«Martedì sarò a Napoli insieme agli eletti del M5S e al candidato sindaco Gaetano Manfredi». Giuseppe Conte l'ex premier e capo dei grillini riparte da Napoli. Mancava la voce di Conte sul patto giallorosso nel laboratorio napoletano. L'unica città dove 5S e democratici sono alleati sin dal primo turno. Ed è arrivata in un sabato caldissimo all'unisono con quella di Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri, che negli stessi minuti da Villa Campolieto a Ercolano arringava: «Il Movimento è compatto su Manfredi le alleanze le abbiamo decise un anno fa con una votazione» in risposta ai grillini ribelli di Napoli che minacciano una scissione e la discesa in campo di un candidato «autonomo. La mossa di Conte ha un significato - tuttavia - ben più ampio delle bizze locali, perché la nuova era, quella post Casaleggio, l'ex premier la fa partire da Napoli, la roccaforte grillina nel Paese. «Inizia la fase nuova - spiega Conte su Fb - di un cammino che affronteremo con entusiasmo e senso di responsabilità, determinati a creare tutte le condizioni per compiere una svolta reale». E ancora Di Maio rimpalla da Napoli: «Gaetano è la persona in grado di rilanciare una città che non ha niente da invidiare a tutto il mondo. Oltre ad essere un brillante accademico, è stato un ministro, quindi ha competenze politiche e tecniche per fare in modo che la sua giunta alla guida di Napoli sia in grado di spendere i soldi che arrivano dall'Europa. Martedì con Conte e tutti gli altri eletti del Movimento saremo a Napoli per lanciare la campagna di sostegno a Manfredi sindaco». Parola ancora all'ex premier: «Napoli ha potenzialità enormi da esprimere, ma sono necessari il contributo e la partecipazione delle migliori energie del territorio. A loro il M5S si rivolge in modo da costruire insieme un progetto per la città e essere protagonisti in prima persona del suo percorso di rilancio insieme a una figura autorevole come quella di Manfredi, che ho avuto al mio fianco nel precedente governo». Napoli nel cuore? Certo ma non solo.
Napoli è tante cose per i grillini ma è soprattutto la città dove da tre lustri i meetup hanno una vita molto intensa. Sono stati primi incontri politici non in presenza, solo che 15 anni fa non c'era la pandemia, da questi luoghi politici sono usciti anche i ribelli di queste settimane che si definiscono «i duri e puri e non vogliono alleanze con nessuno». Nei meetup si fatto le ossa Roberto Fico che girava con lo zainetto in spalla in lungo e largo la città per diffondere i principi del Movimento nato come apolitico. Si è candidato una volta anche a sindaco il Presidente della Camera, siamo nel 2011, ma con scarsa fortuna. Lo stesso Di Maio nella geografia grillina ha fatto lo stesso percorso per poi spiccare il volo da parlamentare, vicepremier e oggi ministro degli Esteri. Ma cosa ha fatto volare il Movimento?
L'esplosione arriva sull'onda dei «vaffa» di Beppe Grillo, l'anno magico è il 2018 quando ci sono le politiche e l'intera campagna elettorale è tutta puntata sulla scommessa di un sussidio a chi non ha lavoro e lo chiamano «reddito di cittadinanza». Cosa c'entra Napoli? I numeri raccontano bene come stanno le cose e perchè Conte la fase di ripartenza dei pentastellati la lancia a Napoli. I dati sono stati elaborati dall'Osservatorio del Reddito di cittadinanza: «In Campania ad aprile c'erano oltre 264mila famiglie con il reddito o la pensione di cittadinanza per quasi 700 mila persone coinvolte, un numero che supera quello dell'intero Nord dove gli assegni sono stati percepiti da 254.785 famiglie per 509.459 persone coinvolte». A Napoli ad aprile «i nuclei con il reddito erano 164.524, superiori a quelli cumulati della Lombardia (90.585) e del Piemonte (63.274). Anche gli importi al Sud sono mediamente più alti con più persone coinvolte per famiglia con 627 euro medi a famiglia in Campania e 481 medi in Lombardia». Si spiega anche così come nelle successive tornate elettorali per le Europee e le regionali il calo dei consensi del Movimento nel resto del Paese è stato molto più consistente che a Napoli e in Campania. Dove non c'è stato più il picco del 50% ma i pentastellati hanno tenuto botta. Così l'ex premier ha deciso la roadmap della ripartenza: «Napoli è una città straordinaria, ricca di bellezze e talenti che devono essere maggiormente valorizzati. La difficile situazione finanziaria che attraversa impone massima attenzione e impegno. Da Napoli, e dagli altri Comuni al voto, il M5S ripartirà con forza per dare risposte ai cittadini, imprimere una svolta nei servizi pubblici e porre le basi per un futuro più solido per le comunità».