Luigi Di Maio a Napoli tra Chiaiano e Fuorigrotta: «Conte? L'unico voto utile è per me»

Luigi Di Maio a Napoli tra Chiaiano e Fuorigrotta: «Conte? L'unico voto utile è per me»
di Dario De Martino
Mercoledì 21 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 22 Settembre, 07:30
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La difesa del reddito di cittadinanza e le misure contro il caro energia. Sono questi i cavalli di battaglia di Luigi Di Maio. Il leader di Impegno civico punta tutto su Napoli, città in cui è candidato e dove ha il suo bacino elettorale di riferimento, per riuscire ad ottenere un posto in Parlamento e portare il suo giovanissimo movimento ad un buon risultato. Da settimane, di fatto, il ministro degli Esteri uscente fa base a Napoli per eventi, iniziative e tour elettorali nei vari quartieri della città. Chiaiano e Fuorigrotta, aree del suo collegio elettorale, sono le zone in cui si è fatto vedere ieri. E sin da subito si è proposto come l'unico «difensore» del reddito di cittadinanza. Per farlo prova a togliere voti al suo ex partito, il Movimento 5 Stelle: «L'unico voto utile per salvare il reddito di cittadinanza è votare per Impegno Civico. Votare per Conte significa dare un voto alla Meloni, perché è un voto non utile per battere il centrodestra e salvare il reddito di cittadinanza», l'affondo del numero uno di Impegno civico. 

L'attacco più duro è alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: «Nel suo programma ha scritto di voler abolire il reddito di cittadinanza.

In questo momento significherebbe costruire i presupposti per creare altre tensioni sociali nel Sud e soprattutto significa ledere la dignità di un intero territorio». Ma non solo il reddito e non solo la Meloni. Di Maio guarda all'intero centrodestra e ai suoi provvedimenti ed arriva a parlare di «sacco del Sud». «Vogliono portare un ministero a Milano, vogliano fare l'autonomia differenziata che lascia le risorse al Nord, vogliono rinegoziare il Pnrr e togliere al Sud una parte dei 230 miliardi ed infine stanno bloccando i fondi di sviluppo e coesione», l'elenco delle accuse che il ministro degli Esteri uscente rivolge alla coalizione di centrodestra. E a chi gli fa notare che la leader di Fdi Meloni ha assicurato di non voler togliere risorse al Sud, Di Maio replica: «Può anche fingere di non essere contro il Sud, ma sappiamo benissimo quali sono le sue intenzioni e quelle dei suoi alleati, come la Lega, di cui non può fare a meno». 

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Ma la madre di tutte le battaglie, per Impegno civico, è quella sul reddito e per questo il leader del partito ha schierato tutti i suoi uomini. In mattinata il senatore uscente Sergio Vaccaro ha ribadito il punto a Canale 21: «Il reddito di cittadinanza non si tocca. Abrogarlo è un insulto ai cittadini che si trovano in difficoltà. Di Maio lo ha fortemente voluto e solo Impegno civico lo può difendere e migliorare. Puniremo severamente i furbetti e aiuteremo i beneficiari occupabili a trovare un posto di lavoro». Ma anche il deputato uscente Alessandro Amitrano si fa sentire: «I giorni passano ma da parte della destra la musica è sempre la stessa: cancellare il reddito di cittadinanza. Chi vota per Giorgia Meloni vota per cancellare il reddito. Se succedesse rischieremmo la tenuta sociale del Paese». Insomma, da Impegno civico battono tutti su questo tasto per riuscire a strappare voti. L'altra battaglia è quella dell'energia. «Il 26 settembre si subito intervenire con una misura taglia-bollette: lo Stato paga fino alla fine dell'anno l'80% delle bollette di tutte le imprese italiane e delle famiglie in difficoltà. Occorrono circa 13 miliardi, che possiamo ricavare dalle maggiori risorse che lo Stato incassa per crescita e inflazione», la proposta. Ma sul tema dell'energia Di Maio guarda anche al futuro. Non a caso ieri ha fatto visita a un mercatino a Fuorigrotta dove ci sono quattro coperture con pannelli solari che non funzionano. «Se c'è il fotovoltaico e l'eolico la prima cosa è che dovrebbe funzionare. La seconda cosa è che di solito i nemici del fotovoltaico e dell'eolico sono prima di tutto i cavilli burocratici», le parole del ministro uscente. 

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