M5S, 58 senatori a Salvini: «Commissariate il sindaco de Magistris»

M5S, 58 senatori a Salvini: «Commissariate il sindaco de Magistris»
di Carlo Porcaro
Sabato 8 Giugno 2019, 08:00 - Ultimo agg. 12 Giugno, 07:01
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Commissariare de Magistris. È questa, in sostanza, la richiesta formulata da 58 senatori del Movimento Cinquestelle al Ministro dell'Interno, Matteo Salvini. «Conti disastrati, incapacità gestionale, dubbi sui bilanci» i motivi addotti dai grillini nell'interrogazione scritta inviata al leader leghista. Primo firmatario, il senatore Vincenzo Presutto, divenuto spina nel fianco del sindaco che, da par suo, ne ha sminuito il peso politico ricordandone il passato da staffista al Comune di Napoli.

«L'incapacità gestionale dimostrata in questi anni dal sindaco Luigi de Magistris ha portato la città a una forte riduzione delle risorse finanziarie necessarie per garantire la corretta manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture del territorio. Malgrado lo stato di predissesto, la gestione finanziaria continua a essere del tutto fallimentare, con l'incapacità dell'amministrazione di riscuotere i crediti mentre spende con interventi di somma urgenza, che comportano costi di realizzazione maggiormente elevati», è la premessa durissima di Presutto nel testo inviato a Salvini nonché al Ministro dell'Economia Giovanni Tria per chiedere «quali misure intendano adottare per assicurare il normale funzionamento del Comune e una corretta gestione economica, finanziaria e patrimoniale a fronte della forte inadeguatezza e incapacità gestionale che oggi lo caratterizza» individuando una presunta violazione dell'articolo 97 della Costituzione (buon andamento della pubblica amministrazione).
 
Accuse pesanti e circostanziati da parte dei Cinquestelle che, coperti dalla strategia del loro leader Luigi Di Maio, non solo serrano le porte di un eventuale dialogo con de Magistris in vista delle Regionali come da lui vagheggiato ma addirittura si spingono oltre invocando le più alte sfere invocabili in tema di amministrazione della cosa pubblica, Prefettura e Corte dei Conti. «La sua disastrosa gestione, per quanto fallimentare, fa sollevare dubbi sulla veridicità dei documenti di bilancio da esso dedotti, posto che gli stessi revisori dei conti del Comune, in occasione dell'ultimo rendiconto di gestione, hanno messo in dubbio l'attendibilità e la reale capacità informativa dello stato patrimoniale e del conto economico dell'ente», è il colpo sferrato. Si citano vari disservizi quali «cedimenti strutturali per mancanza di manutenzione degli impianti; gestione delle società partecipate del tutto fallimentare; monumenti storici deturpati da cartelloni selvaggi; interventi di somma urgenza che comportano costi di realizzazione maggiormente elevati; gestione degli immobili pubblici da parte del Comune appare del tutto antieconomica, posto che il più delle volte si caratterizza per concessioni a titolo gratuito, quando ci sono, oppure per un utilizzo di mero fatto da parte di terzi che non genera introiti per il Comune».

Una presa di posizione, dunque, nettissima da parte dei vari Ortolani, Grassi, Vaccaro, Puglia, Moronese per citare i campani, destinata a mettere in imbarazzo il presidente della Camera Roberto Fico che pur dichiarando ufficialmente di tenere col primo cittadino di Palazzo S.Giacomo soltanto rapporti istituzionali non intende chiudere a futuri scenari.

Il sogno di de Magistris è «Fico sindaco ed io governatore», il che presupporrebbe un accordo tra pentastellati e la sinistra. Con questa interrogazione in cui, di fatto, si sollecita la Prefettura affinché verifichi gli estremi per la nomina di un commissario, viene posta la pietra tombale. Che cosa farà ora Salvini? Potrebbe appoggiare gli alleati nella lotta contro l'ex pm, ma potrebbe anche far approvare il cosiddetto salva-Roma e quindi salva-Raggi soltanto se venissero salvati tutti i comuni in pre-dissesto, a partire da quelli del Nord.

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