Landini a Napoli: «Un errore mescolare politiche del lavoro e lotta a povertà»

Landini a Napoli: «Un errore mescolare politiche del lavoro e lotta a povertà»
Lunedì 25 Febbraio 2019, 16:56
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«Il problema della povertà esiste e la Cgil da tempo si è battuta per uno strumento che la contrastasse. A noi sarebbe piaciuto di più che si allargasse il Rei, che aveva una struttura utile per affrontare il problema. Ora si tratta di capire come viene affrontato questo strumento». Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto sul reddito di cittadinanza. Sollecitato dai giornalisti, a margine della inaugurazione della sede Flai e Nidl a Napoli, ha affermato: «Non ci convince il fatto di aver mescolato la lotta alla povertà con le politiche per il lavoro. Le due cose sono diverse: pensare di combattere la povertà semplicemente facendo proposte di lavoro, visto che tante volte si è poveri anche lavorando, non ci pare sia una soluzione». Secondo Landini, «le politiche attive per il lavoro necessitano di un piano di investimenti straordinario e trovo singolare, difficile che al Sud ad ogni giovane si sia in grado di offrire tre posti di lavoro, anche perché è sotto gli occhi di tutti che la maggioranza dei giovani se ne stanno andando dal Paese».

«Anche i ministri - ha aggiunto Landini - dovrebbero sapere che nel 2018 sono più i giovani italiani che se ne sono dovuti andare via e non gli stranieri venuti da noi e buona parte purtroppo sono giovani del sud. La nostra non è una contrarietà di principio, la povertà va combattuta, il lavoro però va creato facendo partire gli investimenti». «Nel Mezzogiorno - ha precisato Landini - siamo di fronte al fatto che questa legge di stabilità ha tagliato, ha ridotto ulteriormente gli investimenti già programmati e non c'è un piano straordinario di investimenti. E una delle iniziative di continuità che noi vogliamo dare, dopo la grande manifestazione del 9 febbraio che ha riempito piazza san Giovanni, è proprio il fatto che il Mezzogiorno non è un problema del Mezzogiorno, è un problema dell'Italia ed è un problema dell'Europa. Serve quindi avere un piano straordinario di investimenti e una politica totalmente diversa da quella che è stata fatta».

«Su questo - ha concluso Landini - noi stiamo chiedendo che si attivi un tavolo, perché c'è un problema che riguarda le infrastrutture sia materiali, se pensiamo a quello che servirebbe, alle ferrovie, alle strade che mancano, ma anche di infrastrutture sociali, che riguardano i bisogni delle persone. Ci sono tante esperienze positive nel Mezzogiorno che dimostrano che ci sono competenze, intelligenze, capacità, ma anche una visione di sistema».
 
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