Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: la giunta tra sette giorni

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: la giunta tra sette giorni
di Luigi Roano
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 15:56
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Lunedì la proclamazione a sindaco e nelle successive 48 ore la presentazione della giunta. Nella sostanza al più tardi mercoledì gli assessori devono essere insediati e operativi. Il sindaco Gaetano Manfredi traccia la road map dei prossimi sette giorni ed è un ultimatum rivolto alla coalizione: basta con i giochini e le strategie - questo il ragionamento - e fuori i nomi a iniziare da quelli delle donne che dovrebbero essere almeno quattro. L'alibi della mancata proclamazione prima e quello dei ballottaggi dopo per non affondare il colpo sulla formazione della giunta è caduto. Lunedì pomeriggio il quadro dei sindaci sarà chiaro sia a livello nazionale che in Campania e nella provincia di Napoli ed è arrivata l'ora di dare un nuovo governo a Napoli. La sensazione è che Manfredi la squadra a grandi linee ce l'abbia già ben chiara almeno per quello che riguarda i nomi a trazione nazionale. La novità - rispetto alla precedente amministrazione che non aveva partiti di riferimento in Parlamento e al Governo - è che il rapporto del sindaco con Roma è costante anche sulla giunta. Manfredi parla direttamente con i vertici del Pd e con quelli del M5S. A Napoli l'asse dem con lui è composto da Francesco Boccia, Giuseppe Provenzano - vice di Enrico Letta - e dal segretario metropolitano Marco Sarracino. Che tra oggi e domani sarà a Roma per avere indicazioni precise sui nomi e per testare il polso al partito sul Patto per Napoli. Sul fronte dei 5S il dialogo è direttamente con Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e naturalmente Roberto Fico. Il sindaco la squadra di governo per buona parte appunto ce l'ha già e anche uno schema di massima pure sulle quote dei partiti. 

Tra i due e i tre assessori al Pd, al M5S e alla sua lista che hanno rispettivamente 6 e 5 consiglieri. Ai gruppi che ne hanno due di eletti del popolo vale a dire Napoli solidale, Napoli Libera - la lista del governatore Vincenzo De Luca - e la Città-Noi campani potrebbe andare un assessore se l'incastro con i gruppi più grandi andasse a buon fine. Chi ha eletto un solo consigliere e i gruppi in questa condizione sono 4 avrebbe spazio - in caso di nomi di livello - in altri segmenti di governo cittadino, ma non nella giunta. Con questo schema Manfredi - naturalmente - indica il vicesindaco che come ha sempre detto «è una figura di garanzia per il sindaco non per altri». A conti fatti il sindaco di sua diretta emanazione coprirebbe almeno 4 caselle. Mentre la lista di De Luca ha già esaurito il suo bonus con l'ex questore Antonio De Iesu annunciato ancor prima del verdetto delle urne. Un particolare non di poco conto perché le frizioni in queste ore - e non è una novità - sono tutte in casa Pd e l'eterno duello con il governatore. Ieri Sarracino ha riunito il suo gruppo, il primo con sei consiglieri, per decidere le strategie in Aula. Enza Amato, la seconda degli eletti del Pd, è in quota De Luca, che voleva traghettarla in giunta. Manfredi ha puntualizzato che non pescherà nel Consiglio per fare assessori. Uno stop al governatore che l'area deluchiana non ha digerito e che adesso promuove la Amato come presidente del Consiglio comunale con Fulvio Bonavitacola vice di De Luca.

E qui i conti non tornano, almeno questo dicono in casa Pd. Cioè lo schema-Manfredi deve valere per tutti quindi con De Iesu Napoli libera è a posto. L'irritazione è ai massimi livelli nella segreteria retta da Marco Sarracino. Se De Luca ha partite aperte con Manfredi - trapela - è un problema di De Luca e del sindaco non del Pd. Cosa significa? Il Pd è il primo partito e come tale va trattato. In questo contesto il mezzo passo indietro fatto da Sarracino per la poltrona di vicesindaco -il pressing della segreteria nazionale è fortissimo proprio per arginare De Luca - va letto come una mossa per capire se gli appetiti deluchiani si frenavano. Per dirla tutta, con la Amato presidente del Consiglio comunale senza dubbi le quotazioni di Sarracino come vicesindaco salirebbero alle stelle. Il contesto è ruvido pure per Manfredi. 

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I punti fermi della giunta a oggi sono Antonio De Iesu, Edoardo Cosenza in quota Manfredi e Sergio Costa per il M5S. Questo è il periodo del calciomercato dei politici, è che le formazioni politiche fanno girare molti nomi che hanno tutti un fondamento di verità, ma allo stesso modo sono specchietti per le allodole. In queste ore - per esempio - nel M5S l'area Fico ripropone Francesca Menna uscente dalla giunta de Magistris, ma che proviene dal Movimento dal quale si allontanò all'epoca dell'alleanza con la Lega per poi rientrare a pieno titolo quando l'alleanza fu con il centrosinistra. Un nome molto forte è quello di Luca Bianchi, direttore della Svimez. Dove ha come vice Provenzano, non esattamente uno qualsiasi, è il numero due di Letta. Nato a Roma, studioso del Sud, ha fatto l'assessore alla Regione Sicilia. E ha molte esperienze da tecnico nei ministeri. Tra i politici circola anche il nome di Leonardo Impegno del Pd consigliere delegato dell'Acer- l'Agenzia campana per l'edilizia residenziale - una società della Regione. E Davide D'Errico del circolo Arrevotiamo Napoli impegnato nell'anticamorra.

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