La chiamarono così, Terra dei Fuochi, per primi gli attivisti di Legambiente, nel 2003. Erano già allora anni di incendi dolosi e misteriosi, di fumi che coloravano il cielo di grigio e di nero quasi ogni giorno, ma è continuato anche dopo. Storia «incandescente di ortaggi, contadini, rifiuti, tumori, pentiti, politica e camorra» scrisse Lydia Baratta sul sito Linkiesta. Ma anche di denuncia e resistenza civile, di donne e madri in piazza, di polemiche e strumentalizzazioni a danno dell'agroalimentare made in Campania. Difficile, perciò, non essere d'accordo con Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, quando dice che «i cittadini della Terra dei Fuochi hanno pagato un prezzo altissimo, per anni, all'assenza dello Stato e ora lo Stato deve risarcire il debito, senza ulteriori ritardi e con iniziative all'altezza». Le ha scandite ieri queste parole, Carfagna, presentando a Caivano il Contratto Istituzionale di Sviluppo che finanzia, con 199.473.707 euro, 67 progetti presentati da 52 Comuni dell'area e da tre enti pubblici. Ha un nome emblematico il Cis, Dalla Terra dei fuochi al Giardino d'Europa, così come significativa è stata la location scelta per la firma, la chiesa di San Paolo Apostolo al Parco Verde guidata da don Maurizio Patriciello, il simbolo più rappresentativo di quest'emergenza, presenti i sindaci o i delegati dei Comuni coinvolti. Un momento di sintesi importante, la chiusura di un percorso avviato appena sei mesi fa: era il 6 agosto 2021 quando il ministro per il Sud propose la costituzione del Cis per favorire la rapida realizzazione di progetti e investimenti per rilanciare un territorio che attraversa 66 Comuni, tra le province di Napoli e Caserta. Ha fatto lavorare sodo i suoi uffici, Carfagna, che era arrivata al governo solo pochi mesi prima e si era subito convinta che bisognava accelerare al massimo: un impegno che le è stato pubblicamente riconosciuto anche ieri dai sindaci e dallo stesso don Patriciello con testimonianze perfino commoventi.
Ma che i tempi erano già maturi lo aveva dimostrato l'enorme quantità di progetti presentati dalle amministrazioni interessate: ben 450 per un valore complessivo di 1,9 miliardi di euro.
L'idea di intitolare il Cis alla trasformazione della Terra dei fuochi in un Giardino d'Europa riguarda proprio i Regi Lagni: è qui infatti che è stato previsto l'investimento più consistente (35,86 milioni di euro). I soldi verranno spesi (l'ente di riferimento è il Consorzio generale di bonifica del Bacino inferiore del Volturno) per la progettazione e la realizzazione del primo lotto dei lavori per la sistemazione idraulica del bacino del Volturno e la valorizzazione paesaggistica-ambientale dell'area. «Puntiamo a recuperare i Regi Lagni e a trasformarli nel Giardino d'Europa, il più importante parco fluviale del Continente spiega il ministro e immaginiamo fin d'ora una gara europea che coinvolga i più qualificati studi di architettura rurale e del paesaggio per riqualificare circa 450 chilometri quadrati di territorio e restituirli al turismo, a un'agricoltura pulita e sostenibile, alla qualità della vita dei cittadini».
Attorno a questo corridoio ecologico ruotano anche altri progetti, tra i quali quelli nei comuni di Cancello ed Arnone (6 milioni di euro), Giugliano in Campania (due investimenti per la rigenerazione dell'area litoranea e del waterfront, per complessivi 8,88 milioni di euro), Santa Maria Capua Vetere (4 milioni). Connessi alla riqualificazione dei Regi Lagni sono inoltre la riqualificazione della viabilità rurale a Casal di Principe (2 milioni), il primo lotto della rigenerazione delle strade di collegamento e la realizzazione di una pista ciclabile tra la Reggia di Carditello e il bene confiscato alla camorra La Balzana nel comune di Santa Maria la Fossa (8 milioni), la realizzazione dei percorsi e degli itinerari rurali storici del Parco agricolo delle Quadre dell'Ager Campanus a Marcianise (5,97 milioni). Di particolare interesse anche la realizzazione (per 1,7 milioni di euro) da parte dell'Agenzia Area Nolana di un sistema avanzato di monitoraggio ambientale e di previsione dei rischi, attraverso una piattaforma integrata che rileva, controlla e interpreta dati ambientali con l'obiettivo di contrastare i roghi tossici. Inoltre 2,5 milioni di euro sono destinati a una iniziativa promossa da don Maurizio Patriciello e presentata dal Comune di Caivano: la creazione di un incubatore in grado di offrire assistenza tecnica, accompagnamento e valutazione di progetti e iniziative di rigenerazione urbana e innovazione sociale, con l'intento di creare un centro di competenze per studenti, imprenditori e operatori del Terzo Settore. Il Contratto è stato sottoscritto, oltre che dal ministro per il Sud e dai Comuni interessati, anche dalla Regione, e dai ministeri dell'Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, della Cultura, del Turismo e della Transizione ecologica.