Elezioni 2022, Fratelli d'Italia da Napoli al governo: «Siamo pronti per i ministeri»

Elezioni 2022, Fratelli d'Italia da Napoli al governo: «Siamo pronti per i ministeri»
Valentino Di Giacomodi Valentino Di Giacomo
Martedì 27 Settembre 2022, 09:38 - Ultimo agg. 17:22
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«Abbiamo fatto 13». È questa una delle battute più ricorrenti nelle telefonate tra i dirigenti campani di Fratelli d'Italia e, in effetti, sono ben 13 gli eletti in Campania nel partito di Giorgia Meloni. Meno di cinque anni fa erano appena due. È un vero e proprio exploit quello della fiamma tricolore, nel partito parlano di «onda blu», sulla scia della canzone di Rino Gaetano che ha fatto da sigla di chiusura di ogni comizio di Giorgia Meloni in questa campagna elettorale. 

È stata la provincia di Salerno quella più fruttuosa per Fdi, ma le liste sono andate assai forte anche a Caserta e Avellino dove il partito meloniano è riuscito ad aggiudicarsi anche dei collegi uninominali. Più bassi i risultati a Napoli e provincia, qui l'onda lunga del Movimento 5 Stelle è stata inarrestabile anche per il partito della premier in pectore che, comunque, alle pendici del Vesuvio è riuscita a quintuplicare i voti rispetto alle scorse politiche e a triplicarli rispetto alle Regionali di due anni fa e alle Comunali dello scorso anno eleggendo, tra gli altri, il consigliere regionale Michele Schiano. «Fratelli d'Italia in Campania passa dai due parlamentari eletti la scorsa volta - è l'analisi del coordinatore regionale, Antonio Iannone, che a Salerno è riuscito a vincere la sfida nel suo collegio uninominale - a ben 13.

Nonostante il voto al Movimento 5 Stelle, il partito cresce e con questi nuovi rappresentanti parlamentari potremo passare ad una nuova fase anche di organizzazione. Siamo riusciti a dare espressione con tre parlamentari anche alle aree interne che noi riteniamo importanti mentre aumentiamo la nostra forza nell'area metropolitana, a Caserta e nella storica roccaforte di Salerno». 

Ed è da qui che si ricomincerà nel partito campano, l'obiettivo è radicare sempre di più Fratelli d'Italia in Campania e costruire le basi anche a Napoli per il futuro. «Napoli - spiega il coordinatore cittadino Sergio Rastrelli, neosenatore di Fdi - è la città nella quale registriamo uno dei più alti incrementi percentuali di voti. Lo dobbiamo alla coerenza di una leadership straordinaria e ad un progetto politico credibile, oltre che al duro lavoro sul territorio di una classe politica all'altezza del compito, capace di generare un effetto valanga». Già nelle ultime settimane Fdi è riuscita a raccogliere ulteriori adesioni per far crescere la propria classe dirigente anche nei numeri. Con Fdi sono passati due ex presidenti di Muncipalità come Fabio Chiosi, Francesco de Giovanni di Santa Severina e, con loro, diversi ex esponenti dell'allora Pdl. L'obiettivo finale con queste adesioni e con una nuova organizzazione è provare a dare la spallata a Vincenzo De Luca alle prossime elezioni regionali. Appena cinque anni fa l'ordine dei numeri tra i tre principali partiti del centrodestra era letteralmente invertito, ora è Fdi la guida in Campania. Adesso si cercherà a sfruttare la golden share di Meloni formando un asse sempre più solido con il partito romano anche alla luce di questi risultati. 

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«Siamo arrivati pronti - spiega Marta Schifone, la giovane parlamentare sulla quale Giorgia Meloni tanto ha puntato in queste elezioni - al nostro appuntamento con la storia. Gli italiani ci hanno scelto con un voto libero per una Italia meritocratica, orgogliosa e fiera. E noi ci impegneremo a non tradire la loro fiducia. Anche in Campania abbiamo ottenuto un grande risultato: Fratelli d'Italia in Regione è al 18%, aumentando il suo consenso in maniera esponenziale, supera il Pd, e si pone a guida della coalizione di centrodestra. Chi pensava che la Campania fosse ancora una enclave rossa è stato smentito. Ora tutti al lavoro per risollevare la nostra nazione: lavoro, sviluppo e protezioni sociali sono state, sono e saranno i pilastri del nostro impegno». Del resto, per il futuro governo di centrodestra, sono in lizza per entrare nel futuro esecutivo guidato da Giorgia Meloni anche diversi esponenti campani del partito. Per il ministero della Difesa si gioca le proprie chances Edmondo Cirielli, che da Generale di Brigata dell'Arma potrebbe guidare Palazzo Esercito. Chi invece ha dovuto arrendersi a queste elezioni allo strapotere del Movimento 5 Stelle in città è stato l'ex prefetto di Roma ed ex procuratore federale della Figc, Giuseppe Pecoraro. Non è riuscito nell'impresa di essere eletto nel collegio di San Carlo all'Arena, ma Pecoraro potrebbe tornare utile a Fdi per un posto di governo o sottogoverno, in particolar modo per il ministero dell'Interno. 

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