«Credo che Conte farà a breve il capo di un nuovo movimento, non saranno più i 5Stelle come li abbiamo conosciuti fino ad ora e su cui molti avevano riposto speranze di cambiamento che hanno totalmente tradito. Sarà un movimento che cercherà un accordo con Letta per provare a costruire un nuovo centrosinistra». È l'opinione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che a Tagadà su La7, ha aggiunto: «Il M5s per come lo abbiamo visto è ormai finito. Si erano presentati come la novità dicendo che non sarebbero mai andati con altri partiti e invece sono stati capaci di andare con tutti in un'ammucchiata politica senza precedenti: stanno con Berlusconi, Renzi, il Pd e la Lega».
Secondo il sindaco, l'ex premier Conte «cercherà di trasformare il Movimento in un partito moderato ma credo che l'operazione non riuscirà perché Grillo continua a essere il capo politico, ed è andato a fare le consultazioni da Draghi, e con il tempo verrà fuori il fallimento delle politiche vaccinali e della programmazione che, e lo dico con dispiacere e rispetto, va soprattutto in campo al Governo Conte».
«Il video di Grillo è terribile, indegno, sessista perché si scaglia contro la presunta vittima ed è ignorante perchè un capo politico dovrebbe sapere che le vittime di violenza molto spesso denunciano dopo diversi giorni.
«Come sindaci delle aree metropolitane abbiamo chiesto al Governo di porre fine a questa dialettica, diatriba, conflitto, ambiguità tra Stato e Regioni e abbiamo chiesto al presidente del Consiglio di pensare di più ai cittadini perché l'esasperazione sta arrivando al giro di boa» ha infine spiegato il sindaco riferendo dell'incontro che oggi i sindaci delle aree metropolitane hanno avuto con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. «Il generale Figliuolo dice che siamo in guerra - ha aggiunto de Magistris - ma noi la guerra l'abbiamo persa un anno fa non programmando bene i vaccini, l'abbiamo persa non programmando bene su scala nazionale e ora la stiamo perdendo perchè in alcuni luoghi si vaccina male e allora dico io pensiamo alla ricostruzione»