Gentiloni torna a Napoli: «Rifiuti, il governo agita solo paure»

Gentiloni torna a Napoli: «Rifiuti, il governo agita solo paure»
di Generoso Picone
Martedì 20 Novembre 2018, 11:30
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Paolo Gentiloni è a Napoli per presentare il suo libro La sfida impopulista. Da dove ripartire per tornare a vincere. Il giorno dopo il vertice del governo a Caserta sull'emergenza rifiuti. «Non mi aspetto altro se non una nuova occasione di propaganda. confessa l'ex premier a Il Mattino - Quello che servirebbe è l'impegno da parte di tutti, in particolare delle forze dell'ordine e della magistratura contro le ecomafie. Non vorrei per dirla con una battuta che dopo aver annunciato l'abolizione delle povertà ora il governo se ne esca annunciando l'abolizione dei rifiuti».

Gentiloni è consapevole che la questione di cui si sta occupando l'esecutivo leghista-pentastellato potrebbe trovare un posto di rilievo nel suo testo, quasi un capitolo esemplare da inserire nella trama della riflessione sulla ultima esperienza a Palazzo Chigi, dal 12 dicembre 2016 al primo giugno 2018, dopo essere stato ministro delle Telecomunicazioni nel secondo governo di Romano Prodi e degli Esteri in quello di Matteo Renzi. Lo ha scritto (Rizzoli, pagg. 272, euro 19,50: alle 18 nello spazio Feltrinelli in piazza dei Martiri assieme a Mauro Calise e Claudio Cerasa) per comprendere, cioè, le ragioni che hanno portato alla sconfitta del centrosinistra alle elezioni del 4 marzo, spostando il quadro al referendum sulla riforma costituzionale promossa da Renzi, alla crisi delle banche, alle urgenze sociali, ai problemi nuovi posti dalla globalizzazione a ogni livelli: ai motivi che hanno portato l'onda populista a governare l'Italia e il Pd e il centrosinistra a dover fare i conti con la speculare e contraria sfida impopulista.
 
«Quella sui rifiuti dice - mi sembra una finta guerra tra i due partiti di governo. Uno che prova a recuperare una patina ambientalista dopo la vergogna del condono deciso dal vicepremier Di Maio. L'altro che sembra avere scoperto oggi gli inceneritori, quasi fossero la soluzione di ogni problema». Invece, Gentiloni, una politica di rinnovata credibilità e attendibile competenza, come lei si augura presto abbia il Pd e il centrosinistra, quale progetto dovrebbe consegnare? «Il punto è ridurre la produzione di rifiuti con la raccolta differenziata, avere impianti di compostaggio, promuovere il riciclo. La parte rimanente dei rifiuti, il più possibile limitata, può avere bisogno di termovalorizzatori di nuova generazione. Sono scelte che spettano al territorio, senza guerre ideologiche né di propaganda».

La gestione del caso rifiuti, per Gentiloni, costituisce allora il paradigma di una pratica di governo e di una concezione della politica adottate da Lega e M5S. «Si tratta di un fenomeno non soltanto italiano, che utilizza paure reali, non soltanto propaganda e cattiva propaganda. Un'onda che va contrastata senza inseguirla», afferma spiegando il senso del suo saggio. Lancia l'appello a «rendersi conto della gravità di questa situazione», a «capire come si è generata l'onda nazionalpopulista e a non prenderla sottogamba».

«Il Pd afferma - deve rivendicare valori diversi, la serietà e la credibilità del governo. Ci sono fasi, che non durano a lungo, in cui questi valori sembrano non affermarsi». Ma in che modo può rimettersi in movimento un partito, il Pd, dilaniato da contrasti e liti interne? «Sono i segni di una discussione aperta. tende a minimizzare - Spero che portino all'elezione del segretario nella prima parte di febbraio. Abbiamo regole che comportano tempi lunghi, ma sono molto contento che parta il congresso». Sostegno a chi tra i candidati in campo? Paolo Gentiloni si è già espresso a favore di Nicola Zingaretti. «Lo sostengo, però io farò il tifo per il Pd e non per questo o per quello. Ho grande apprezzamento anche per quello che ciò che Marco Minniti e per gli altri candidati se ce ne saranno».

Magari non precisamente per Dario Corallo, il quale l'altro giorno ha attaccato il virologo Roberto Burioni, provocando in Gentiloni il netto commento: «È gravissimo». L'ex presidente del Consiglio, comunque, auspica una ripartenza che pur contenendo una severa e sincera autocritica venga animata da orgoglio non rassegnato: «Per essere all'altezza il Pd non può autoassolversi. Tuttavia è giusto ricordare che abbiamo fatto tanto, come aver risanato l'economia con riforme importanti».
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