Il reddito di cittadinanza prima di tutto. Luigi Di Maio, che ieri durante la passeggiata al Rione Sanità si è autoincoronato papà del reddito: «Io l'ho fatto, io lo difendo e io lo miglioro», spinge su un tema che sembra appassionare la gente, ma che non trova sponde nel mondo degli industriali. «Grazie a te facciamo la spesa» ha detto una donna di mezza età che quasi si è chinata a baciare le mani del ministro degli Esteri in via Vergini; «Non accettiamo la logica del reddito perché disincentiva il lavoro» ha invece sottolineato il presidente dell'Unione industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, durante il faccia a faccia tra Di Maio e gli imprenditori napoletani a Palazzo Partanna.
Che agli industriali il reddito abbia causato più danni che benefici è un dato certificato.
Il presidente degli industriali ha poi messo sul tavolo gli argomenti contenuti nel documento che l'Unione ha sottoposto ai candidati: Pnrr e Patto per Napoli e Mezzogiorno, «il grande assente di questa campagna elettorale» ha rimarcato il numero uno di Palazzo Partanna. «Salvini e Meloni ha replicato Di Maio - parlano di ridiscutere il Patto per Napoli, di una sede ministeriale a Milano, di riaprire il Pnrr, l'autonomia regionale differenziata. Tutte cose insieme che mi preoccupano per il Sud. Il Mezzogiorno in questi anni ha chiesto e non ottenuto tante cose, ridurre ora la quantità dei fondi è totalmente sbagliato. Chi vuole rinegoziare il Pnrr darà l'impressione della solita Italietta, che invece di rispettare il cronoprogramma farà sembrare che non vogliamo rispettare le scadenze, con l'unico risultato che sarà perdere i fondi». In mattinata invece Di Maio si è dato ad una passeggiata ai Vergini. La preoccupazione, tra tanti, è non solo per l'annunciata cancellazione del reddito da parte di alcune forze politiche, ma anche per l'impennata del costo delle bollette. Luce e gas: «I costi - hanno denunciato in molti - sono insostenibili». «Ma dove vogliono arrivare? - ha urlato un pensionato con l'assegno sociale - O pago le bollette ed il fitto o mangio». A lamentarsi con Di Maio sono stati soprattutto i commercianti della zona, quasi tutti titolari di botteghe a conduzione familiare.