Europa, uno dei grandi nomi della pallanuoto mondiale. Nelle elezioni di domenica 23 sarà l'avversario del presidente dimissionario Vincenzo Semeraro e dovrà anche sfidare una terza corrente: quella delle schede bianche, perché vi sono soci che minacciano di boicottare la votazione puntando al commissariamento.

Vicepresidente sportivo del Circolo diciotto anni fa, al termine di una straordinaria carriera: perché si candida per la presidenza a distanza di tanto tempo?
«Il Posillipo vive una fase delicata e ho ritenuto doveroso metterci la faccia come ho sempre fatto da giocatore. Siamo un po' tutti sconcertati di fronte a quanto sta avvenendo, purtroppo non si parla dei risultati sportivi ma di altro. Ci aspettavamo l'esposizione del bilancio, ma non vi è stata e non comprendiamo per quali ragioni. Ci sono due importanti questioni sul tappeto, come la restituzione di una ingente cifra al socio Gennaro Cecere e l'acquisizione della struttura. Nel programma che ho presentato pubblicamente ho evidenziato che mi impegnerò nel reperimento delle risorse per la restituzione dell'anticipo al consocio per l'acquisto dell'immobile. Ho formalizzato la presentazione della candidatura due giorni fa e mi sono messo a disposizione di tutti i soci per i chiarimenti sul mio progetto».
 
Ma lei è anche il patron dell'Acquachiara, società di nuoto e pallanuoto fondata ventun anni fa con suo fratello Pino: in caso di elezione, cosa accadrebbe?
«Nel momento in cui ho presentato la candidatura alla presidenza del Posillipo mi sono dimesso dagli incarichi che avevo in quella società, proprio perché questa è un'operazione nella massima trasparenza. Io non mi candido per dividere, per contrappormi. Anzi, il mio obiettivo è cercare un consenso che consenta alla famiglia rossoverde di rientrare nella normalità, superando una fase in cui vi sono stati 4 presidenti in 5 anni: un record di cui avremmo fatto volentieri a meno».

La presenza di Porzio è una garanzia per la pallanuoto, settore per il quale erano stati minacciati - e da una parte dei soci perfino auspicati - tagli.
«Io sono nato e cresciuto nel Posillipo, qui ho scritto pagine di storia con tanti amici e compagni, però è l'intera area sportiva, non solo la pallanuoto, a dover essere salvaguardata e possibilmente migliorata, partendo dal buon lavoro fatto in questi anni e cercando di unire le esigenze degli sportivi e dei soci. Tra i nostri obiettivi, infatti, vi è anche lo sviluppo della sede sociale. In quattro anni cercheremo di creare delle sinergie, a tutti i livelli, in un'ottica manageriale. Punteremo sul gioco di squadra e sul rispetto delle regole. Dal punto di vista delle sezioni, sarà fondamentale proseguire nel progetto giovani, coniugando nel migliore dei modi aspetto sportivo e aspetto finanziario. Ad esempio, non è neanche lontanamente immaginabile che la squadra di pallanuoto non partecipi alla Euro Cup».

Il Posillipo, come gli altri circoli, si autofinanzia e questo è un limite alla crescita, considerando il minore contributo di sponsorizzazioni rispetto al passato.
«Dobbiamo lavorare anche in un'altra direzione, cercando risorse esterne per aiutare le attività sportive e non gravare sul bilancio del Circolo. È un impegno che vogliamo concretizzare. Abbiamo bisogno del sostegno dei soci, confido nell'unità di intenti. Purtroppo alcuni hanno azionato la macchina del fango e non so bene per quali ragioni. Ma noi non siamo portatori di alcun interesse se non quello di creare le premesse affinché il Posillipo possa essere compatto e solido. C'è un grande patrimonio, sportivo e non solo, da non disperdere. Per l'amore verso il Circolo ho assunto questo rischio. Perché di un rischio si tratta non avendo a disposizione il bilancio e dunque certezze sui conti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA