M5S, selezione amara per le europee: fuori Lucariello, solo quattro napoletani

M5S, selezione amara per le europee: fuori Lucariello, solo quattro napoletani
di Adolfo Pappalardo
Martedì 2 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:05
4 Minuti di Lettura
Devono affrontare un'altra selezione per guadagnare un posto in lista per le Europee. Se ne parla la settimana prossima quando i 10 campani vincitori del voto web tra gli iscritti verranno ulteriormente scremati con i colleghi delle altre regioni. Perché alla fine ne rimarranno in 71. Ma ad una prima occhiata emerge subito uno spaccato: tranne qualche rara eccezione, ci hanno riprovato moltissimi attivisti storici che già avevano tentato la candidatura con regionali o politiche..
 
La prima della top ten campana è Isabella Adinolfi, europarlamentare uscente: quarantenne salernitana che 5 anni fa riuscì a prendere oltre 67mila preferenze. Napoletani sono ben 4 e sono espressione della società civile. Il più conosciuto è Mario Aliberti, ex comandante delle Fiamme Gialle di Castellammare sino al 2017 prima di essere trasferito in Toscana (ma oggi nel suo curriculum scrive un più generico funzionario della pubblica amministrazione». E da qui, il 38enne, è deciso a fare il salto in politica con i 5 Stelle. Da militare portano la sua firma diverse inchieste su contrabbando e le cosiddette frodi carosello: esperienze che ora metterebbe a disposizione della mission grillina. Segue Giacinto De Taranto, 38enne ingegnere aereospaziale con una ferma volontaria tra gli alpini dopo il diploma. Originario di Casavatore, padre impiegato e madre casalinga, 5 anni fa risultava, dopo una borsa di studio a Montreal ed un dottorato di ricerca in Kansas, tra gli undici italiani selezionati per la missione «Mars One», ideata per colonizzare Marte con partenza il 2024. Missione tutta ancora da organizzare ma, nel frattempo, De Taranto ha staccato un biglietto per potersi candidare a Bruxelles. Ad aver risalito le votazioni sulla piattaforma Rosseau è un altro ingegnere napoletano: Luigi Napolitano. «Sono un ingegnere gestionale e lavoro nel settore dei Trasporti Pubblici. Mi occupo di sistemi intelligenti di trasporto e di smart cities, tanto da ricevere la nomina di coordinatore della commissione Smart City presso l'ordine degli ingegneri di Napoli», racconta lui stesso nella presentazione prima del voto. «La mia adesione al Movimento è nata - racconta - dall'attenzione alle tematiche sociali, ambientali e di sviluppo sostenibile, attivandomi e partecipando ad iniziative di vario genere.Ultima napoletana in lista, con un passato da attivista, è Daniela Rocco. 57 anni, laurea in Economia e commercio, si occupa di progettazione di impianti di energie rinnovabili. Si era già candidata nelle votazioni tra gli iscritti 5 anni fa per l'Europarlamento e oggi ci riprova dopo essere stata molto attiva in questo lustro nel movimento. Non solo a Napoli (sue le petizioni per la riapertura del Virgiliano al Vomero) ma anche nelle manifestazioni No Tav e No triv tra Roma e la Puglia. Considerata vicinissima alla consigliera Valeria Ciarambino, è stata rappresentante di lista del movimento nelle ultime regionali. «Il fatto di parlare 5 lingue, ritengo sia un cavallo di Troia per entrare nel sistema e renderlo più umano, più giusto, a servizio di tutti i cittadini», spiega la Rocco nella presentazione riferendosi al suo eventuale impegno a Bruxelles.

E se Napoli è la più rappresentata, l'Irpinia è la provincia che rimane completamente a bocca asciutta. Perché nessuno degli aspiranti è riuscito ad agguantare i 350 voti necessari. E scoppia la polemica nel territorio che esprime non solo diversi parlamentari ma anche un sottosegretario come Carlo Sibilia e il movimento, prima delle dimissioni del suo sindaco, era riuscito a conquistare il capoluogo. Nessun nome dal Sannio mentre da Salerno riescono a spuntarla, oltre alla deputata Ue uscente Adinolfi, ben tre aspiranti parlamentari. Sono Michela Rescigno, 28 attivista di Castel San Giorgio, Enrico Farina, psicologo di Battipaglia già candidato alle regionali. Così come Vito Avallone che si cimenta con il voto europeo. Da Caserta, invece, nei primi dieci risulta Aniello Nazaria, già candidato sindaco del comune di San Prisco e Francesco Mennella, medico dell'ospedale di Maddaloni. Quest'ultimo fu al centro di polemiche e veleni dopo il voto on line delle politiche: aveva spostato la residenza a Casandrino e la moglie si era candidata in una civica avversaria dei grillini proprio nel comune napoletano. E aveva infranto così ben due regole del movimento tanto da rischiare l'espulsione.

Il voto campano lascia invece fuori gli eretici del movimento. A cominciare da Marco Manna, storico attivista dei grillini napoletani ma che ha messo in discussione la leadership di De Maio e Casaleggio. E per questo è stato etichettato come un «troll del Pd». Non arriva a 300 preferenze. E rimane fuori. Così come il rapper Lucariello, ex degli Almamegretta, che si ferma ad appena 75 preferenze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA