Industriali, Grassi presidente: vince la linea della continuità

Industriali, Grassi presidente: vince la linea della continuità
di Nando Santonastaso
Martedì 20 Marzo 2018, 10:27 - Ultimo agg. 10:34
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Sarà Vito Grassi il successore di Ambrogio Prezioso alla presidenza degli industriali di Napoli. La sua candidatura è rimasta l'unica in gara, con il sostegno manifestato peraltro da numerosi imprenditori: e ieri sera la Commissione dei saggi insediata come da regolamento ha chiuso i suoi lavori considerando idoneo il profilo e le indicazioni del programma e trasmettendo il dossier al Consiglio generale dell'Associazione. Sarà quest'ultimo, nel giro probabilmente di alcune settimane, a dare l'ok definitivo per la presentazione di Grassi all'assemblea dei soci cui spetterà la valutazione finale. L'iter, salvo sorprese, dovrebbe concludersi entro la metà di maggio.

Nessuna sorpresa, dunque, sull'esito delle consultazioni. L'ipotesi che sull'indicazione di Grassi, avvenuta in linea di continuità con l'azione e gli obiettivi della gestione di Prezioso, potesse registrarsi una spaccatura o una divisione di un certo peso all'interno dell'Unione è stata smentita dai fatti. Il patron della Graded, vicepresidente uscente con delega alle infrastrutture e alla portualità, ha ottenuto ben presto l'appoggio di molti associati, tutti in linea con l'orientamento che ha mosso la candidatura dopo il passo indietro di Marco Zigon. E cioè, l'esigenza di non interrompere il percorso iniziato dall'attuale vertice e di rafforzarne anzi la credibilità anche per il prossimo quadriennio. Una scelta che, come si ricorderà, Zigon non aveva condiviso parlando, al contrario, della necessità di una discontinuità nella conduzione dell'Associazione.
 
Il nostro sistema industriale è molto migliore di quanto spesso lo si dipinga, ripete spesso il candidato alla presidenza. Che rivendica alla categoria un salto di qualità non solo sul piano delle competenze ma anche su quello per così dire dell'atteggiamento nei confronti di ogni interlocutore, istituzionale e non: E' ormai finito il tempo del cappello in mano, del piagnisteo o della rassegnazione fine a se stessa, di un certo modello insomma di imprenditore. Da tempo ormai ci consideriamo a pieno titolo competitivi a tutti i livelli.

Parole che indicano già le linee guida della sua ormai annunciata presidenza: non è un mistero ad esempio per chi lo conosce da anni che Grassi, amministratore con il fratello Federico della Graded (settore energia, dalla progettazione all'installazione di impianti di cogenerazione industriale da fonti rinnovabili con un fatturato di 50 milioni di euro) sia un forte sostenitore dei processi di innovazione tecnologica del sistema industriale e delle sinergie sempre più strette con la ricerca e i saperi avanzati. Abbiamo voluto avviare una collaborazione con Digita, la nuova Digital Transformation & Industry Innovation Academy dell'Università Federico II, nata in partnership con Deloitte Digital, perché siamo convinti che bisogna fornire ai giovani talenti di questo territorio le competenze necessarie a colmare il gap tra le imprese e il sistema di digital e Industry 4.0 spiega all'indomi della firma dell'accordo.

Totale la sintonia con le priorità indicate da Confindustria Roma. Senza sviluppo digitale il rischio che molte aziende restino fuori dal mercato è a dir poco evidente, specie in un'area che faticosamente sta cercando di risalire la china come quella napoletana e campana. Per Grassi è facile prevedere un impegno anche personale per fare in modo che il processo di digitalizzazione delle pmi acceleri. Gli strumenti ci sono, a cominciare dal Digital Transformation Hub che l'Unione ha avviato in collaborazione con la Federico II per superare dubbi e resistenze da parte dei piccoli imprenditori. Toccherà a lui e alla sua squadra farne uno strumento formativo sempre più indispensabile alla crescita del sistema.

Ma forse sono gli scenari per così dire associativi quelli sui quali il futuro presidente dovrà lavorare con particolare attenzione. Nel senso che dovrà proseguire nello sforzo di Prezioso di riportare la più importante e rappresentativa Associazione imprenditoriale del territorio (e del Mezzogiorno) ad un livello di proposta e di interlocuzione di alto profilo. Io credo nella centralità dei corpi intermedi e sono convinto che il loro rafforzamento sia necessario al Paese e alle sue rappresentanze locali, spiega Grassi che nel programma dedica uno specifico risalto a questo obiettivo. Ma accanto a questo c'è anche un altro traguardo da raggiungere e con una certa sollecitudine: la capacità di fare dell'Unione un polo di attrazione per tante imprese che continuano a restare ai margini delle aggregazioni di categoria e che invece, spiega Grassi, possono crescere anche attraverso l'Unione industriali proponendo modelli di innovazione e di marketing di cui tutta l'Associazione beneficerebbe.

Restano naturalmente da definire nel dettaglio i rapporti con il Comune, la Regione e gli altri enti del territorio ma è a dir poco prematuro avventurarsi in questa direzione. Prevedibile, di sicuro, anche in questo caso la conferma di una linea di continuità con la presidenza Prezioso che ha difeso e rafforzato l'autonomia dell'Unione anche senza rinunciare ai toni forti. Ma sul tappeto rimane anche la questione della presidenza della Camera di Commercio di Napoli alla quale lo stesso Grassi è stato indicato dall'Unione prima che l'iter per il rinnovo dell'ente si interrompesse e subentrasse la gestione commissariale. Quella indicazione non è stata mai revocata anche perché non è incompatibile con la presidenza dell'Unione industriali: si tratterà allora di capire se ci saranno sviluppi o se la questione resterà per così dire congelata almeno fino a quando non riprenderà il percorso per dotare la Camera di Commercio del novo governo. Grassi, questo è certo, non ha fretta e si prepara a raccogliere un'eredità importante con il conforto di un gruppo ampio e qualificato di sostenitori: sotto questo profilo il messaggio che arriva da Palazzo Partanna è inequivocabile.
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