Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, regge la maggioranza in consiglio comunale ma sale il pressing dei dimaiani

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, regge la maggioranza in consiglio comunale ma sale il pressing dei dimaiani
di Luigi Roano
Mercoledì 26 Ottobre 2022, 07:10 - Ultimo agg. 19:03
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Al secondo tentativo nel giro di 24 ore la maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi si riorganizza, tiene botta - perché le opposizioni di destra iniziano a fare sul serio con alle spalle un Governo amico - e porta a casa una serie di delibere come la rinegoziazione dei mutui con CdP - Cassa depositi e Prestiti - e l'affidamento della gara per i servizi di Tesoreria oltre al via libera per azzerare i contenziosi sui suoli di Bagnoli. Soddisfatto l'ex rettore anche se qualche spina politica resta ed è tutta da decifrare. I tre dimaiani di Insieme per il futuro lunedì non si sono presentati, ieri hanno varcato la soglia del Maschio Angioino sottobraccio Gennaro Demetrio Paipais, Fiorella Saggese e la capogruppo Flavia Sorrentino e hanno votato tutti gli atti all'ordine del giorno proposti dalla giunta ma il post di Paipais su facebook scritto durante i lavori in Aula è pungente. «In consiglio comunale - scrive Paipais - puntuali come un orologio svizzero, per avanzare proposte in ordine alle numerose criticità della nostra città. C'e tanto da fare ma una piccola lancia a favore di questa Amministrazione mi sento di spezzarla: in queste ore si stanno svolgendo le prove concorsuali per le assunzioni di circa milletrecento persone». E ancora: «Nei mesi scorsi si è tenuto il concorso Asia per l'assunzione di circa 500 persone: si è trattato del primo concorso della sua storia, fortemente voluto dall'Amministrazione per rafforzare il servizio di pulizia nelle strade cittadine purtroppo la città è sporca». Alla fine dei lavori il Consigliere ha spiegato così le sue parole«: Nessuna ostilità verso Manfredi si tratta di un appello al sindaco perché siu affrontino al meglio queste criticità». Resta netta la sensazione, anche negli ambienti politici del Comune che i tre sono alla ricerca di una casa politica atteso che il loro leader, l'ex ministro degli esteri Luigi Di Maio si è dimesso dalla segreteria del partito. Dove andranno - se andranno i 3 consiglieri? Un rebus. Perché di base c'è una richiesta al sindaco di «una maggiore considerazione» che nella sostanza vuol dire un posto in giunta. I dimaiani sono tre lo stesso numero di consiglieri del M5S dal quale si sono scissi, con la non trascurabile differenza che i pentastellati hanno due assessori. I tre lanciano segnali, sono sul mercato della politica e probabilmente sono a caccia di scranni più solidi all'interno della stessa maggioranza, difficile immaginare per loro tre il «salto della quaglia» cioè passare a destra. Più probabile che trovino una intesa con Manfredi di qui a a qualche mese, ma non troppi. 

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In questo scenario la maggioranza ha navigato comunque in acque tranquille tanto da essere riuscita ad approvare la delibera con la quale si versano alla Romeo circa 2,7 milioni per iniziare a mettere mano al contenzioso con l'ex gestore del patrimonio immobiliare. Si tratta di una quota sugli interessi maturati dalla Romeo in quanto la precedente gestione a guida del sindaco Luigi de Magistris interruppe il rapporto con quell'azienda. Un primo passo per trovare una soluzione non traumatica. Votata da tutta la maggioranza tranne che da Rosario Andreozzi e Sergio D'Angelo all'epoca fedelissimi di de Magistris.

I no sono arrivati da Fi, mentre il resto della destra al momento del voto ha lasciato la Sala dei Baroni. Semaforo verde sulla Tesoreria, si farà una gara per affidare il servizio. Prima o poi tutti i Comuni chiedono l'anticipo di liquidità se anche a caro prezzo. Arriva il sì anche alla trattativa con CdP che verte sulla rimodulazione delle rate, ben 400 milioni l'anno.

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