Da Terra dei fuochi a giardino d'Europa, Carfagna lancia la sfida da 200 milioni

Da Terra dei fuochi a giardino d'Europa, Carfagna lancia la sfida da 200 milioni
di Nando Santonastaso
Giovedì 27 Gennaio 2022, 11:00 - Ultimo agg. 14:12
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La chiamarono così, Terra dei Fuochi, per primi gli attivisti di Legambiente, nel 2003. Erano già allora anni di incendi dolosi e misteriosi, di fumi che coloravano il cielo di grigio e di nero quasi ogni giorno, ma è continuato anche dopo. Storia «incandescente di ortaggi, contadini, rifiuti, tumori, pentiti, politica e camorra» scrisse Lydia Baratta sul sito Linkiesta. Ma anche di denuncia e resistenza civile, di donne e madri in piazza, di polemiche e strumentalizzazioni a danno dell'agroalimentare made in Campania. Difficile, perciò, non essere d'accordo con Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, quando dice che «i cittadini della Terra dei Fuochi hanno pagato un prezzo altissimo, per anni, all'assenza dello Stato e ora lo Stato deve risarcire il debito, senza ulteriori ritardi e con iniziative all'altezza». Le ha scandite ieri queste parole, Carfagna, presentando a Caivano il Contratto Istituzionale di Sviluppo che finanzia, con 199.473.707 euro, 67 progetti presentati da 52 Comuni dell'area e da tre enti pubblici. Ha un nome emblematico il Cis, Dalla Terra dei fuochi al Giardino d'Europa, così come significativa è stata la location scelta per la firma, la chiesa di San Paolo Apostolo al Parco Verde guidata da don Maurizio Patriciello, il simbolo più rappresentativo di quest'emergenza, presenti i sindaci o i delegati dei Comuni coinvolti. Un momento di sintesi importante, la chiusura di un percorso avviato appena sei mesi fa: era il 6 agosto 2021 quando il ministro per il Sud propose la costituzione del Cis per favorire la rapida realizzazione di progetti e investimenti per rilanciare un territorio che attraversa 66 Comuni, tra le province di Napoli e Caserta. Ha fatto lavorare sodo i suoi uffici, Carfagna, che era arrivata al governo solo pochi mesi prima e si era subito convinta che bisognava accelerare al massimo: un impegno che le è stato pubblicamente riconosciuto anche ieri dai sindaci e dallo stesso don Patriciello con testimonianze perfino commoventi.

Ma che i tempi erano già maturi lo aveva dimostrato l'enorme quantità di progetti presentati dalle amministrazioni interessate: ben 450 per un valore complessivo di 1,9 miliardi di euro.

Il lavoro istruttorio dell'Agenzia per la Coesione territoriale, che assicurerà le funzioni di Responsabile Unico del Contratto (Ruc), e da Invitalia (nella qualità di Soggetto attuatore) ha portato alla fine a tre elenchi di proposte, sulla base delle priorità individuate. Gli interventi a priorità alta, già cantierabili e che avranno quindi immediata attuazione, sono in tutto 67 e potranno beneficiare dei circa 200 milioni finanziati attraverso le risorse residue del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, previa approvazione della relativa delibera Cipess. Gli altri progetti ammissibili, considerati a priorità media o bassa, «potranno essere realizzati successivamente, a seguito dell'eventuale disponibilità di ulteriori risorse o di economie maturate rispetto ai primi investimenti», come recita una nota del ministero. Va ricordato, peraltro, che si tratta di interventi che non afferiscono alle attività di bonifica dell'ampia area, che proseguiranno come già previsto, ma riconducono a tre ambiti di intervento, promossi dalle comunità locali che hanno inviato apposite schede di proposte. E cioè: «Ambiente, connesso alle fragilità presenti nella zona, in particolare allo stato di degrado in cui versano i Regi Lagni, i canali artificiali di epoca romana, sviluppati soprattutto durante il dominio spagnolo, con l'intento di bonificare la piana a nord di Napoli e fermare le inondazioni del torrente Clanio; infrastrutture sociali e riqualificazione urbana, per accrescere l'inclusività sociale in territori disagiati, costretti a subire anche le ingerenze della criminalità; e cultura, come strumento di rinascita anche economica».

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L'idea di intitolare il Cis alla trasformazione della Terra dei fuochi in un Giardino d'Europa riguarda proprio i Regi Lagni: è qui infatti che è stato previsto l'investimento più consistente (35,86 milioni di euro). I soldi verranno spesi (l'ente di riferimento è il Consorzio generale di bonifica del Bacino inferiore del Volturno) per la progettazione e la realizzazione del primo lotto dei lavori per la sistemazione idraulica del bacino del Volturno e la valorizzazione paesaggistica-ambientale dell'area. «Puntiamo a recuperare i Regi Lagni e a trasformarli nel Giardino d'Europa, il più importante parco fluviale del Continente spiega il ministro e immaginiamo fin d'ora una gara europea che coinvolga i più qualificati studi di architettura rurale e del paesaggio per riqualificare circa 450 chilometri quadrati di territorio e restituirli al turismo, a un'agricoltura pulita e sostenibile, alla qualità della vita dei cittadini».

 

Attorno a questo corridoio ecologico ruotano anche altri progetti, tra i quali quelli nei comuni di Cancello ed Arnone (6 milioni di euro), Giugliano in Campania (due investimenti per la rigenerazione dell'area litoranea e del waterfront, per complessivi 8,88 milioni di euro), Santa Maria Capua Vetere (4 milioni). Connessi alla riqualificazione dei Regi Lagni sono inoltre la riqualificazione della viabilità rurale a Casal di Principe (2 milioni), il primo lotto della rigenerazione delle strade di collegamento e la realizzazione di una pista ciclabile tra la Reggia di Carditello e il bene confiscato alla camorra La Balzana nel comune di Santa Maria la Fossa (8 milioni), la realizzazione dei percorsi e degli itinerari rurali storici del Parco agricolo delle Quadre dell'Ager Campanus a Marcianise (5,97 milioni). Di particolare interesse anche la realizzazione (per 1,7 milioni di euro) da parte dell'Agenzia Area Nolana di un sistema avanzato di monitoraggio ambientale e di previsione dei rischi, attraverso una piattaforma integrata che rileva, controlla e interpreta dati ambientali con l'obiettivo di contrastare i roghi tossici. Inoltre 2,5 milioni di euro sono destinati a una iniziativa promossa da don Maurizio Patriciello e presentata dal Comune di Caivano: la creazione di un incubatore in grado di offrire assistenza tecnica, accompagnamento e valutazione di progetti e iniziative di rigenerazione urbana e innovazione sociale, con l'intento di creare un centro di competenze per studenti, imprenditori e operatori del Terzo Settore. Il Contratto è stato sottoscritto, oltre che dal ministro per il Sud e dai Comuni interessati, anche dalla Regione, e dai ministeri dell'Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, della Cultura, del Turismo e della Transizione ecologica. 

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