Stadio San Paolo, i sediolini sono ancora un miraggio

Stadio San Paolo, i sediolini sono ancora un miraggio
di Luigi Roano
Mercoledì 6 Marzo 2019, 08:39 - Ultimo agg. 19:34
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Lo stadio simbolo delle Universiadi, dove si svolgerà la cerimonia di apertura - il 3 luglio - sarà il San Paolo, che ospiterà anche la regina di tutte le discipline sportive, l'atletica. Eppure i quasi 30 milioni investiti per renderlo presentabile non sono la garanzia che il restyling sarà completato per il giorno dell'apertura delle Universiadi. Troppi i ritardi. Il problema più grosso - ma non l'unico - sono i sediolini e il rischio serissimo che per il 3 luglio non saranno tutti installati è molto elevato. Potremmo avere un San Paolo metà azzurro e metà rosso.
 
Quanti se ne devono installare? La bellezza di 55mila. La gara è stata assegnata e l'aggiudicataria è l'Ati (Associazione temporanea di imprese) costituita da Tipiesse Srl-Graded spa-Mondo spa e Ceta spa. La gara è stata assegnata dall'Aru, l'agenzia (creata dalla Regione) per le Universiadi guidata dal commissario Gianluca Basile, il 21 febbraio ovvero due settimane fa, ma ancora i lavori non sono iniziati. Dell'Ati che si dovrà fare carico dell'installazione appunto fa parte anche la Mondo, la multinazionale piemontese con sedi in Usa e in Cina che in Italia ha rivestito negli anni scorsi con i propri sediolini lo Juventus Stadium, il Meazza di Milano e la Dacia Arena di Udine. Una garanzia di qualità ma l'azienda non è certo attrezzata per fare miracoli. Perché il tempo per ultimare i lavori proprio non c'è.

Da oggi al 3 luglio mancano 119 giorni, se si escludono i sabato e le domeniche e i festivi - come il periodo di Pasqua - restano a disposizione circa 100 giorni lavorativi il che significherebbe installare almeno 550 sediolini al giorno fino al 2 luglio. Va da sé che è sostanzialmente impossibile avere i sediolini nuovi nell'intero impianto per l'inizio delle Universiadi, più probabile che ciò accada all'inizio del prossimo campionato del Napoli. L'impresa è quasi impossibile e a renderla ancora più ardua è il fatto che per installare le nuove sedute non basta togliere le vecchie, occorre fare dei lavori specifici. Il San Paolo è un impianto vecchio, le nuove sedie necessitano di un binario, di una sede dove poterle bloccare. E questo binario va scavato ex novo. Come si esce da questo pasticcio? Tra le ipotesi che circolano in queste ore ce n'è una che ha un minimo di realismo. Vale a dire installare almeno le nuove sedie, di colore rigorosamente azzurro, nei settori superiori dello stadio e lasciare quelle vecchie, di colore rosso, al loro posto. Sarebbe un San Paolo bicolore. Sarà bello? Brutto? Ai posteri l'ardua sentenza disse il poeta, e non bisognerà aspettare nemmeno tanto. Per avere un'idea di quanto tempo occorra realmente per installare le nuove poltroncine - a norma europea più grandi tanto che il San Paolo da 62mila scenderà appunto a 55mila posti - basta dare un'occhiata al cronoprogramma originario che risale appena all'estate scorsa. Che prevedeva 90 giorni per la sostituzione dei sediolini dei distinti, 85 per le tribune e 72 per le curve. Se dovesse essere confermato, un solo settore dello stadio per il 3 luglio avrebbe le nuove poltroncine. Giova ricordare che le nuove sedie saranno azzurre, montate su supporto in alluminio, e solo per le tribune avranno anche la funzione reclinabile e i braccioli.

Chiarita la questione sediolini i problemi non sono finiti ma in compenso se affrontati subito c'è tempo per arrivare alla cerimonia di inizio Giochi con una certa serenità. Per esempio la pista di atletica. A oggi la vecchia non c'è più, è stata tolta e smaltita: al suo posto un tappeto di bitume nero. Lo strato in gomma, la pista vera e propria, verrà apposto solo alla vigilia delle Universiadi per evitare che si danneggi o consumi prima. Ma ormai ci siamo perché ci sono i collaudi da fare - vale anche per i sediolini - e se qualcosa non va bisogna aggiustarla in corsa.

Sono lavori ultimati. I lavori non facevano parte del pacchetto Universiadi, si tratta di un cantiere del Comune. Le balaustre sono state installate ovunque lungo l'ovale dello stadio per motivi di sicurezza. Si tratta di un doppio vetro antiurto trasparente che protegge gli spettatori dal pericolo di precipitare.

Buone notizie a metà: nei distinti e nelle tribune sono stati installati i nuovi wc, nelle curve, il settore più popolare, ci sono ancora i bagni chimici, pochissimi. I nuovi arriveranno davvero all'ultimissimo momento, quasi al termine del campionato di calcio.

Non è partita ancora, anzi è al palo, la macchina per promuovere la kermesse di luglio e per reclutare i volontari: anche questo un ritardo che ha del clamoroso. Basile ha ricordato al riguardo che ci sono «anche due milioni che gli enti locali hanno a disposizione per mettere in vetrina le bellezze della Campania».
 

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