«Un dato ben noto: è la fotografia reale che è sotto gli occhi di tutti», analizza amaro. Poi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi aggiunge subito dopo: «Per questo, anzi a maggior ragione, serve che il governo accolga le nostre richieste altrimenti la ripartenza della città è compromessa».
Sindaco dall'ultima rilevazione sulla qualità della vita la sua città è al penultimo posto: che effetto le fa?
«Era, purtroppo, un dato già noto e gli indicatori presi in considerazione per la ricerca testimoniano la situazione dolorosa in cui ci troviamo.
Che succederà?
«Senza un cambio di direzione, dopo questa pandemia, il rischio è che i divari tra Nord e Sud del Paese aumentino anziché diminuire. Per questo dobbiamo essere in grado di utilizzare al meglio le risorse del Pnrr per evitare che questo divario diventi incolmabile. Ed è lo scenario che più mi preoccupa».
L'M5s dopo questa classifica ne approfitta per chiedere di nuovo a gran voce le risorse del Patto per Napoli.
«Servono più che mai. E non c'è dubbio come gli ultimi dati rafforzano le richieste fatte al governo per un'attenzione particolare su Napoli e sul Mezzogiorno».
A che punto siamo: ci saranno queste risorse a suo avviso?
«Stiamo discutendo con governo e con il Parlamento e l'assessore Baretta porta avanti queste interlocuzioni per definire i provvedimenti da prendere».
Sa bene però che non è semplice: c'è un certo ostruzionismo trasversale contro un provvedimento ad hoc per Napoli. Anche perché migliaia di comuni hanno le casse vuote.
«Ma questa città è nella situazione più difficile di tutte. Ed è, ribadisco, la terza città d'Italia. Quindi ora è una scelta politica come muoversi e credo sia arrivato il momento delle scelte».
Una settimana fa ha lanciato l'allarme: è pronto a farsi da parte se non arrivano le risorse. E per ora nella legge di Bilancio non è stato previsto nulla: la strada è la modifica a suon di emendamenti a palazzo Madama.
«Io continuo ad essere fiducioso perché non c'è un'alternativa con la situazione, anche se nota, che ci siamo trovati arrivati a palazzo San Giacomo: non ci sono soldi e personale per garantire i servizi minimi alla città, per assicurare un minimo di normalità ai napoletani».
Ci faccia un esempio.
«Per i capitoli di bilancio della manutenzione ordinaria delle strade o per la gestione del verde abbiamo trovato zero euro. E, ancora, moltissimi uffici delle Municipalità sono chiusi così da non poter garantire i servizi minimi che assicurano la qualità della vita. In un momento poi in cui serve far ripartire e mettere in moto la città».
Per ora nessun segnale di ripartenza?
«Il bilancio consolidato lo approveremo domani, consentendoci le prime azioni concrete perché sinora per garantire un minimo e affrontare le prime criticità, tipo l'assunzione dei vigili e l'emergenza in galleria, ci siamo dovuti affidare ad altri strumenti. Sempre domani avvieremo le procedure per gli incarichi ai dirigenti altrimenti è impossibile riorganizzare la macchina di San Giacomo, già fortemente sottodimensionata perché mancano migliaia di dipendenti».
Risorse umane che servono anche per i progetti del Pnrr.
«Il governo ha garantito delle risorse umane su quest'aspetto. Ma questo è un problema di tutta Italia non solo di Napoli, solo che noi ci troviamo in una situazione più difficile».
Che la spinge a lanciare l'allarme di farsi da parte.
«Devo essere fiducioso: è quello che ci hanno chiesto i napoletani e su quest'intervento ci sarà l'impegno di tutte le forze politiche, ne sono sicuro».
L'indagine pubblicata non riguarda solo il capoluogo ma tutta la sua provincia. E lei guida anche la Città metropolitana.
«I temi e i problemi di Napoli sono gli stessi della provincia: dalla mancanza di lavoro a quella dei servizi. Per questo occorre muoversi in una logica integrata e garantire a tutti quel minimo di normalità che c'è nelle altre città. Ma è difficile, lo evidenzia anche la ricerca: nelle città del Sud si concentrano una serie di difficoltà sociali e problemi complessi che si sono fortemente aggravati con la pandemia. Basta vedere i dati delle famiglie al di sotto della soglia di povertà o della dispersione scolastica: tutti aumentati. E con le risorse che abbiamo ora siamo impotenti rispetto alle difficoltà che ci sono e che abbiamo davanti. Però percepisco, girando per strada, il desiderio di ripartire nonostante le difficoltà. E dobbiamo approfittare di questa fiducia».
L'opposizione intanto le ha teso una mano.
«Ho apprezzato il loro senso responsabilità: la massima coesione delle forze politiche è importante, ovviamente nel rispetto dei ruoli».
Se l'aspettava?
«Non mi ha meravigliato».