Elezioni 2022, candidati in Campania: il puzzle difficile tra «paracadutati» e aspiranti

Elezioni 2022, candidati in Campania: il puzzle difficile tra «paracadutati» e aspiranti
di Valentino Di Giacomo
Domenica 7 Agosto 2022, 11:00 - Ultimo agg. 8 Agosto, 07:06
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È caccia aperta per un seggio, possibilmente sicuro, in tutti i partiti. La Campania, oltre ad essere protagonista della ressa dei possibili candidati che sono espressione del territorio, potrebbe vedere catapultati dai segretari di partito alcuni esponenti esterni provenienti da altre regioni e dalla società civile. Nel Pd, oltre alla sempre più probabile discesa in campo del ministro Dario Franceschini per il plurinominale del Senato (dietro di lui ci sarà Enza Amato), crescono i rumors che pure nell'altro collegio di Palazzo Madama possa arrivare un «papa straniero», antica consuetudine di tutti i partiti. Due i nomi in ballo, entrambi al femminile, si tratta dell'ex segretaria Cisl Annamaria Furlan e dell'ex governatrice friulana Deborah Serracchiani. Voci, al momento, perché le riunioni per stabilire i seggi si aggiornano di ora in ora e tutti i partiti sono alle prese con il difficilissimo calcolo per comprendere quali possono essere i posti ritenuti sicuri nei listini dell'uninominale dove sono schierati i candidati delle intere coalizioni.

Riunioni ce ne sono anche nel centrodestra: Tajani, Meloni e Salvini con i loro emissari sono restati in contatto fino a tarda sera anche ieri per provare a trovare una quadra. Per certo in Campania arriverà da capolista proprio il vicepresidente di Fi - di origini vietresi - Antonio Tajani. Ma un posto di riguardo potrebbero trovarne anche la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, parlamentare uscente nel collegio di Campania 1 e originaria di Portici. Per Fascina si parla anche di una possibile candidatura alla Camera in Brianza, mentre Silvio Berlusconi in persona dovrebbe essere candidato per il Senato nel collegio napoletano. Restando a Fi si valuta pure l'idea di candidare in città l'ex attaccante del Napoli di Maradona, Beppe Incocciati, ma l'ex bomber potrebbe trovare un seggio anche nel Lazio. Di certo Fi troverà una collocazione per gli uscenti Mimmo De Siano, Antonio Pentangelo e Carlo Sarro. Viene definito invece «un sogno» riuscire a mettere in campo l'ex capo della Squadra Mobile e vicedirettore dell'Aisi, il superpoliziotto Vittorio Pisani. Giorgia Meloni accarezza invece l'ipotesi di convincere il napoletano direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, a candidarsi in Campania. Prima di dare il via libera alle altre candidature, Meloni non vuole cadere in errori ed esaminare uno ad uno i curricula degli aspiranti candidati per evitare impresentabili, per farlo si avvarrà dei fedelissimi Rastrelli, Iannone e Cirielli (che saranno tutti in lista). In casa Lega invece Salvini ha ufficialmente affidato il compito di stilare le liste al fedelissimo Severino Nappi, nominato responsabile federale della campagna elettorale. Nel Carroccio si punterà a confermare i parlamentari uscenti e provare a inserire qualche giovane. Catapultati in Campania potrebbero esserci anche dal Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte che potrebbe scegliere proprio il fortino di Napoli per accaparrarsi un seggio sicuro.

Qui è forte anche l'incognita dell'ex grillino Di Maio che dovrà decidere se accettare il «diritto di tribuna» assicuratogli dal Pd, ma dovrà trovare collocazione anche per i fedelissimi Spadafora, Iovino, Amitrano e Presutto. 

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Peseranno moltissimo sui nomi da posizionare nei listini plurinominali gli equilibri tra le varie coalizioni che si creeranno nei collegi uninominali. Tanto il centrosinistra quanto il centrodestra hanno, ad esempio, un bel problema chiamato Mastella nel Beneventano (e non solo), lì dove l'ex guardasigilli correrà da solo schierando sua moglie Sandra Lonardo. A prescindere dalle possibilità di Mastella di vincere la partita come fece De Mita resta impossibile al momento per entrambe le coalizioni considerare certi quel collegio. Un derby, dal retrogusto calcistico, c'è nel centrodestra: ad Avellino bisognerà vedere chi la spunta tra il presidente della squadra di calcio locale Angelo Antonio D'Agostino (ex Scelta Civica) e l'ex vicepresidente della Figc Cosimo Sibilia, che da uscente potrebbe pure correre per il Senato. 

Più chiare diventano le strategie del Pd, almeno nel Casertano, dove dovrebbe correre da capolista Stefano Graziano nel proporzionale mentre aumentano le chance per il presidente della Camera di Commercio Tommaso De Simone nell'uninominale. A Salerno il capolista del proporzionale sarà con ogni probabilità Piero De Luca (di qui le voci di una possibile discesa in Campania di Deborah Serracchiani della quale il figlio del governatore è vicecapogruppo alla Camera), dietro di lui Rosetta D'Amelio. Posti in lista, ma nell'uninominale, ci saranno per Bonavitacola, Cascone e Picarone. Ad Avellino crescono le quotazioni per la Camera di Maurizio Petracca. La vera ressa è a Napoli dove se appare certo un posto nel primo collegio campano della Camera per l'uscente Valeria Valente, bisognerà capire come gestire i tanti altri nomi che legittimamente chiedono spazio da capolista nei collegi napoletani: dal segretario regionale Marco Sarracino a Lello Topo e poi Enzo Amendola. Senza contare i consiglieri regionali di spicco come Massimiliano Manfredi che porta con sé migliaia di preferenze. Una folla che potrebbe costringere Paolo Siani ad essere dirottato nell'uninominale. Fin qui gli schemi, ma la vera partita non è ancora iniziata. 

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