Luca Trapanese sfida Giorgia Meloni: «Io papà single, Alba felice»

Luca Trapanese sfida Giorgia Meloni: «Io papà single, Alba felice»
di Valerio Esca
Martedì 6 Settembre 2022, 07:03 - Ultimo agg. 13:09
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«Cara Giorgia Meloni, mi piacerebbe trovarmi a un tavolo con te e chiacchierare un po' di adozione, un tema che entrambi riteniamo cruciale da punti di vista diversi e, se ti farà piacere, potrebbe essere il tavolo di casa nostra, mia e di Alba». Comincia così la lettera-social di Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, indirizzata al leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Trapanese è il primo caso in Italia di papà single, omosessuale, che è riuscito ad ottenere nel 2017 l'adozione di Alba, piccola con la sindrome di down, rifiutata da diverse coppie. 

Trapanese ha deciso di pubblicare la lettera dopo la replica del leader di FdI al giovane Marco Marras, salito con la bandiera arcobaleno sul palco del comizio di Meloni a Cagliari. «Oggi ci sono le unioni civili e in Italia puoi tranquillamente legarti ufficialmente con chi vuoi; non proporrei di togliere questo diritto - spiega Meloni rivolgendosi al giovane - Non sono d'accordo sull'adozione, come sai, ma non perché consideri il tuo sentimento di minore valore rispetto a quello che provano un uomo e una donna.

Considero giusto, per intenderci, anche che lo Stato italiano non consenta l'adozione da parte dei single e penso che non mi dirai per questo che sono singleofoba, come non sono omofoba. Lo considero giusto - ribadisce la leader di FdI - perché penso che un bambino abbia diritto a crescere con un padre e una madre. Io sono cresciuta in una famiglia mono-genitoriale. Non posso dire di essere stata infelice, ma mi è mancato un padre? Sì, non posso negarlo». Poi aggiunge: «Non siamo d'accordo su questo, io e te, ma non significa che io ti debba odiare o che tu debba odiare me. Rispetto e cerco di comprendere il tuo punto di vista: spero che prima o poi anche tu riesca a fare la stessa cosa. E spero che un giorno vorrai parlarne con calma, senza telecamere e senza sensazionalismi». L'assessore comunale e appartenente al M5S scrive alla Meloni: «Sei la benvenuta, porta anche tua figlia Ginevra. Alba vi accoglierebbe con uno dei suoi tipici sorrisi. Mentre le nostre figlie giocherebbero insieme, ti racconterei di noi. Siamo diventati un noi ormai 5 anni fa, quando Alba aveva 27 giorni di vita e nessuna famiglia disposta a occuparsi di lei. Ora una famiglia ce l'ha». 

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«Tu sei una mamma, io sono un papà, siamo entrambi genitori, e siamo entrambi capaci di amare ed educare le nostre figlie, di superare qualunque difficoltà per loro, di vivere per loro, di agire per il loro unico bene - ribadisce Trapanese - Lo faccio io tutti i giorni per Alba, lo fai tu tutti i giorni per Ginevra, in un momento della tua vita che immagino ti risucchi ogni energia. Alba è una bambina serena, amata e felice. La gente ci dice spesso che siamo speciali, io invece, come forse saprai, lotto quotidianamente per affermare il contrario, e cioè che siamo una famiglia esattamente come lo sono tutte le altre. Una famiglia, la nostra, con un papà single che in Italia con l'attuale legge, non avrebbe potuto adottare un bambino». Sul tema adozioni l'assessore al Welfare incalza: «Io e Alba siamo una luminosa eccezione alla regola delle adozioni, che come sai è ammessa dalla legge italiana solo perché Alba ha una grave disabilità. Sono certo che al nostro tavolo mi diresti che si tratta di un'enorme assurdità, che questo va cambiato, perché è un'idiozia che per un bimbo disabile sia sufficiente un solo genitore e per gli altri ce ne vogliano due sposati. Vi aspettiamo allora. E poi qua da noi facciamo una pizza leggendaria, non potete proprio rifiutare». 

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