Manfredi sindaco di Napoli, nuova missione nella Capitale: decisivo il vertice al Mef

Manfredi sindaco di Napoli, nuova missione nella Capitale: decisivo il vertice al Mef
di Luigi Roano
Sabato 6 Novembre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 7 Novembre, 08:05
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Una legge ad hoc per Napoli ha ancora una viuzza aperta, per dare al sindaco Gaetano Manfredi la possibilità di iniziare il suo governo per Napoli in maniera meno problematica e anche per puntellare una coalizione che ha firmato il Patto per Napoli e che deve dare anche risposte politiche. Manfredi non perde occasione per fare pressing. Ieri la sua missione romana è stata a casa di Goffredo Bettini, esponente di spicco del Pd e guru dell'alleanza con il M5S, in ottimi rapporti con Giuseppe Conte. Manfredi è andato alla festa del suo sessantanovesimo compleanno assieme a Franco Vittoria, ex segretario provinciale del Pd ad Avellino e membro della direzione nazionale del partito all'epoca di Zingaretti segretario. E lì ha incontrato proprio Conte, il ministro della Cultura Dario Franceschini e il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Così tra una fetta di torta e poche bollicine Manfredi ha dato una stretta ai bulloni del Patto per Napoli. Una sferzata ai ministri e al Pd perché senza l'aiuto del Governo con una norma per Napoli che sdogani il bilancio ripartire sarà difficilissimo. Segnali politici positivi - questo trapela dall'area Manfredi - che in qualche modo rasserenano il sindaco che non molla la presa. E nel viaggio di ritorno a Napoli - fatto in treno assieme al ministro Orlando - ha continuato a snocciolare le problematiche della città. Che Orlando ben conosce essendo stato anche commissario dei dem qualche anno fa. 

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Lo si può considerare il prologo di un vertice che si dovrebbe tenere a metà settimana al Mef con la viceministra Laura Castelli del M5S dove naturalmente ci sarà l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta e non è esclusa nemmeno la presenza del sindaco. Di sicuro ci saranno anche parlamentari del Pd e del M5S firmatari del Patto. Un incontro dove si metteranno sul tavolo le proposte del Comune e si dovrà trovare una mediazione. Perché il passo successivo sarà andare al Senato perché qualsiasi cosa esca dalla riunione per infilare le necessità di Napoli dentro la legge di Bilancio servirà un emendamento. E qualcuno se lo dovrà intestare. Le strade che si potrebbero percorrere non mancano. Oltre all'emendamento si potrebbe fare un decreto per Napoli collegato alla Legge di Bilancio. Oppure un provvedimento straordinario che riguarderebbe solo i capoluoghi delle Città metropolitane in difficoltà per non urtare la suscettibilità di tanti altri comuni in difficoltà. Questo lo schema su cui si sta lavorando. Ma come è noto una volta che il provvedimento arriva in Aula può succedere di tutto. Manfredi a Napoli all'uscito dalla Prefettura - dove si sono svolti una serie di tavoli con il ministro Orlando e i sindacati - ha lanciato altri segnali espliciti: «Il Pnrr serve per dare a tutti i cittadini italiani la stessa dignità - spiega Manfredi - Napoli è la città italiana che ha meno dipendenti pubblici in assoluto per abitanti. Non vedo perché Napoli debba avere un terzo dei dipendenti pubblici del Comune di Milano». Una risposta piccata a chi gli chiedeva sul perché gli aiuti dovrebbero andare solo a Napoli e non anche ai comuni del nord. Napoli al centro del dibattito politico con la ministra per il Sud Mara Carfagna che a casa Corriere spiega come il Governo su Napoli abbia acceso un faro: «Il sindaco Manfredi ha posto una questione che è all'attenzione del Governo fin dal suo insediamento, cioè la necessità di rendere le Pubbliche Amministrazioni tutte, in particolare quelle del Mezzogiorno, strutturate in maniera tale da consentire loro di assorbire i fondi del Pnrr ma anche i fondi nazionali ed europei per la coesione.

Il governo non è insensibile rispetto all'allarme lanciato». Così la Carfagna che spiega ancora le problematiche del debito: «A Napoli c'è una gestione del debito e del disavanzo che è stata anche aggravata dalla gestione populista dei 10 anni dell'era de Magistris. Da questo punto di vista posso dire che la situazione è all'attenzione del governo, ci sono interlocuzioni in queste ore e quindi valuteremo la strada migliore per consentire a Napoli di non soccombere a debiti che sono diventati davvero molto pesanti». Poi la ministra ricorda i suoi trascorsi: «Sono stata consigliere comunale di opposizione a Napoli per 4 anni e mezzo e conosco abbastanza bene la situazione dei conti del Comune di Napoli ed è una situazione che spaventerebbe chiunque. Non lasceremo sola Napoli».

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