Lega e Fdi in piazza ma Forza Italia non si mobilita e Salvini arriva a Napoli

Lega e Fdi in piazza ma Forza Italia non si mobilita e Salvini arriva a Napoli
di Valentino Di Giacomo
Sabato 30 Maggio 2020, 10:30
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Due date, entrambe forse decisive per la scelta del futuro candidato del centrodestra in Campania. Giorni da cerchiare in rosso sul calendario per sciogliere definitivamente il nodo su chi guiderà la coalizione per la sfida a Vincenzo De Luca. Il centrodestra terrà una manifestazione unitaria il 2 giugno non solo a Roma, ma anche in Campania, una piazza per ogni capoluogo di provincia. Tre giorni dopo, il 5, Matteo Salvini sarà a Napoli e, probabilmente, scioglierà ogni riserva. Nel mezzo dovrebbe tenersi un tavolo nazionale tra i tre leader di Fi, Lega e Fdi anche per stabilire i candidati nelle sei Regioni al voto a settembre. La situazione è cristallizzata ormai da mesi: Forza Italia tiene duro in Campania sul nome di Stefano Caldoro, la Lega spinge invece per una candidatura alternativa. Per ora il livello di scontro non ha ancora raggiunto i picchi di tensione che si registrano in Puglia, lì dove Salvini ha messo in campo un proprio nome, Nuccio Altieri, alternativo al candidato di Fdi, Raffaele Fitto. Il Carroccio pretende un proprio nome da spendere in una delle due Regioni meridionali. Se ne discuterà prima dell'arrivo di Salvini a Napoli quando il capo del Carroccio potrebbe arrivare già con il nome in tasca.
 


Le manifestazioni del 2 giugno, alle quali parteciperanno i tre partiti del centrodestra, rappresentano un momento di distensione dopo le scaramucce delle scorse settimane. Un segnale di unità o, più precisamente, una sorta di tregua armata. Ad annunciare le iniziative locali è stato il coordinatore del Carroccio, Nicola Molteni. «A Napoli ha spiegato il braccio destro di Salvini la manifestazione si terrà a piazza Matteotti, ad Avellino in corso Vittorio Emanuele, a Caserta in Largo San Sebastiano, a Benevento in piazza Castello e, per la provincia di Salerno, a Ravello». La scelta di organizzare iniziative in ogni città è stata presa da Salvini, Meloni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani in un incontro tenuto tre giorni fa negli uffici del Senato del leader della Lega. L'obiettivo è contestare al governo nazionale la gestione dell'emergenza. Il numero due di Fi, d'intesa con Berlusconi, ha così fissato le regole per scendere in piazza in sicurezza inviando una lettera a tutti i coordinatori regionali del partito. «Gli eventi ha puntualizzato Tajani nella sua missiva dovranno svolgersi con un numero di persone contenuto, non è previsto l'utilizzo di bandiere di partito, ma solo del tricolore nazionale». La decisione di scendere in piazza anche a Napoli ha inizialmente spiazzato i vertici locali di Fi che, continuamente bersagliati per la questione del candidato alle Regionali dagli alleati del Carroccio, vorrebbero prima risolvere la vicenda. Ieri il coordinatore forzista, Mimmo De Siano uomo del dialogo - si è subito attivato per organizzare l'evento nelle cinque piazze campane. Berlusconi intanto, nel suo buen retiro di Nizza, dove alloggia da mesi a casa della figlia Marina, non vuole alimentare il clima di tensione con la Lega e quindi ha dato il suo benestare all'evento del 2 giugno.

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Berlusconi non sarà in piazza neppure a Roma, all'evento nazionale parteciperà Tajani. Mentre Salvini, invece, sarà a Napoli il 5 giugno. Ufficialmente il leader della Lega dovrebbe annunciare l'ingresso nelle file del Carroccio dell'ex presidente della provincia di Caserta, Giampiero Zinzi e dell'ex assessore regionale di Fi, Severino Nappi. Due nomi di spessore con trascorsi in Fi, con il secondo che già prima dell'emergenza Coronavirus era lanciatissimo per una candidatura a Palazzo Santa Lucia. Lo scorso novembre un'iniziativa elettorale di Nappi riuscì a portare oltre 5mila persone al Palapartenope, ma è troppo presto per capire se la mossa di Salvini di accogliere nella Lega i due esponenti sia da leggere come un tentativo di allargare il campo dei candidabili.
Per i berlusconiani il candidato resta Stefano Caldoro, ma prima del 5 una decisione sarà probabilmente già presa al tavolo nazionale tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Nell'attesa Caldoro deciderà se andare in piazza, ma dovrebbe esserci con tutti i dirigenti di Fi, anche se vorrebbe conoscere il proprio destino già prima del 2. Con le elezioni fissate a settembre il rebus è da risolvere in fretta, la prossima settimana può essere quella decisiva.

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