Ciarambino: «Le Parlamentarie?
regole note a tutti, inutile recriminare»

Ciarambino: «Le Parlamentarie? regole note a tutti, inutile recriminare»
di Fulvio Scarlata
Sabato 20 Gennaio 2018, 09:33 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 17:13
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«Non si sta nel Movimento per ottenere una candidatura in Parlamento, è scritto nel Dna dei 5Stelle. Quindi non capisco perché tante recriminazioni dopo le esclusioni dalle parlamentarie». Valeria Ciarambino ha cominciato lavorando fianco a fianco con Luigi Di Maio, nello stesso gruppo di Pomigliano. Il grande balzo lo ha compiuto da candidata presidente alla Regione. E oggi da coordinatore per le elezioni in Campania. «È entusiasmante, ma è anche un macello: tante iniziative sui territori, tanti adempimenti burocratici. Bisogna essere tosti. E io lo sono».

Si registrano molte voci critiche sulle parlamentarie...
«Diciamo innanzitutto che sono state un evento straordinario, un'esperienza di partecipazione popolare unica al mondo. Sono la nostra risposta alle leggi elettorali degli ultimi decenni che hanno impedito ai cittadini di scegliere i propri parlamentari facendo votare liste bloccate. E anche a questa legge elettorale è stata costruita contro il M5s».

Sì, ma ci sono i malumori degli esclusi. Lei ha contribuito alla scrematura di quanti hanno dato la disponibilità a presentarsi. Come è funzionata?
«No, io non ho avuto nessun ruolo nella scelta dei candidati. La responsabilità è solo del coordinatore politico Luigi Di Maio e dei suoi collaboratori. Io ho un ruolo organizzativo. Ma condivido il loro operato».

 
Perché?
«Noi vogliamo essere forza di governo e abbiamo la responsabilità dei parlamentari che eleggiamo. Ci siamo aperti, consentendo a tutti sia di candidarsi che di iscriversi. Ma non possiamo consentire che il Movimento sia utilizzato come taxi da approfittatori che vogliono entrare in Parlamento visto che ora siamo il primo partito. Per questo i criteri di selezioni sono rigorosi: no a chi si è candidato con altri partiti, no a chi ha condanne penali, no a chi usa il turpiloquio anche sui social, no a chi si è espresso contro i 5Stelle».

Ma chi ha deciso materialmente? E su che base?
«Ha deciso Di Maio sulla base delle segnalazioni giunte dai territori o dai portavoce del Movimento. Penso che tra gli esclusi ci sono molti approfittatori. Però con criteri così rigidi possono essere stati tagliati fuori tanti che, invece, spero che rimangano al nostro fianco».

Qualche problema però c'è, viste le esternazioni sui social...
«Che sono inopportune. Perché l'obiettivo di chi lavora nel Movimento non è di avere una candidatura. Questo fa parte del nostro Dna, vogliamo la rinascita dell'Italia non un posto in Parlamento. Il taglio non è un giudizio sulle persone escluse. Recrimina chi non aveva i requisiti. Anche perché le regole per le parlamentarie sono state sottoscritte e quindi erano conosciute».

Gli attivisti si chiedono perché era in lista Carmine Sauriello, dopo la foto con Sommese. O perché è stato escluso Franco Iacolare?
«Non conosco gli elementi che hanno portato a questa valutazione».

Secondo i primi sondaggi, nei collegi uninominali in Campania dovreste ottenere 8 parlamentari su 22. È un risultato soddisfacente?
«Non credo nei sondaggi, si possono ribaltare perché alla fine sono i cittadini a scegliere. E sono sicura che la Campania non voterà chi ha ridotto la nostra terra in queste condizioni con venti anni di governo. Né il centrodestra, né un centrosinistra con un Pd ormai dissolto nell'autodistruzione della guerra fra bande e capibastone di cui l'unico responsabile è De Luca che vuole solo portare il figlio in Parlamento in un seggio sicuro».
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