Manfredi sindaco di Napoli: «Noi ultimi per qualità della vita senza neanche i soldi per le strade»

Manfredi sindaco di Napoli: «Noi ultimi per qualità della vita senza neanche i soldi per le strade»
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 15 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16 Novembre, 07:14
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«Un dato ben noto: è la fotografia reale che è sotto gli occhi di tutti», analizza amaro. Poi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi aggiunge subito dopo: «Per questo, anzi a maggior ragione, serve che il governo accolga le nostre richieste altrimenti la ripartenza della città è compromessa».

 

Sindaco dall'ultima rilevazione sulla qualità della vita la sua città è al penultimo posto: che effetto le fa?
«Era, purtroppo, un dato già noto e gli indicatori presi in considerazione per la ricerca testimoniano la situazione dolorosa in cui ci troviamo.

Non solo gli indicatori economici ma anche quelli sui servizi raccontano lo sfascio. Questo ci fa capire come ci voglia uno sforzo enorme per far ripartire la città. Anche perché, ed è quello che mi preoccupa di più, si nota come le grandi città del Nord sono in netta ripartenza mentre quelle del Sud perdono ancora posizioni».

Che succederà?
«Senza un cambio di direzione, dopo questa pandemia, il rischio è che i divari tra Nord e Sud del Paese aumentino anziché diminuire. Per questo dobbiamo essere in grado di utilizzare al meglio le risorse del Pnrr per evitare che questo divario diventi incolmabile. Ed è lo scenario che più mi preoccupa».

L'M5s dopo questa classifica ne approfitta per chiedere di nuovo a gran voce le risorse del Patto per Napoli.
«Servono più che mai. E non c'è dubbio come gli ultimi dati rafforzano le richieste fatte al governo per un'attenzione particolare su Napoli e sul Mezzogiorno».

A che punto siamo: ci saranno queste risorse a suo avviso?
«Stiamo discutendo con governo e con il Parlamento e l'assessore Baretta porta avanti queste interlocuzioni per definire i provvedimenti da prendere».

Sa bene però che non è semplice: c'è un certo ostruzionismo trasversale contro un provvedimento ad hoc per Napoli. Anche perché migliaia di comuni hanno le casse vuote.
«Ma questa città è nella situazione più difficile di tutte. Ed è, ribadisco, la terza città d'Italia. Quindi ora è una scelta politica come muoversi e credo sia arrivato il momento delle scelte».

Una settimana fa ha lanciato l'allarme: è pronto a farsi da parte se non arrivano le risorse. E per ora nella legge di Bilancio non è stato previsto nulla: la strada è la modifica a suon di emendamenti a palazzo Madama.
«Io continuo ad essere fiducioso perché non c'è un'alternativa con la situazione, anche se nota, che ci siamo trovati arrivati a palazzo San Giacomo: non ci sono soldi e personale per garantire i servizi minimi alla città, per assicurare un minimo di normalità ai napoletani».

Ci faccia un esempio.
«Per i capitoli di bilancio della manutenzione ordinaria delle strade o per la gestione del verde abbiamo trovato zero euro. E, ancora, moltissimi uffici delle Municipalità sono chiusi così da non poter garantire i servizi minimi che assicurano la qualità della vita. In un momento poi in cui serve far ripartire e mettere in moto la città».

Per ora nessun segnale di ripartenza?
«Il bilancio consolidato lo approveremo domani, consentendoci le prime azioni concrete perché sinora per garantire un minimo e affrontare le prime criticità, tipo l'assunzione dei vigili e l'emergenza in galleria, ci siamo dovuti affidare ad altri strumenti. Sempre domani avvieremo le procedure per gli incarichi ai dirigenti altrimenti è impossibile riorganizzare la macchina di San Giacomo, già fortemente sottodimensionata perché mancano migliaia di dipendenti».

Risorse umane che servono anche per i progetti del Pnrr.
«Il governo ha garantito delle risorse umane su quest'aspetto. Ma questo è un problema di tutta Italia non solo di Napoli, solo che noi ci troviamo in una situazione più difficile».

Che la spinge a lanciare l'allarme di farsi da parte.
«Devo essere fiducioso: è quello che ci hanno chiesto i napoletani e su quest'intervento ci sarà l'impegno di tutte le forze politiche, ne sono sicuro».

L'indagine pubblicata non riguarda solo il capoluogo ma tutta la sua provincia. E lei guida anche la Città metropolitana.
«I temi e i problemi di Napoli sono gli stessi della provincia: dalla mancanza di lavoro a quella dei servizi. Per questo occorre muoversi in una logica integrata e garantire a tutti quel minimo di normalità che c'è nelle altre città. Ma è difficile, lo evidenzia anche la ricerca: nelle città del Sud si concentrano una serie di difficoltà sociali e problemi complessi che si sono fortemente aggravati con la pandemia. Basta vedere i dati delle famiglie al di sotto della soglia di povertà o della dispersione scolastica: tutti aumentati. E con le risorse che abbiamo ora siamo impotenti rispetto alle difficoltà che ci sono e che abbiamo davanti. Però percepisco, girando per strada, il desiderio di ripartire nonostante le difficoltà. E dobbiamo approfittare di questa fiducia».

L'opposizione intanto le ha teso una mano.
«Ho apprezzato il loro senso responsabilità: la massima coesione delle forze politiche è importante, ovviamente nel rispetto dei ruoli».

Se l'aspettava?
«Non mi ha meravigliato». 

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