Il caso del giudice Cioffi: «Mai conosciuto i Cesaro, perché astenermi?»

Il caso del giudice Cioffi: «Mai conosciuto i Cesaro, perché astenermi?»
Mercoledì 31 Gennaio 2018, 14:54 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 10:15
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«Degli accertamenti avviati dal ministro Orlando non so nulla, ma di certo sto tranquillo dal punto di vista giuridico. Mai conosciuto o frequentato i Cesaro, per cui non ho motivo di astenermi al processo che li riguarda». Il magistrato del Tribunale di Napoli Nord Giuseppe Cioffi, finito nell'occhio del ciclone per una foto pubblicata dal quotidiano la Repubblica e risalente all'ottobre scorso, che lo ritrae insieme ad altre persone, con alle spalle bandiere di Forza Italia, nell'hotel di Ischia dove si era tenuta la Convention azzurra alla presenza di Berlusconi, ribadisce la versione già resa ieri anche attraverso un comunicato emesso dall'Associazione magistrati (Anm) di Napoli Nord, di cui è stato presidente. Cioffi presiede il collegio giudicante del processo ad Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli dell'esponente forzista Luigi, deputato e candidato alle prossime elezioni; i due imprenditori di Sant'Antimo ( Napoli) sono imputati per concorso esterno in associazione mafiosa per presunti rapporti con la camorra rispetto alla vicenda del piano di insediamento produttivo di Marano. Luigi invece appena pochi giorni fa ha ricevuto un avviso di chiusura indagini dalla Procura di Napoli Nord per voto di scambio.

«Cosentino? Lo conobbi a Roma - dice Cioffi - quando era sottosegretario, ma non l'ho mai frequentato così come non sono mai stato vicino a Forza Italia. Fu lui, oltre 10 anni fa, a chiedermi l'amicizia su Facebook, un social che peraltro uso pochissimo». «Non ho mai partecipato alla Convention - ripete il magistrato - mi sono trovato nell'albergo il giorno dopo, dove mi sono fatto fotografare con alcuni amici (tra cui l'ex consigliere circoscrizionale forzista Francesco Salerno, ndr) essendo a Ischia per un fine settimana. Non vedo che male ci sia. Ho tra gli amici su Facebook anche Ermanno Russo (consigliere regionale di Forza Italia, ndr) con il quale uscivo fino ad alcuni anni fa».

Simpatie che non comportano, secondo il giudice, nessun motivo per astenersi dal processo ai due Cesaro, fratelli di Luigi, ex deputato forzista nonchè candidato azzurro alle prossime elezioni. «Sono sereno e non mi asterrò», conclude Cioffi. Non ho mai fatto politica e dal punto di vista del diritto mi sento a posto.
Non so se il Consiglio superiore della magistratura (Csm) interverrà, ma non vedo su quale basi». «La norma del codice di procedura penale che parla di astensione dal processo - aggiunge il magistrato - prevede una casistica molto chiara, e io non vi rientro non avendo rapporti con i Cesaro o con loro familiari». «Di certo - conclude il magistrato - sto seriamente pensando di procedere dal punto di vista legale a tutela della mia immagine, perché ciò che è stato riportato non corrisponde al vero. Si tratta di un esempio di informazione non corretta».


Anm: non appannare imparzialità. ​«Sentite le precisazioni fornite dal collega e senza entrare nel merito della vicenda», l'Anm di Napoli «coglie l'occasione per affermare il principio che il diritto dei magistrati di partecipare alla vita politica del Paese va esercitato secondo modalità e forme che non possono appannare l'immagine di imparzialità e indipendenza con ripercussioni sulla credibilità della magistratura». È quanto si afferma in una breve nota della giunta di Napoli dell'Associazione nazionale magistrata sul caso el giudice Giuseppe Cioffi, il presidente del collegio del tribunale di Napoli Nord che dovrà giudicare i fratelli del deputato di FI Luigi Cesaro e che ad ottobre avrebbe partecipato a una convention a Ischia di Forza Italia.
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