De Magistris e la manovra del governo del cambiamento: «Fiducioso ma niente elemosina»

De Magistris e la manovra del governo del cambiamento: «Fiducioso ma niente elemosina»
di Rossella Grasso
Venerdì 28 Settembre 2018, 14:04 - Ultimo agg. 14:43
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«Sono fiducioso perchè vedo alcuni segnali positivi ma capiremo bene tutto nei prossimi giorni quando si espliciterà la manovra nel dettaglio. Per ora siamo alla cornice, vediamo il quadre» .Così Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, ha commentato le misure annunciate ieri in Consiglio dei Ministri sul Def. Il sindaco, intervenuto all'Archeologico alla presentazione della mostra «Patrimoni del Futuro» promossa dall'Associazione Giovani per l'Unesco, ha spiegato che appoggerà la manovra ma solo se produrrà realmente maggiori diritti per i cittadini. «Io credo quando vedo norme che vanno nella direzione di espandere diritti, dare fiato ai territori, eliminare vincoli finanziari e gabbie normative - ha detto - Se quello che ho ascoltato dire a Di Maio corrisponde a verità, cioè che finalemnte non esistono solo numeri ma soprattutto diritti e persone, ci avranno al loro fianco. Se però non cambia nulla per i territori, per i diritti e le periferie dove hanno tagliato per ora un miliardo e mezzo di euro, per cui i primi effetti delle misure non sono positivi, allora vuol dire che non è cambiato nulla se non la propaganda politica forte».
 

Sul reddito di cittadinanza il sindaco appare scettico. «È una misura necessaria nell'immediato, ma non strutturale - ha detto de Magistris - Aumenta il debito, dà un po' di fiato alle persone in difficoltà ma ricorda anche le misure del passato, quando la politica diceva 'ringraziami perchè ti sto dando un po' di elemosina, quando vai a votare ricorda chi ti ha dato l'elemosina e ti creo il guinzaglio'. Non è questo un paese liberato. Servono misure strutturali per creare lavoro e consentire alle persone di emanciparsi non di avere l'elemosina. Nell'immediato è una misura che apprezzo, in maniera strutturale non porta troppo lontano il nostro paese. Queste sono quelle che si vedono nei territori e noi vorremmo che questo governo si accorgesse che il futuro dell'Italia passa per la lotta per i bani comuni, dalle autonomie e dai territori e da chi sta soffrendo maggiormente».
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