Comunali, dopo l'attacco a Conte grillini contro De Luca jr: veleni sul patto Pd-M5S

Comunali, dopo l'attacco a Conte grillini contro De Luca jr: veleni sul patto Pd-M5S
di Adolfo Pappalardo
Sabato 21 Agosto 2021, 09:56
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Se pensate che la guerra De Luca-grillini sia terminata, avete sbagliato di grosso. Perché se a Napoli le acque sono calmissime per l'alleanza su Manfredi, basta spostarsi a Salerno, dove è appena cominciate la burrasca. Complice la tappa, due giorni fa, dell'ex premier Giuseppe Conte, nella roccaforte deluchiana per sostenere la candidatura della preside Elisabetta Barone che si contrappone all'uscente Enzo Napoli (sindaco di stretta osservanza deluchiana).

Un bagno di folla nel fortino del governatore che ha colto di sorpresa lo stesso Conte, alla sua prima uscita da capo politico dell'M5s. «Non mi aspettavo quest'accoglienza», ha spiegato l'ex premier mentre pranzava con i suoi deputati salernitani. Dall'altro lato, il cerchio magico deluchiano veniva invece redarguito duramente direttamente dal governatore. «State sbagliando tutto: dalla prossima settimana scendo in campo io», ha tuonato dalle ferie.

E ora a Napoli si teme che queste fratture interne possano declinarsi e guastare anche il campo della coalizione di Gaetano Manfredi.


A Salerno, infatti, lo scenario è diventato più complicato del previsto. Perché la maggioranza deluchiana ha perso, negli ultimi mesi, ben 8 consiglieri comunali e si è formata una coalizione composta da M5s, Articolo uno/Leu e 7 civiche in cui albergano molti delusi del Pd di Salerno a stretta trazione deluchiana. La lista Salerno Città aperta, tanto per capirci, è guidata da Rosaria Chechile, imprenditrice salernitana ma iscritta al Pd di Napoli. Senza contare come i grillini hanno ora deciso di puntare qui le munizioni per tentare di scardinare la roccaforte politica del governatore eretta dal lontano 1993. Anche perché il Pd a Salerno non presenterà il simbolo e l'M5s non si sente vincolato da alcun patto. E, quindi è prevista sempre a Salerno un'altra tappa di Conte e diversi big grillini: dal ministro Luigi Di Maio all'ex responsabile del dicastero della Scuola Lucia Azzolina.

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Ed ecco lo scontro nelle forze di maggioranza di governo. Innescato non da Giuseppe Conte, che a Salerno non ha mai nominato De Luca, ma dal di lui figlio Piero. «Conte si propone di riportare Salerno indietro di decenni come è accaduto a Roma, che versa ormai nel degrado e nel disastro più assoluto in particolare per raccolta differenziata, trasporto pubblico, manutenzioni urbane, con cinghiali e gabbiani ormai padroni del territorio», ha attaccato il vice capogruppo Pd alla Camera. Sortita che ha dato fuoco alle polveri e riaccende lo scontro De Luca-grillini sopito da tempo. «Provo tenerezza per chi cerca di farsi strada nel Pd ma nonostante l'influenza del padre non trova il consenso dei propri concittadini. Sono certo che quando finirà il suo mandato ottenuto con i voti di Caserta potrà proporre anche ai salernitani un progetto appetibile. Per ora auguro - attacca il parlamentare M5s Angelo Tofalo - al figliolo di De Luca un percorso di redenzione in cui disintossicarsi dalle dipendenze di famiglia: cementificazione e luoghi istituzionali per la costruzione del proprio consenso. Potrebbe magari aiutarlo a presentare a Salerno una lista Pd che non competa contro le civiche militarizzate degli amici del padre». E così Liberi e Uguali con il deputato Federico Conte: «La reazione del Pd salernitano alla visita in città di Giuseppe Conte, presidente di un governo che Pd e Leu hanno sostenuto con grande impegno, non è apparsa né giusta né di stile. Non basta un elenco di opere programmate e finanziate negli anni 80/90, e peraltro in gran parte incompiute, per nascondere lo stato di crisi in cui versa la città».

Intanto a Napoli continuano le grandi manovre sulle alleanze per le amministrative: con la fuga in massa da de Magistris. Compresi pezzi di primo piano se starebbe per abbandonare anche l'attuale assessore ai Trasporti Marco Gaudini dato, dicono i rumors, verso una candidatura con Antonio Bassolino. Così come il consigliere Stefano Buono eletto con i Verdi 

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