Quarto, maggioranza in briciole
l'ex sindaco grillino Capuozzo a casa

Quarto, maggioranza in briciole l'ex sindaco grillino Capuozzo a casa
di Alessandro Napolitano
Sabato 3 Febbraio 2018, 09:01
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Quarto. Rosa Capuozzo non è più il sindaco della città. Finisce dopo due anni e mezzo l'esperienza dell'ex «grillina» alla guida del Comune flegreo. Trenta mesi tra polemiche, inchieste giudiziarie e raffiche di dimissioni tra assessori e soprattutto consiglieri comunali. Le ultime sono state fatidiche all'avvocato, attaccato dai sui ex alleati che dopo la «cacciata» dai 5 Stelle le avevano permesso di andare avanti. In aula, dopo che in sei l'avevano abbandonata dicendo addio al mandato, erano rimasti soltanto dieci consiglieri e con questi numeri sarebbe stato impossibile convocare l'assise. Questo quanto stabilito dal prefetto di Napoli Carmela Pagano che ha spiegato ieri come «essendo venuto meno il numero minimo previsto dal regolamento dell'ente per la prima convocazione dell'organo consiliare e la relativa surroga dei dimissionari, su conforme parere del ministero dell'Interno» ha avviato l'iter per proporre lo scioglimento del consiglio comunale. Nominato il commissario prefettizio: sarà il vice-prefetto vicario Demetrio Martino a sedere al secondo piano di via De Nicola.
Dopo la doccia fredda di lunedì scorso - quando la fronda dei sei dimissionari aveva voltato le spalle al sindaco - si è tentato in tutti i modi di andare avanti. Riunioni di giunta (anch'essa tornata monca, dopo la revoca dei mandati agli assessori in quota ai consiglieri andati via) e persino una convocazione del consiglio per martedì prossimo, durante il quale si sperava di poter nominare nuovi consiglieri al posto di chi aveva consegnato le proprie lettere di dimissioni. E invece tornano tutti a casa, ma in molti già pronti ad affrontare la prossima campagna elettorale. La prossima «finestra» per il ritorno alle urne potrebbe esserci già a maggio. Rosa Capuozzo ci sarà con ogni probabilità, con un simbolo tutto suo: «Coraggio Quarto». E di coraggio ne ha avuto non poco l'oramai ex primo cittadino, affrontando un terremoto politico seguito da uno sciame sismico ininterrotto. Dalle polemiche attorno alla gestione dello stadio alla mancata visita di Luigi Di Maio (con una motivazione che strappò più di un sorriso: c'era il maltempo), anticipazione della definitiva rottura con il Movimento nel gennaio del 2016. Determinante l'inchiesta del pm antimafia John Woodcock, con le indagini su presunti voto di scambio in odore di camorra e ricatto di un consigliere pentastellato allo stesso sindaco. Un'inchiesta che ruotava attorno a un altro presunto abuso, quello edilizio riguardante il sottotetto della casa in cui abita Rosa Capuozzo con la famiglia.
Dopo l'addio al consiglio comunale dei fedelissimi di Grillo e Fico, per il primo cittadino rimase una sola strada: allearsi con in suoi ex nemici politici, tradendo uno dei dogmi dei 5 Stelle nonché quanto detto pochi giorni prima davanti alle telecamere di tutte le tv nazionali: «Siamo una forza politica che non si muove con le larghe intese. Facciamo una politica di rottura in un territorio legato alla vecchia politica». E paradossalmente, sarà proprio la «vecchia politica» a cui si era rivolta Rosa Capuozzo ad esserle fatale.
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