Jasmine Cristallo nella direzione Pd: «Sì all'alleanza con M5S, no al terzo mandato di De Luca»

«Serve una grande mobilitazione dal Sud contro il progetto di autonomia differenziata»

Jasmine Cristallo
Jasmine Cristallo
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 17 Marzo 2023, 11:00 - Ultimo agg. 18 Marzo, 08:38
4 Minuti di Lettura

«Serve una grande mobilitazione dal Mezzogiorno, di sindaci, di società civile contro il progetto di Autonomia differenziata», auspica Jasmine Cristallo, appena eletta nella direzione nazionale Pd, stamattina a Napoli a Santa Maria la Nova all'assemblea di primi cittadini (ve ne saranno circa 300 da tutto il Sud) contro la legge cara ai leghisti. E sulla Campania e il nuovo corso del partito impresso da Elly Schlein rispetto all'ipotesi di un terzo mandato del governatore De Luca dice: «La Campania è una Regione non un regno...Un ricambio di classe dirigente è assolutamente auspicabile». 

Video

Per lei il pericolo è lo smantellamento dei diritti, in particolare sulla sanità, se dovesse passare l'Autonomia differenziata.
«Parto dalla sanità perché un documento della fondazione Gimbe, e quindi non un organismo politico piegato alla propaganda, ci rappresenta il drammatico divario già in essere tra le regioni del Nord e quelle del Sud, ma il pericolo è anche per la scuola e le risorse da ripartire in generale.

Si rischia la disgregazione sociale ed economica del Paese. La previsione delle autonomie sin dal disegno originario della Costituzione richiede il necessario rispetto del principio di Unità e Indivisibilità della Repubblica, che non è una formula vuota ma principio fondativo del patto costituente sottratto a revisione costituzionale».

Come si può impedire? Per l'Autonomia si procede per legge ordinaria e al governo basterebbe apporre la fiducia....
«Sindaci, amministratori, politici, associazioni, società civile, intellettuali, accademici: servono voci che si levino contro questo processo di balcanizzazione del Paese mettendo in guardia contro il pericolo eversivo insito nelle spinte autonomistiche innescate dalle bozze di Intesa firmate il 28 febbraio 2018 da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e dal Governo Gentiloni».

Infatti sino a qualche mese fa anche i governatori del suo partito erano d'accordo.
«Convengo con lei e le ricordo che da pochi mesi ho la tessera del Pd. E l'ho fatta in una fase costituente del partito e per sostenere Schlein che, fin dal momento in cui ha annunciato la sua candidatura alle primarie, si è detta contraria all'Autononia differenziata e pronta a battersi per fermarla. L'ha ribadito all'assemblea nazionale e dall'applauso lungo e fragoroso è chiaro come ora ci sia una posizione unanime in tutto il Pd».

Siete contro i cacicchi e capibastone: come li metterete in condizione di non nuocere?
«Esiste sicuramente un tema che riguarda il Pd del Mezzogiorno, e lo dico da meridionale, ma non solo. Troppe volte il Pd ha respinto tante forze che in maniera libera e spontanea avrebbero voluto dare il loro contributo. C'è un tema di classe dirigente e di come la selezioniamo: basta con il familismo e con i portatori di preferenze senza idee. E basta con i padroni delle tessere. Servono invece più esperienze positive come quella di Napoli, dove il Pd negli ultimi due anni si è molto rinnovato e non è un caso se è tornato a vincere». 

Non giriamoci attorno: per cacicchi s'intendeva De Luca ed Emiliano?
«C'è chi pensa che il Pd possa essere gestito a proprio piacimento. Noi invece lavoriamo per costruire una comunità in cui innanzitutto valga il rispetto delle regole oltre che delle persone. Ci sono meccanismi di costruzione del consenso che vanno assolutamente cambiati».

Comunque sia è d'accordo per un terzo mandato del governatore De Luca alla Regione?
«Personalmente sono contraria: la Campania è una Regione non un regnoE un ricambio di classe dirigente è assolutamente auspicabile. Penso al Comune di Napoli dove si è dimostrata vincente l'alleanza con i 5 stelle. Un'alleanza virtuosa che, come ha detto anche il sindaco Manfredi, va trasferita anche in Regione Campania».

Francesco Boccia ha detto che si interverrà duramente su Caserta per il tesseramento gonfiato. E anche sul partito campano ha fatto intendere: come?
«Quello che è emerso nelle inchieste giornalistiche a Caserta ma anche nelle altre province della Campania è intollerabile. Si dovrà intervenire per dimostrare subito che esiste un gruppo dirigente che passa dalle parole ai fatti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA