Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Non solo sgomberi, diamo case ai più fragili»

«Napoli è una grande città, sono fiducioso sul fatto che il governo dimostrerà la massima collaborazione»

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli
Gaetano Manfredi sindaco di Napoli
di Luigi Roano
Lunedì 5 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:16
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Sindaco Gaetano Manfredi: il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sugli sgomberi degli alloggi di Pizzofalcone - occupati da abusivi in alcuni casi con la regia dei clan - ha dichiarato che Napoli è un modello da seguire e da applicare anche a Roma e Milano che hanno problemi simili.
«È il riconoscimento di un lavoro di sinergia istituzionale molto forte e di grande attenzione fatto assieme alla magistratura e alle forze dell'ordine dei casi condizionati dalla criminalità rispetto a situazioni di fragilità».

Il punto è questo: ci sono i clan, ma spesso nelle case pubbliche c'è gente che semplicemente non riesce a pagare il fitto, per quanto basso. Cosa mette in campo il Comune per non sbagliare bersaglio all'atto degli sgomberi?
«Noi abbiamo fatto - assieme agli assessori Trapanese, De Iesu e Lieto - delle delibere che contemplano un pacchetto di interventi che partono dall'indice di fragilità delle famiglie che tiene conto di chi ha figli minori, c'è presenza di anziani e di malati.

Non ci siamo fermati alla questione del reddito mettendo a disposizione anche eventuali alloggi alternativi proprio per tutelare le fragilità. A Napoli abbiamo la particolarità che stiamo lavorando sulla costruzione di una graduatoria assieme alla Regione perché ci sono moltissime persone che ci hanno chiesto di sanare la loro posizione e tornare nella legalità e stiamo andando in questa direzione».

Cosa significa riforma della Polizia municipale, dare nuovi poteri ai vigili urbani?
«I poteri vengono definiti dalla legge il tema è organizzativo. Noi abbiamo difficoltà a garantire il servizio perché mancano gli uomini da mettere in strada. Abbiamo il problema del servizio notturno cioè di pagare gli straordinari. E abbiamo la difficoltà ad avere pattuglie miste con le forze dell'ordine. Al ministro abbiamo chiesto un sostegno economico e in riferimento all'organizzazione, avere una cooperazione migliore con le forze dell'ordine, per mettere in campo un presidio integrato».

Pare che il ministro per affrontare queste tematiche abbia intenzione di introdurre il forum delle Città, metropolitane nella sostanza trattare in maniera particolare le tre grandi aree di Roma, Napoli e Milano. È d'accordo?
«Sì, ci sono alcuni aspetti molto simili con Roma e Milano. C'è il tema della gestione della movida dove servono interventi normativi, quello della devianza giovanile come le baby gang che è uno dei temi dove c'è necessità di interventi normativi. Poi la devianza giovanile con le baby gang fenomeni di violenza gratuita diffusi nelle grandi aree urbane. Poi ho evidenziato al ministro che in una città come Napoli dove il turismo insiste per 12 mesi l'anno e 24 ore al giorno e serve un presidio territoriale più forte anche di notte. C'è una domanda di sicurezza degli operatori economici e noi non possiamo più affrontare la situazione con piani di azione straordinari».

Cosa intende quando dice che sulla movida servono interventi normativi?
«In determinati punti della città c'è la saturazione delle aree commerciali che determina la saturazione degli spazi esterni dei locali e nascono problemi di ordine pubblico. Quello che serve è limitare il nascere di nuovi locali in quelle aree più densamente frequentate. In questo modo affronteremmo anche il problema del rumore».

Tuttavia quello che manca tanto - e voi sindaci lo denunciate ogni giorno - sono le risorse sia di uomini che di mezzi intesi come finanziamenti. Ha posto questo tema al ministri?
«Sulle risorse aggiuntive per i vigili urbani che abbiamo assunti a tempo determinato e che stiamo stabilizzando abbiamo avuto rassicurazioni che verranno confermate. E c'è un impegno per avere più uomini sul territorio».

In questo contesto la videosorveglianza che dovrebbe essere il primo strumento di contrasto alle illegalità sembra essere l'anello debole, come stanno le cose?
«Stiamo ragionando di questo argomento che sarà oggetto di una riflessione. Ci sono due cose da sottolineare, potenziare la lo strumento della videosorveglianza e mettere mano alla manutenzione. Vale a dire rendere questo servizio uguale per tutti gli enti che gestiscono la videosorveglianza, il problema è organizzativo. Il Comune ha una serie di progetti che adesso stiamo realizzando per potenziare la videosorveglianza».

Con Piantedosi il rapporto è buono, come va invece con gli altri ministri?
«Con Piantedosi la collaborazione è nei fatti, ma quello che conta alla fine è il rapporto istituzionale. Napoli è una grande città, sono fiducioso sul fatto che il Governo dimostrerà la massima collaborazione». 

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