«Ho il nome del commissario», il ministro Grillo rilancia ma la Lega resiste

«Ho il nome del commissario», il ministro Grillo rilancia ma la Lega resiste
di Francesco Pacifico
Mercoledì 17 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 08:42
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Resta ancora da convincere il viceministro all'Economia, Massimo Garavaglia, che ha la delega sulla finanza regionale e, quindi, l'ultima parola sul fondo sanitario nazionale. Ma Giulia Grillo ha deciso di accelerare sulla nomina del nuovo commissario alla sanità, togliendo la carica a Vincenzo De Luca.

Ieri, via Facebook, ha fatto sapere di aver inviato «al ministero delle Finanze il nominativo del nuovo commissario per nominarlo nel prossimo Consiglio dei ministri» di domani. Si tratta di Enrico Desideri, ex manager dell'Asl di Arezzo e - sottolineano da viale Trastevere - tecnico vicino al Pd renziano e non ai Cinquestelle. Di diversa idea il viceministro Garavaglia. Che a parlamentari a lui vicini avrebbe spiegato: «Bisogna aspettare il prossimo monitoraggio di luglio e capire se la Campania deve restare sotto commissariamento o meno». Nei giorni scorsi, dal fronte pentastellato lo hanno accusato di aver aperto a De Luca per ottenere il via libera della Campania al federalismo differenziato. Un'accusa che non è piaciuta al numero due del Mef. «Non mi interessa De Luca - avrebbe sbottato - guardo ai numeri. Ma questo lo capiremo soltanto a luglio. È più grave forzare la normativa vigente, nominando adesso un nuovo commissario».
 
Sempre ieri De Luca era a Roma per un tavolo tecnico sul patto della Salute. Ma non ha incontrato il ministro: c'era infatti il sottosegretario Luca Coletto. «C'è un accordo universale, - ha detto De Luca - siamo tutti in pace, è Pasqua». Ma da Palazzo Santa Lucia fanno sapere: «Ormai è una guerra tra la Grillo e Garavaglia. Noi siamo convinti che a luglio non ci saranno più le condizioni per continuare con il commissariamento». Grillo è convinta di piegare le resistenze che arrivano dalla Lega e, stando ad alcuni parlamentari dei Cinquestelle, avrebbe l'appoggio del premier Conte e del ministro Tria. Soprattutto si fa forte della leggina inserita nel decreto Genova, che «prevede l'incompatibilità per i presidenti di Regione di ricoprire anche l'incarico di commissario per la sanità». Ma soprattutto si fa forte degli esiti dell'ultimo tavolo tecnico sul controllo della spesa sanitaria, dove i tecnici del Mef e della Sanità hanno riconosciuto a Palazzo Santa Lucia di aver rimesso a posto i conti (l'avanzo di amministrazione per l'ultima annualità potrebbe arrivare fino a 30 milioni), ma hanno pure sentenziato che gli indicatori sul rispetto dei Lea (i livelli essenziali di assistenza) sarebbero sotto la quota minima di 160 punti, per la precisione a 153. Tanto che il ministro ha sottolineato che «il tavolo tecnico Mef-Salute la scorsa settimana ha attestato che non sussistono le condizioni per uscire dal commissariamento». Da Palazzo Santa Lucia replicano che a luglio la valutazione sui Lea dovrebbe salire a quota 163 e che dovrebbe partire il nuovo piano di edilizia sanitaria. Circostanze, secondo la regione Campania, sarebbero sufficienti per tornare alla gestione ordinaria.
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