Manfredi a Napoli è già sotto assedio: tensioni tra Pd e M5S

Manfredi a Napoli è già sotto assedio: tensioni tra Pd e M5S
di Luigi Roano
Domenica 17 Ottobre 2021, 10:00 - Ultimo agg. 10:02
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Assediato dai partiti - anche dai cosiddetti piccoli - il sindaco Gaetano Manfredi vuole mantenere a tutti i costi il suo timing: vale a dire chiudere la questione della giunta nelle prossime ore e presentarla al più tardi mercoledì. Ci riuscirà? L'impresa è ai limiti del possibile perché sta accadendo quello che lui non voleva, cioè l'assalto a Palazzo San Giacomo: tutti vogliono un assessore. E si parla poco dei problemi della città afflitta dai rifiuti, dai trasporti quasi inesistenti e da un anarchismo che restituisce una immagine di Napoli molto in confusione. L'appello di Manfredi prima da candidato - poi da sindaco - di mettere avanti a tutto il bene comune Napoli a costo di limitare la propria sovranità nessuno lo ha ascoltato. Le tensioni - per esempio - sono fortissime dentro Pd e M5S. Dove la guerra delle correnti la sta facendo da padrona. 

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Le guerre interne riguardano anche i gruppi più piccoli, ma per capire bene come stanno le cose basta dare un'occhiata a quello che accade tra le fila dei dem. Dove Mario Casillo - ras del partito - con i Manfredi, né con il sindaco né con il fratello Massimiliano che fa il consigliere regionale, ha avuto mai feeling. Non a caso Casillo come candidato sindaco voleva Enzo Amendola. I sei eletti nel gruppo Pd rappresentano la geografia esatta del partito e le conseguenti strategie per arrivare a una poltrona. Il primo degli eletti Gennaro Acampora è in quota Ciro Fiola, il presidente della Camera di Commercio la cui figlia Bruna è consigliera regionale sempre nel Pd. Così la quarta degli eletti Maria Grazia Vitelli che sfiora i 2.900 voti e che però ha ricevuto il sostegno anche di Massimiliano Manfredi, una accoppiata tesa a bloccare i due casilliani classificatisi rispettivamente secondi e terzi, si tratta di Enza Amato e Salvatore Madonna. Il quinto è Aniello Esposito in quota Lello Topo, l'ultimo degli eletti è Pasquale Esposito che fa capo al segretario metropolitano Marco Sarracino. Ognuno di questi soggetti vuole un assessore. Ma al Pd ne possono andare due, tirando molto la corda un terzo come tecnico, ma è chiaro che è impossibile accontentare tutti. Il sindaco è molto più che spazientito, ha cercato di sfilarsi da questa contesa non chiedendo nomi alle varie aree dei dem ma al partito. In questo caso a Sarracino che - facendo di mestiere il segretario - è la figura titolata a fare sintesi. Ma pure per lui l'impresa è difficilissima, ha provato a piazzare il presidente provinciale del Pd Paolo Mancuso come figura di garanzia, un tentativo per ora andato a vuoto. Così nasce la sua candidatura a vicesindaco o a entrare in squadra con una delega pesante anche con la spinta della segreteria nazionale. Cioè per stoppare il gioco delle correnti. Come finirà è difficile dirlo, Sarracino ha ambizioni diverse, cioè punta alle politiche del 2023 e passare all'incasso per avere traghettato a Napoli l'alleanza con il M5S. I problemi non sono solo nel Pd, ma anche nelle altre aree politiche che hanno almeno due consiglieri, perché i gruppi che ne hanno solo uno non possono avere l'assessore secondo lo schema messo in piedi dal sindaco. In Napoli solidale - la federazione delle sinistre - saltata la candidatura ad assessore di Sergio D'Angelo - il sindaco non vuole pescare in Consiglio comunale gli assessori - sono spuntati così fuori i nomi di Francesco Dinacci, coordinatore di Articolo 1 e - nelle ultime ore - quello di Peppe De Cristofaro di Sinistra italiana, ex parlamentare e sottosegretario alla Scuola. Lo stallo c'è pure qui, perché il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni sono un po' gli ideatori della federazione. E vorrebbero aprirsi alla società civile, quell'area politica aspira o alla delega dell'ambiente o alla cultura. In Azzurri per Napoli c'è il derby tra Caterina Miraglia e Graziella Pagano. Con la Miraglia che sembra essere in vantaggio per il suo profilo più tecnico. Due le certezze della futura giunta cioè Edoardo Cosenza - come la Miraglia ha fatto parte delle giunte di Stefano Caldoro alla Regione - e Antonio De Iesu. Sembra molto vicino al sì anche Luca Bianchi in quota Pd area Provenzano.

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