Manfredi sindaco di Napoli, è pressing Pd-M5S sulla giunta: scontro Fico-Di Maio

Manfredi sindaco di Napoli, è pressing Pd-M5S sulla giunta: scontro Fico-Di Maio
di Luigi Roano
Giovedì 21 Ottobre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 15:43
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«Si chiude tra oggi e domani» fanno sapere da Palazzo San Giacomo e dalle sedi dei partiti la giunta del sindaco Gaetano Manfredi. C'è da credergli? Probabilmente sì visto che Napoli è senza governo, ma è anche vero che la squadra fino a ieri sera era ben poco definita tanto che è saltato al fotofinish Luca Bianchi proveniente dalla Svimez al Bilancio perché sostanzialmente il Pd non lo riconosce come suo esponente ed è partita la caccia ai curriculum di chi si possa intestare la poltrona più scomoda che ci sia in un Comune in predissesto. La situazione è tesa il giusto e anche di più soprattutto tra i dem e il M5S. 

Dopo quello di 48 ore fa, ieri a Roma i big del M5S si sono riuniti un'altra volta a Roma per decidere il da farsi su Napoli. Che nomi proporre e per quali caselle. Come stanno le cose? Il ministro degli esteri Luigi Di Maio boccia i nomi che fa il presidente della Camera Roberto Fico e viceversa. Sono loro i due litiganti. Fico rivendica su Napoli la sua leadership, Di Maio gli rinfaccia che numericamente gli eletti in quota Fico sarebbero molto al di sotto delle aspettative e mette sul piatto la sua preponderanza in Regione. Una situazione imbarazzante. Tanto che il sindaco ha avuto un contatto con il leader pentastellato Giuseppe Conte al quale ha consegnato la sua delusione. Ma soprattutto la necessità di avere dei nomi perchè non può più aspettare per varare la giunta. Conte è quello che ha scelto Manfredi come ministro nel suo Governo dandogli la delega all'Università. Il rapporto è solido perchè basato anche su un'amicizia personale e non solo sulla politica. La campagna elettorale di Conte a Napoli è stata asfissiante. Conte ha ascoltato il grido di dolore del sindaco e ha tentato nella notte una mediazione. In campo per ora ci sono due nomi entrambi in quota Fico. Cioè Laura De Vita capo della segreteria particolare del Presidente della Camera a Roma. E nelle ultime ore è spuntato quello di Maurizio Manfellotto.

Un dirigente della Città metropolitana molto esperto. Che con Fico c'era già ai tempi del primo meetup. Mancano le proposte di Di Maio dal cui entourage trapela che saranno «di alto livello». La stessa frase che usa Manfredi quando fa il ritratto di quelli che vorrebbe in giunta e allo stesso tempo una implicita bocciatura dei nomi di Fico. Quanti ne toccano di assessori al M5S? Due e forse un tecnico. 

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Nel Pd tutto ruota intorno alla scelta di Marco Sarracino, il segretario metropolitano del partito. A cui la segreteria nazionale non fa mistero di intestare il grande merito di avere centrato l'obiettivo dell'alleanza con il M5S con il famoso Patto di Posillipo. Malgrado le resistenze della componente deluchiana del partito e non è cosa da poco. Il Pd nazionale lo vuole in giunta con la casacca di vicesindaco. Una indicazione che Manfredi sarebbe pronto ad accettare. Perché ll Pd è il gruppo più numeroso della maggioranza, ma soprattutto con Sarracino in giunta, eletto segretario all'unanimità, si dovrebbe in qualche modo arginare la guerra delle correnti. Un parafulmine mica da ridere pure per il sindaco. Con Sarracino vicesindaco al Pd toccherebbe un assessore che verrebbe eletto tra Leonardo Impegno, Teresa Armato e Assunta Tartaglione. Con questo schema salterebbe la candidatura a Presidente del Consiglio comunale anche di Enza Amato la capolista. Seconda degli eletti. Cosa accade nel caso Sarracino non fosse il vicesindaco? Che Enza Amato farà il Presidente dell'Assemblea cittadina con dentro sicuramente impegno e una tra Amato e Tartaglione. Se saltano entrambi gli schemi potrebbe tornare in auge il presidente provinciale del Pd Paolo Mancuso.  

Riepilogando: gli assessori da nominare sono 11, i nomi sicuri sono quelli soliti cioè Antonio De Iesu ed Edoardo Cosenza. Per il resto Manfredi ha chiesto il curriculum di Gerardo Maria Cennamo, un docente di architettura a Roma un nome molto vicino a De Luca. e di altri tecnici. E sembra avere depennato dalla lista dei papabili oltre a Bianche anche Caterina Miraglia e Graziella Pagano. Undici assessori da distribuire con queste quote: 6 uomini e 5 donne. Due ciascuno a Pd, M5s e alla lista del sindaco. Uno ai quattro gruppi che hanno eletto due consiglieri, Napoli libera - la lista di De Luca - ha già piazzato De Iesu.

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