Manfredi sindaco di Napoli con 10 deleghe, malumori tra i partiti: «Cultura da assegnare»

Manfredi sindaco di Napoli con 10 deleghe, malumori tra i partiti: «Cultura da assegnare»
di Luigi Roano
Sabato 23 Ottobre 2021, 09:00 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 08:04
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«Perché ho tenuto per me la delega alla Cultura? Perché se avessi fatto l'assessore mi sarebbe piaciuta quella, era il mio sogno». Se la cava così il sindaco Gaetano Manfredi, con una battuta, perché alla fine è lui l'unico super assessore della giunta. Ha tenuto per sé ben 10 deleghe, oltre alla Cultura quella al Pnrr, Finanziamenti europei e Coesione territoriale, Porto, Grandi Progetti, Personale, Organizzazione, Decentramento, Digitalizzazione e Innovazione. Una mossa che forse non ha fatto contenti proprio tutti. Le sue deleghe sono quelle che disegneranno in tutto e per tutto il futuro di Napoli, basta pensare al Pnrr. Una mossa che rafforza l'immagine della giunta - visto che ci mette la faccia - e rende meno dirompente la sensazione che possa essere almeno per un pezzo una squadra di transizione. Ed evidenzia allo stesso modo la strategia politica di fondo che la sostiene: agisce da leader politico oltre che da sindaco Manfredi. Avere quel pacco di deleghe significa interagire direttamente con il Governo - con Pd e M5S in particolare - e a livello locale le può brandire come occasione - se arrivasse qualche altro big come l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta - per fare cambi al momento opportuno. Questo il contesto, ma c'è da dire che Manfredi ha fatto pure subito capire agli assessori che si lavora in squadra dove si può e si deve andare, laddove richiesto, oltre la propria delega. Concetto che ha ribadito ieri nella prima giunta informale a Palazzo San Giacomo. Oggi la prima giunta formale e la prima delibera sarà la proroga dell'assunzione dei vigili urbani. 

Manfredi - dunque - studia da leader politico? Il sindaco guarda alla Città metropolitana con grande interesse: «Rafforzerò e molto la collaborazione con il Comune» il suo pensiero.

Per l'ex Provincia si dovrebbe votare a febbraio, si tratta di elezioni tra gli eletti in tutti e 92 comuni dell'area metropolitana. E lì in Città metropolitana c'è l'idea forte di far nascere l'asse Pd-M5S sotto forma di una lista unica. Sarebbe una bomba politica. Il Pd è maggioranza in decine di comuni dell'area metropolitana tra i quali Giugliano, Portici, Pozzuoli, Ercolano ed eleggerà la maggioranza dei consiglieri metropolitani. Il M5S è alla ricerca di una nuova vita. Chi potrebbe essere se non Manfredi il cemento di una unità tra Pd e M5S non solo elettorale ma strategica?

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Clima buono e disteso in giunta, sfiorati dai pettegolezzi, tuttavia, due assessori. Paolo Mancuso che ha la delega all'Ambiente e al Mare - per esempio - essendo un cacciatore potrebbe trovarsi nel pieno di una contraddizione. Oppure Vincenzo Santagada, presidente dell'Ordine dei farmacisti in quota azzurri, una costola di Fi che ha la delega alla Salute e al Verde che si è fatto immortalare in una foto notturna con Stanislao Lanzotti, ex capogruppo di Forza Italia, nel giorno in cui è stato rinviato a giudizio per una vicenda legata al voto di scambio. Aria frizzantina anche tra i gruppi consiliari che afferiscono ai moderati che si sentono mollati dal governatore Vincenzo De Luca. Hanno dovuto ingoiare due assessori - Antonio De Iesu e Chiara Marciani indicati dal presidente della Regione - malgrado assieme arrivino a ben sette consiglieri comunali. La delusione è tale che l'idea di fare un gruppo unico di tutte le forze centriste diventa di giorno in giorno più concreta. Dovessero formarlo la maggioranza subirebbe un primo deciso cambio di geografia interna, sarebbero i moderati il primo gruppo in Consiglio comunale. 

 

Manfredi nelle prossime settimane dovrà fare moltissime nomine - almeno un centinaio tra le partecipate - dove Graziella Pagano di Iv è in pole position per una poltrona da presidente - e staffisti. Circa una sessantina di nomi per gli staff degli assessori. E potrebbe essere l'occasione per accontentare chi è rimasto con nulla in mano, atteso che De Luca ha occupato pure la casella del direttore generale con Pasquale Granata e del capo di Gabinetto con Maria Grazia Falciatore. Il sindaco al riguardo ha già piazzato Sergio Locoratolo come coordinatore tra assessori. 

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