Manfredi sindaco di Napoli, beffa da Roma: sbloccati solo 120 milioni per coprire i debiti record

Manfredi sindaco di Napoli, beffa da Roma: sbloccati solo 120 milioni per coprire i debiti record
di Luigi Roano
Venerdì 29 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 21:27
4 Minuti di Lettura

Il sindaco Gaetano Manfredi si è rassegnato all'evidenza dei fatti: «Sapevo che il Patto per Napoli non c'era nella legge di Bilancio, ma la finanziaria si chiude a dicembre» racconta dal palco della sua creatura, la Si Academy di San Giovanni. La conferma è arrivata proprio nei minuti in cui il sindaco stava parlando perché sono iniziate a circolare le bozze della manovra che plasticamente hanno disegnato la realtà. Del resto, l'incontro con il premier Mario Draghi è servito a Manfredi anche per chiarirsi su questo aspetto che non è solo formale ma sostanziale. Il Comune non avrà un binario preferenziale per sanare il debito da 3 miliardi, ma accederà a una norma generale dove ci sarà spazio per Napoli così come per gli altri Comuni in predissesto o dissesto. E ieri l'inviato speciale nella Capitale di Manfredi al riguardo è stato Pier Paolo Baretta - assessore al Bilancio - ed ex sottosegretario al Mef. Baretta è stato avvistato proprio nel suo ministero e ha iniziato una prima interlocuzione con i tecnici. Ministro e viceministro erano infatti impegnati in Consiglio dei ministri per approvare proprio la Legge di Bilancio che poi passerà all'esame delle Camere. Una missione che potrebbe continuare anche oggi quella di Baretta che ha consegnato ai tecnici il dossier sul debito di Palazzo San Giacomo per capire in quale orizzonte si può muovere per cercare di arginare la slavina dei 3 miliardi.

Manfredi mostra serenità e archivia il Patto: «Ho già avuto contatti con il Mef e ne ho parlato con il premier Draghi. Stiamo trovando la forma giusta per realizzare quello di cui la città ha bisogno nell'ambito della Legge di Bilancio». Poi ammonisce: «Come è ridotta la città è sotto gli occhi di tutti, dai trasporti, ai rifiuti alle periferie completamente abbandonate. Se dobbiamo fare investimenti per dare risposte ai napoletani - e io mi sono candidato per questo e sono stato votato per dare risposte - dobbiamo avere le risorse e gli strumenti. I servizi costano e il tema riguarda anche il futuro». Un monito che sembra rivolto ai firmatari del Patto, vale a dire Pd, M5S e Articolo 1. Da lì arriva la sua delusione. Verso i quali - questa la sensazione - Manfredi mostra delusione. Se non c'è il Patto, cosa ci può stare per Napoli nella manovra del Governo Draghi? Il lavorio di Baretta sotto il profilo tecnico procede. Poi c'è quello dei gruppi parlamentari firmatari del Patto e qualcosa si sta smuovendo ma tutto molto al di sotto delle aspettative di Manfredi. Sotto il profilo dei finanziamenti al capitolo enti in predissesto la cifra sarebbe passata da 100 milioni originari a 300 di cui 120 per Napoli. Fondo che però, questo il tentativo in atto, con un emendamento - Lega permettendo - potrebbe arrivare a 600 milioni e quindi altri 120 per Palazzo San Giacomo, si arriverebbe così a 240 milioni. Pareggiando la cifra già stanziata nel decreto Sostegni bis e già in Comune sotto la gestione de Magistris a luglio. Sotto il profilo normativo si lavora sullo scorporo degli interessi del debito, la norma già c'è e porta la forma della viceministro del M5S Laura Castelli.

Una goccia nel mare del debito. La speranza di Manfredi è che il lavorio parlamentare porti a quello che lui ha richiesto e c'è nel Patto, ovvero un commissario che gestisce il debito, che aprirebbe le porte a nuove iniezioni di liquidità. La situazione a oggi è questa, la strada per un decreto non è chiusa ma stretta.

Video

Nell'ambito della manovra il Governo Draghi una mano ai sindaci la tende, infatti per loro scatta un robusto aumento di stipendio. «L'indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall'anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle Regioni». Di conseguenza cresce anche quello degli assessori che è pari al 65% dello stipendio del sindaco. Veniamo alle cifre. Il Presidente della Regione Campania guadagna 13.800 euro. Il sindaco 4200 quindi triplica lo stipendio. Gli assessori passano da 2800 mensili a 9100 euro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA