M5S, Conte fa da paciere tra i grillini di Napoli: «Basta tensioni, benvenuto Cecere»

M5S, Conte fa da paciere tra i grillini di Napoli: «Basta tensioni, benvenuto Cecere»
di Valerio Esca
Martedì 22 Marzo 2022, 11:00 - Ultimo agg. 11:49
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Il caso «Napoli» del M5S finisce sul tavolo nazionale. Ieri, in città per la giornata del ricordo delle vittime innocenti della criminalità, il leader dei grillini Giuseppe Conte e il presidente della Camera Roberto Fico hanno avuto modo di salutare parte del gruppo consiliare presente in piazza Plebiscito. Si tratta dei due uomini più vicini a Fico nell'assemblea napoletana: Ciro Borriello e Salvatore Flocco, accompagnati dalla new entry Claudio Cecere.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, la sfiducia al capogruppo Borriello e il tentativo dei consiglieri vicini al ministro degli Esteri Luigi Di Maio di chiudere la porta a Cecere, è stato direttamente Conte a fare gli onori di casa: «Ah sei tu? Benvenuto - dice l'ex premier a Cecere durante la stretta di mano -. Adesso lavoriamo, componiamo, andiamo avanti e soprattutto speriamo che quando c'è da discutere tutti capiscano che si discute internamente e non ai giornali fuori». Un messaggio non troppo velato diretto ai consiglieri dimaiani: Gennaro Demetrio Paipais e Fiorella Saggese, ai quali si è aggiunta la vicepresidente del Consiglio Flavia Sorrentino.

Nei giorni scorsi il blitz dei tre con l'obiettivo di defenestrare Borriello e affidare la carica alla Sorrentino. Nel gruppo covano coltellate e tra i veleni ci prova Conte a gettare acqua sul fuoco: «Si chiarirà tutto - sottolinea -, non possiamo permetterci queste fibrillazioni». Nel primo pomeriggio di ieri c'è stato poi un faccia a faccia tra Borriello e la presidente del Consiglio comunale Enza Amato, che non ha ancora sciolto le riserve né sull'ingresso di Cecere nel gruppo pentastellato, né tantomeno sulla sfiducia a Borriello. Tutto congelato per il momento.

Resta dunque il nodo dell'ingresso di Cecere nel gruppo consiliare, che da regolamento pare non possa essere rigettato dalla presidenza di via Verdi. Basterebbe infatti l'ok del capogruppo, arrivato mercoledì, per suggellare il passaggio nei 5 Stelle dell'ex demA. È stato anche chiesto un parere alla segreteria generale del Comune per dirimere la questione. Una patata bollente che sta creando non poche difficoltà all'interno del palazzo: «Ci sono problemi anche per la convocazione della conferenza dei capigruppo» spiega un consigliere anziano. Al netto del versante amministrativo su quello politico il discorso è chiuso: è stata infatti la segreteria di Conte a dare il via libera all'ingresso di Cecere nei giorni scorsi. La scelta di aprire a Napoli non è però andata giù ad alcuni grillini eletti in altri Comuni della provincia.

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Sullo sfondo resta la vicenda legata ad Alessandra Clemente, che si ritrova isolata in Consiglio comunale. La sua scelta di non votare per la lista Comuni protagonisti, costruita insieme alla coalizione che l'ha sostenuta nella corsa a Palazzo San Giacomo, non è andata giù agli alleati. In demA le fibrillazioni sono tante. Dai boatos che arrivano dal partito dell'ex sindaco si parla già di un «percorso concluso» per Clemente. Anche in Rifondazione comunista si è aperto un dibattito rispetto ai «tradimenti» nel voto per l'ex Provincia. Le varie anime della coalizione dell'ex candidata sindaco, da quanto si apprende anche dai social, non avrebbero gradito la scelta non condivisa di abbandonare il progetto Comuni protagonisti. Il malcontento è diffuso e potrebbero esserci nei prossimi giorni sviluppi. La nota di Clemente dal titolo «Io resto all'opposizione» è sembrata più una pezza a colori che una reale dichiarazione di intenti. «Se fosse confermato il voto ai Cinque stelle - rimarca un dirigente di partito della coalizione - andrebbe spiegato in un confronto con tutti». 

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