Whirlpool Napoli, Aboubakar Soumahoro lancia il progetto politico «Invisibili in Movimento»

Whirlpool Napoli, Aboubakar Soumahoro lancia il progetto politico «Invisibili in Movimento»
di Oscar De Simone
Sabato 30 Gennaio 2021, 17:00 - Ultimo agg. 18:20
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Da questa mattina gli “invisibili in movimento” iniziano il loro percorso di lotta in difesa del lavoro, della dignità sociale ed economica. Un cammino nel solco di un nuovo movimento politico, nato ufficialmente negli spazi della fabbrica Whirlpool di via Argine a Napoli. Luogo simbolo di una vertenza che da quasi due anni tiene centinaia di lavoratori con il fiato sospeso e che, attraverso confronti, manifestazioni ed occupazioni, ha attirato l'attenzione della politica locale e nazionale. 

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«Busseremo alle porte del palazzo – commenta il sindacalista Aboubakar Soumahoro – perché è quello il luogo in cui nasce e deve essere difesa la nostra costituzione.

Quella serie di principi fondamentali che mettono la persona ed il lavoro al centro delle priorità del paese. Noi da oggi assumiamo nuove forme di responsabilità attraverso il nostro movimento. Un progetto che intenda la politica come quella forma di aggregazione finalmente in grado di entrare in connessione con i bisogni reali delle persone e dei cosiddetti “ultimi”, troppo spesso messi ai margini della società in cui stiamo vivendo. E' vergognoso quello a cui stiamo assistendo in questi giorni ed anche per questo abbiamo scelto di essere protagonisti di una nuova narrazione che adesso parte da Napoli». 

Una nuova realtà insomma che vedrà in prima linea tutti i lavoratori della multinazionale che oggi hanno preso parte all'evento. Momento importante anche per il confronto sulla vertenza ancora in essere e che ha visto la partecipazione di assessori del comune di Napoli come Alessandra Clemente e Eleonora De Majo. «Dobbiamo rimettere al centro il lavoro – afferma il dipendente Luciano Doria – e far capire a tutti che nonostante le avversità nessuno di noi ha mai perso la dignità. La nostra battaglia continua e noi proseguiremo a far sentire le nostre ragioni a testa alta. Insieme ad Aboubakar ci prepariamo a rimetterci in gioco con tutti gli altri lavoratori che non hanno voce, per costruirci un nuovo presente ma soprattutto un futuro più stabile e sicuro».

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