Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Comune in ritardo sui rifiuti ma basta sporcare la città»

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Comune in ritardo sui rifiuti ma basta sporcare la città»
di Luigi Roano
Sabato 25 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:58
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Allora sindaco Manfredi: martedì il primo bilancio della sua era con note positive sugli investimenti, ma anche aumenti delle tasse. Un prezzo da pagare al Patto per Napoli. Il riferimento è all'Irpef, poi la tassa di imbarco aeroportuale e secondo l'assessore Baretta sulla Tari vanno fatte delle riflessioni perché la Tari non basta più a coprire il costo del servizio: come la racconta questa storia ai suoi concittadini?
«Nel 2022 non ci saranno aumenti di nessun tipo, per il 2023 speriamo, attraverso maggiori entrate dalla riscossione, di non aumentare la Tari. C'è stato un aumento dei costi legati all'energia che impatta significativamente anche sullo smaltimento. Il nostro obiettivo è compensare con un intervento governativo, oppure con la riscossione senza intervenire sulle tariffe. Mi lasci dire anche degli investimenti».

Prego. 
«Sulla manutenzione, solo per quest'anno, 20 milioni di investimenti che ci consentiranno di iniziare a dare risposte concrete sulla manutenzione degli edifici scolastici, le strade, il verde. Fino a oggi abbiamo lavorato in estrema difficoltà perché non avevamo alcuna disponibilità».

La sensazione è che Napoli sia tornata al centro del dibattito nazionale. E qualcuno dice che da buon ingegnere ha costruito le basi per il rilancio: qual è la strategia per mettere a sistema questo movimento istituzionale pro Napoli?
«La città ha sofferto di un deficit di finanziamenti sugli investimenti e sulla spesa corrente. E questo rapporto molto più stretto con il Governo - e direttamente con l'Europa - lo stiamo facendo per fare arrivare a Napoli quelle risorse che serviranno per puntare sulle infrastrutture di trasporto, sulla cultura, sui siti monumentali, sull'innovazione per potenziare l'offerta turistica e attrarre i visitatori che vengono dall'Europa del nord e dall'Asia che spendono molto. Tutto è finalizzato a creare anche opportunità di lavoro di cui la città ha bisogno».

A proposito di turisti lo sciopero dei tassisti non ha fatto bene all'immagine della città non trova? Prenderà provvedimenti al riguardo?
«Il dialogo con i tassisti è sempre aperto, ma deve essere chiaro che vanno rispettate le regole e soprattutto che il servizio va migliorato nell'ottica di soddisfare le migliaia di turisti che stanno arrivando in città».

Apriamo una finestra sulla politica: si sente più vicino a Conte - e a Fico - o a Di Maio?
«Ho un rapporto molto buono con tutti e tre, ci conosciamo da tempo e abbiamo condiviso esperienze comuni. Questa separazione nel M5S sono convinto non avrà impatto sugli assetti istituzionali sia in Comune che in Città metropolitana e i segnali che ho vanno in questa direzione. Se ho sentito Di Maio? Sento sempre sia lui che Conte e Fico, dobbiamo lavorare per mantenere questo perimetro di centrosinistra».

Martedì i dimaiani dovrebbero fare il loro esordio in Consiglio: le dovessero chiedere un assessore cosa risponderebbe?
«Per il momento vado avanti con la mia giunta. In Consiglio ci sono tante rappresentanze, verrà data agibilità politica a ognuno. Ci sono anche altre realtà come la Città metropolitana, non mancheranno occasioni».

Tuttavia, la scissione del M5S ha dimezzato le truppe di Conte, ci sono tre consiglieri che esprimono due assessori insomma così non si rischia di rompere l'equilibrio nella sua maggioranza? Davvero non sta immaginando un rimpasto anche alla luce dell'assenza per motivi di salute della vicesindaca Maria Filippone?
«Vedremo quali saranno i nuovi assetti in Consiglio, non vedo problemi all'orizzonte, il perimetro della maggioranza è ben saldo e noi stiamo aspettando la Filippone alla quale faccio un grande augurio di tornare presto».

Municipalità ancora senza assessori tranne quelle in cui le hanno nominate i presidenti. La soluzione dunque è questa o sta aspettando ancora le proposte dei partiti?
«Si è avviato un meccanismo di governo del territorio, ma ci deve essere la responsabilità dei gruppi politici e dei presidenti. Non possiamo più aspettare, in tempi rapidi si devono fare tutte le altre giunte».

Torniamo alla città: Napoli è sempre sporca.
«Stiamo già facendo grandi sforzi. Bisogna tenere conto che in questo periodo a Napoli ci sono centinaia di migliaia di persone in più - sono i turisti - e di conseguenza c'è maggiore produzione di rifiuti. La riorganizzazione partirà con le assunzioni che in Asìa non si sono mai fatte, il bando tra poche ore sarà pubblicato. Speriamo di risolvere problemi vecchi come quelli dei lavoratori dei Cub».

Basterà per vedere Napoli più pulita?
«Faremo investimenti e riorganizzeremo Asìa nella consapevolezza che si può fare di più, ma senza mai dimenticare che ci vuole maggiore attenzione dei cittadini. Gran parte dei disservizi è dovuta al deposito dei rifiuti fuori orario e dall'enorme problema degli ingombranti che sottrae personale che deve correre a sanare delle mini discariche dove ci sono sedie, mobili elettrodomestici.

L'altro giorno a via Toledo abbiamo sorpreso una persona che stava sversando mattonelle. C'è un problema di controlli e con l'assessore Mancuso stiamo facendo un piano per aumentarli».

Napoli è afflitta da un problema sicurezza. Nell'area occidentale è esplosa la faida di camorra. Poi scippi, rapine movida violenta. La ministra Lamorgese ha promesso rinforzi, meno di quanti ne ha chiesti lei, ma almeno sono arrivati?
«La ministra ci ha garantito 70 uomini che dovrebbero arrivare a giorni e che sono permanenti e un intervento straordinario temporaneo per il periodo estivo. E una nuova attribuzione di forze dell'ordine a fine anno quando ci saranno nuove risorse».

Sulla videosorveglianza però la ministra ha ammesso che ci sono problemi.
«Serve maggiore attenzione sul tema delle tecnologie e sulla videosorveglianza oltre alla esiguità delle telecamere serve manutenzione, vigilare che non scadano gli appalti. Il Comune sta facendo la sua parte».

Vale a dire?
«Penso al lavoro della Polizia municipale, quello che si sta facendo in piazza Garibaldi è il nostro Alto impatto. Per troppo tempo non sono state controllate le strade ed è stato un danno per la sicurezza dei cittadini. Servono investimenti aggiuntivi sulla Polizia municipale, stiamo facendo un grande sforzo per assumere con il concorso 250 nuovi vigili. Stiamo lavorando sulla sosta selvaggia e contro gli abusivi. Il Regolamento di sicurezza urbana consentirà al questore di utilizzare il daspo urbano per allontanare gli abusivi».

I vigili hanno compiti più pesanti, a che punto è la riflessione per dotarli di teser?
«Stiamo facendo delle valutazioni, nelle ultime settimane siamo intervenuti nelle zone più calde della città e ci sono state molte aggressioni contro i poliziotti municipali e noi dobbiamo garantire anche la sicurezza dei vigili».

Napoli è la città più giovane d'Italia eppure secondo le stime del Sole24ore è l'ultima per sevizi fornito all'infanzia e ai giovani. Se poi si pensa al fenomeno delle baby gang il quadro è abbastanza nero.
«Il fenomeno della violenza giovanile non riguarda solo Napoli ma molte altre grandi città. Però è vero che a Napoli ci sono servizi educativi non sufficienti. È un dato di fatto che nelle scuole dell'infanzia il numero dei posti è troppo basso. Detto questo, con il Pnrr abbiamo acquisito delle risorse per fare investimenti specifici».

C'è la dispersione scolastica che è preoccupante.
«Stiamo lavorando con la Prefettura e con l'ufficio scolastico regionale per strutturare un monitoraggio più incisivo ed efficace. Serve lavorare sull'accompagnamento di questi ragazzi che va fatto dal Comune e anche dalle associazioni».

Ma il Comune non ha molti assistenti sociali anzi, la sua maggioranza ha chiesto 100 assunzioni al riguardo.
«Il piano di assunzioni del Comune per il 2022 è di mille unità. Contiamo di assumerne di più l'anno prossimo e nel 2024. Abbiamo intenzione di investire sulla parte educativa e sui servizi sociali, questo è il nostro obiettivo».

Lei è anche assessore alla Cultura: il progetto di una fondazione modello Venezia per gestire i musei a che punto è?
«Alla fondazione stiamo lavorando, abbiamo dei siti museali che versano in condizioni molto precarie e non sono oggetto di manutenzione e degradano rapidamente. Abbiamo messo sul capitolo cultura 1,6 milioni per le manutenzioni e 4,4 per sostenere i nostri teatri e gli altri siti comunali. La fondazione, lo voglio sottolineare, sarà interamente pubblica, è uno strumento che ci consente di migliorare la capacità di incassare e reinvestire questi soldi per manutenere i nostri siti come avviene in tutta Italia».

Quindi è uno strumento di gestione?
«Sì e stiamo investendo in maniera significativa sulla cultura, abbiamo approvato il bilancio del San Carlo che è in attivo. Il Comune non versava il suo contributo, noi lo abbiamo versato, un milione, e la Città metropolitana ha investito sul San Carlo oltre 5 milioni. Stiamo investendo sul Teatro Stabile Mercadante. Paghiamo le istituzioni culturali della città di cui il Comune è socio. La cultura è elemento fondamentale per l'identità di Napoli e una attrazione turistica internazionale».

Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno per la cultura?
«L'intenzione è avere una programmazione annuale con iniziative più tradizionali come il Maggio e l'Estate a Napoli. E nuovi format come quello della Città della musica e quello delle mostre. Stiamo mettendo in rete i musei pubblici, comunali e privati e l'idea è fare un coordinamento per cercare di fare iniziative congiunte. Per fine anno posso annunciare che apriremo l'ipogeo di piazza del Plebiscito dove allestiremo delle mostre e questo ci consentirà di dare un'offerta ampia. In quel perimetro di città c'è la nuova Galleria Italia di via Toledo e Palazzo Reale dove ci saranno investimenti. Gli spazi ovviamente li allargheremo ancora di più. L'ex Mercato Ittico diventerà presto una grande sala multiperformativa per teatro, danza, musica soprattutto per le compagnie indipendenti. Mi lasci dire pure che un altro spazio per la città a breve sarà quello del Molo San Vincenzo. È in via di definizione l'accordo con la Marina militare. Al Molo assieme all'Autorità portuale faremo un attracco per i grandi yacht. E una zona commerciale di pregio, utilizzeremo le botteghe storiche. Si tratta di un'area vincolata e la Sovrintendenza ci chiede un progetto di qualità. Un luogo aperto a tutti».

Ora che i nuovi treni della linea 1 andranno in funzione e parte la linea 6 chiudere parte del centro alle auto come le grandi città europee è una opzione praticabile?
«Nel momento in cui avremo un trasporto efficiente e che garantisce la mobilità anche verso l'area metropolitana inizieremo a ragionare su ulteriori zone pedonali. Lavoreremo sempre di più sulla mobilità elettrica, abbiamo degli obblighi di legge e un orizzonte temporale di 5 anni per approntare il piano di mobilità sostenibile nella quale rientra anche l'elettrificazione del porto».

La città è oggetto di interesse da parte di grossi investitori stranieri in particolare nell'area est: come stanno le cose?
«Ci sono investitori napoletani e grandi gruppi internazionali che si stanno muovendo in virtù di questo enorme afflusso turistico. Nei prossimi mesi avremo l'apertura di altri grandi alberghi, due sono noti: uno a via Chiatamone e l'altro a piazza Municipio ma la richiesta è elevata. Ci sono altri gruppi che stanno cercando strutture. Una città che ha questi flussi turistici fa gola, poi ci sono gruppi investitori in altri ambiti come quello della ricerca e dell'innovazione».

Di cosa si tratta?
«Soprattutto nell'area est il distretto del digitale è solido, ci sono gruppi stranieri che sono pronti a trasferire le loro sedi a Napoli. Nomi non ne faccio, ma c'è solo Agritech. C'è grande interesse e questo significa portare risorse in città: non dobbiamo mai dimenticare che una delle grandi difficoltà che abbiamo è quella della disoccupazione e dobbiamo fare in modo di creare lavoro».

Restiamo a est: quale futuro per il Centro Direzionale? Qual è la strategia del Comune per il rilancio?
«Il Centro Direzionale è una delle grandi potenzialità ancora inespresse di Napoli. Nell'immediato stiamo lavorando per migliorare la gestione, penso alla manutenzione e c'è da lavorare molto. Il Centro Direzionale può essere nuovamente vivificato, stiamo facendo delle riflessioni per mettere in campo nuovi progetti, è molto vicino alla stazione della Linea 1 e posso dire che tra fine anno e l'inizio del prossimo la apriremo. Il Centro Direzionale è un elemento di grande ricchezza, è vicino all'aeroporto, alla stazione e al porto e con la metropolitana sarà più raggiungibile. A fine anno metteremo attorno a un tavolo chi già opera nel sito per discutere del futuro».

A est qualcosa si muove, a Bagnoli invece sembra che una maledizione ne impedisca la rinascita.
«Abbiamo completato la bonifica dell'amianto, stiamo per iniziare quella dei terreni, a breve avremo le prime risultanze dei test per verificare la bonifica del mare. A Bagnoli c'è una prospettiva chiara, entro l'estate risolveremo il problema dei contenziosi per liberare i terreni e il Comune non dovrebbe tirare fuori soldi. I terreni liberati dal contenzioso potranno essere una opportunità per gli investitori».

Ancora con il San Carlo: il bilancio è stato approvato, ora con il governatore Vincenzo De Luca come è il rapporto?
«Il San Carlo è la nostra risorsa più importante, lo è per la città e per la Regione. Con il presidente De Luca il rapporto è buono, lavoriamo assieme su tante cose per investimenti importanti». 

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