Gaetano Manfredi sindaco, Tabacci apre al patto per Napoli: «Ma prima servono i progetti, poi sbloccheremo i fondi»

Gaetano Manfredi sindaco, Tabacci apre al patto per Napoli: «Ma prima servono i progetti, poi sbloccheremo i fondi»
di Luigi Roano
Venerdì 8 Ottobre 2021, 12:00 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 09:29
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Bruno Tabacci - Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Draghi con delega al Cipe - il neosindaco Gaetano Manfredi confida molto in lei per risollevare le sorti di Napoli.
«Ho parlato con lui in questi giorni e l'ho sostenuto anche in campagna elettorale quando sono venuto a Napoli. La sua elezione è un fatto importante per la città. Manfredi è una persona ragionevole, con la testa sulle spalle. Non deve annunciare la rivoluzione deve mettere i conti in ordine e costruire un bilancio adeguato per essere aiutato».

Ecco, al riguardo l'ex ministro per l'Università chiede per Napoli misure straordinarie. Dal Governo c'è l'intenzione di affrontare il caso Napoli?
«Anche Roma chiede delle misure, così come altre città in difficoltà.

Bisogna fare un discorso di carattere generale. Poi ci sono le opportunità che si possono cogliere dal Pnrr. Anche attraverso le Città metropolitane che sono attrezzate e Napoli assieme a Milano e Roma è tra le aree più importanti. È fondamentale che Manfredi abbia alle spalle tutta la città e non si facciano gli errori del passato come è accaduto per i fondi strutturali. Basta guardare alla vicenda Bagnoli. Per cogliere l'opportunità del Pnrr servono programmi concreti e per fare questo occorre mobilitare l'intera struttura amministrativa. I soggetti che guardano al Pnrr come a una grande occasione devono essere efficienti. In Europa non godiamo sempre di una buona fama».

Tuttavia, la macchina amministrativa del Comune di Napoli non esiste non c'è chi materialmente dovrebbe redarre i progetti. Manfredi chiede un piano straordinario di assunzioni. È una strada percorribile?
«È lo stesso discorso che fanno a Roma, in Calabria e in altre città. Ma se si parte così, dall'intervento straordinario, non si va da nessuna parte. Il punto è quali sono le attività che si intendono mettere in campo, quali progetti ci sono per spendere le risorse. Non si possono dare finanziamenti al buio. Manfredi è uomo attrezzato a fare cose diverse e sono certo che le farà».

Tuttavia il sindaco si è candidato quando ha avuto la certezza che più di mezzo Parlamento - e quindi mezzo Governo - ha accettato il Patto per Napoli cioè misure straordinarie per la città.
«Non posso parlare per il Governo, il tema di fondo è che serve una norma di carattere generale e non solamente per Napoli. Le aree metropolitane sono votate a realizzare progetti in linea con il Pnrr. Cominciamo ad analizzare bene come stanno le cose poi si procede. Nel Nadef, la nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza, è ben chiarito che i finanziamenti devono andare nella direzione di far crescere il Pil. Vuol dire inserire i progetti solo così si possono spendere i fondi del Pnrr. L'Europa ci guarda, questi fondi andranno a chi rispetterà le regole e i tempi. È l'unico modo per mettere il debito sotto controllo».

Ma lei come membro del Governo di primo piano in che modo potrebbe aiutare Napoli se poi in Comune non c'è la macchina amministrativa?
«Questa macchina amministrativa deve essere stata lasciata proprio in maniera pietosa. Se mi dice che addirittura potrebbe non esserci. Come membro del Governo dico che c'è un ministro dell'Economia che si occupa delle compatibilità generali di finanza pubblica. Bisogna vedere bene nella politica di bilancio del Comune come si inseriscono queste cose. Dopo, se si tratta di rafforzare la Pubblica amministrazione e mancano le figure si affronta il problema nell'ambito di questo provvedimento a carattere generale dove ci saranno iniziative anche del ministero della Funzione pubblica»:

Dovesse farlo lei questo provvedimento universale come lo immaginerebbe?
«Questo Governo è presieduto da Mario Draghi normalmente non fa annunci come non li faccio io. Adesso che Napoli ha decretato questo successo così importante per Manfredi anche la città deve muoversi e dare segnali».

Vale a dire?
«C'è bisogno di una città che ragioni come Manfredi, ci vuole una fase di identificazione importante, con il Pnrr siamo di fronte a una svolta epocale e serve consapevolezza basta trucchi come sui fondi strutturali. Il cui utilizzo è stato punteggiato da esperienze che hanno traumatizzato l'Europa non si può andare avanti così. Il Pnrr va congegnato in un altro modo non servono le furbizie. Penso che Manfredi sia attrezzato così come i napoletani - che hanno dimostrato saggezza nel non voto - a non fare più l'errore di dire dateci i soldi e poi si scappa via».

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