I big della politica tutti a Napoli, dal Pd ai 5 Stelle, da Letta a Di Maio, da Franceschini a Conte. In attesa della visita di oggi del leader del Pd, che lancia lo sprint in vista delle urne per vincere la battaglia all’ultimo seggio che sta avendo luogo in città, ieri è toccato al ministro della Cultura – candidato al Senato a Napoli – fare di nuovo capolino nella zona collinare. E Dario Franceschini non ha scelto un luogo casuale per incontrare gli elettori a 7 giorni dal voto e affermare la sua intenzione di «difendere con i denti il Patto per Napoli». Una passeggiata nel bosco di Capodimonte: in quel parco che – grazie proprio a Franceschini – 7 anni fa fu protagonista dell’unificazione delle due sovrintendenze, e che dall’agosto del 2015 è diretto da Bellenger, presente ieri assieme all’assessore al Turismo Teresa Armato e al consigliere comunale Gennaro Acampora. Il polmone verde della collina, dal 2015, si è trasformato in un gioiello.
Tutti a Napoli, dicevamo. Partenope sarà decisiva per le elezioni, come ammette Franceschini: «In Italia si vince se si recupera al Sud. Questa è la grande sfida di oggi». Nelle prossime ore, infatti, si stringeranno in città le fila del Pd. Enrico Letta, ieri a Monza, arriverà nel tardo pomeriggio alla Stazione Marittima, dove incontrerà il governatore De Luca. Martedì pomeriggio il leader del Pd sarà invece a Portici con Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza (di mattina, il 20, dovrebbe fare tappa a Salerno). Napoli caput mundi in vista del voto: ieri il numero uno di Impegno Civico, Luigi Di Maio, è stato avvistato all’Arciconfraternita dei Pellegrini, dove ha assistito alla messa di Don Tonino Palmese. Il 21 settembre toccherà a Giuseppe Conte arrivare in città: soste a Bagnoli, Torre del Greco, Acerra e Giugliano.
La «difesa del patto per Napoli e del Pnrr al Sud»: queste le specificità individuate da Franceschini sul voto per il Pd a Napoli. «Nel Pnrr abbiamo scelto di destinare il 40% delle risorse al Sud – spiega il Ministro – e il patto per Napoli c’è già: queste cose non si devono toccare. La destra sta cercando di ridiscutere il patto per Napoli e riscrivere il Pnrr a favore del Nord. Difenderemo queste misure con i denti. Gli investimenti in città continueranno negli anni sulla formazione, sul Museo delle Ceramiche, su Pompei, sui Campi Flegrei: storie di grande successo, che dimostrano che le potenzialità di Napoli in Europa non le ha nessuno in Europa». Sulla questione delle eventuali alleanze post-elettorali, Franceschini aggiunge: «Prima vinciamo le elezioni, poi si vedrà. Ma di sicuro, l’avversario è la destra – ribadisce – Con i collegi uninominali vince solo chi arriva primo, e la sfida per arrivare primi è solo tra il candidato della destra e quello del Pd. Gli altri partecipano, ma chi toglie voti al Pd, anche involontariamente, aiuta la vittoria della destra. È importante far passare questo messaggio, ora che il 40% degli elettori è ancora indeciso». «La presenza di Franceschini dimostra che la valorizzazione di Capodimonte è merito in gran parte del ministro della Cultura», ha poi concluso Acampora.