Napoli, le reazioni dopo l'intervista al Mattino: «Ora Manfredi acceleri, mai più servizi nel caos»

Napoli, le reazioni dopo l'intervista al Mattino: «Ora Manfredi acceleri, mai più servizi nel caos»
di Valerio Esca
Mercoledì 17 Agosto 2022, 08:25 - Ultimo agg. 18:34
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Miglioramento dei servizi, progetti contro la dispersione scolastica, restituire alla città la risorsa mare, puntare su Napoli est, Bagnoli e il Centro direzionale. Passa da qui, ma non solo, il rilancio della città. Ne è consapevole il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha indicato nell'intervista di Ferragosto rilasciata a Il Mattino le sfide che la città dovrà affrontare nel prossimo futuro. Un programma complesso e affascinante al tempo stesso, sul quale imprenditori, istituzioni e professionisti chiedono «un'accelerata» che sappia di svolta.

«Il quadro tracciato dal sindaco Manfredi è convincente. In particolare, è condivisibile l'idea di recuperare un rapporto della città più integrato con il mare e con quanto può esprimere questa risorsa, sia sul piano meramente turistico e della vivibilità del territorio, sia su quello prettamente economico-produttivo» sostiene il presidente dell'Unione industriali di Napoli Costanzo Jannotti Pecci. «La qualità della vita a Napoli passa inoltre per il miglioramento del sistema dei trasporti, questione per la quale si registrano obiettivamente dei ritardi e che potrebbe beneficiare del contributo dell'impresa privata. Premessa di ogni intervento di rilancio della città è la soluzione del problema sicurezza». Una grossa spinta verso una nuova stagione di sviluppo potrà arrivare, secondo il numero uno di Palazzo Partanna, dall'accelerazione dei progetti di riconversione e rigenerazione, a est e a ovest della città. «Come è noto, abbiamo al riguardo presentato progetti di ampio respiro, che ci auguriamo ricevano la dovuta considerazione e su cui siamo a disposizione dell'amministrazione sia comunale che della Città metropolitana» conclude Jannotti Pecci. L'imprenditrice Rossella Paliotto ricorda poi come «sono 30 anni che Napoli aspetta degli interventi di rigenerazione urbana. Perché tranne la grande incompiuta del Centro direzionale rimasto a metà dell'opera e che va ripensato, in questi decenni è avvenuto ben poco. Adesso bisogna correre perché qui si continua a cincischiare - dice l'imprenditrice - Ben venga l'assessore regionale che ha fatto avanzare la nuova normativa urbanistica e speriamo che il Comune si adegui subito e anche in armonia. Non vada in direzione opposta».



«Bisogna portare a compimento la realizzazione della seconda parte del progetto del Centro direzionale.

Costruire altri appartamenti dalla parte dell'ex mercato ortofrutticolo» sostiene invece il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola. «Equilibrando con altri appartamenti si fa rivivere anche quella parte del Centro direzionale. È inutile creare ulteriore desertificazione, anzi invertiamo la rotta e mettiamoci migliaia di famiglie». Il futuro di Napoli passa dalla definizione di idea di città. Amedeo Manzo, amministratore unico della Napoli holding, spiega: «Occorre pensare sicuramente alle aree industriali, commerciali ed artigianali poiché dobbiamo essere attrattori non solo sotto il profilo turistico bensì imprenditoriale. Il turismo è un'industria importante e va guidata non subita. Sotto il profilo dei trasporti molto è stato fatto salvando l'azienda ed i relativi posti di lavoro ma ora bisogna pensare al servizio ed alla sua qualità». Tra le grandi incompiute c'è poi Bagnoli: «Lo snodo dal quale partire - sottolinea il presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza Riccardo Villari - è sicuramente la bonifica dell'area. Va valutata la balneabilità del mare di Bagnoli, senza la quale il progetto complessivo diventa meno attraente. E poi c'è un tema che va affrontato a livello nazionale - evidenzia - La certezza delle risorse, visti i continui tagli dei trasferimenti dal Governo ai Comuni: un problema che si lega anche e soprattutto a Bagnoli».

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Tra le priorità di Manfredi c'è poi quella di restituire alla città il proprio mare, in larga parte inaccessibile. «Le aree una volta a disposizione della città per la balneazione erano anni fa ad est e ad ovest - afferma l'assessore regionale all'Urbanistica Bruno Discepolo - La svolta deve arrivare grazie ai progetti di risanamento delle coste, nell'area orientale e in quella occidentale». Michele Buonomo del direttivo nazionale di Legambiente fa sapere come «sarebbe straordinario recuperare il rapporto della città con il mare». Un progetto sul quale si lavora al Comune, in sinergia con la Sovrintendenza, è quello di creare delle pedane mobili per accedere all'arenile: «Non credo che si debba fare tutto su via Caracciolo, sotto casa - osserva l'architetto Giulio Pane - Si guardi alle zone est e ovest della città».

Il tema cruciale è quello della lotta alla dispersione scolastica. Marco Rossi-Doria, presidente di Con i bambini, ex sottosegretario all'Istruzione, ammette: «Sono 30 anni che combattiamo contro la dispersione scolastica. Adesso abbiamo più fondi nazionali, una parte dei quali ricadrà sulla città. È necessario fare rete tra genitori, scuola e terzo settore». Rachele Furfaro, presidente della Fondazione Foqus, è convinta che «per risolvere il problema della dispersione non basta dare soldi, ma sia necessario lavorare ad un piano che rimetta in carreggiata la scuola: servono formazione dei docenti e un piano strategico per il Sud».

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