Manfredi sindaco di Napoli, vertice con De Luca Jr: «Legge per Napoli possibile»

Manfredi sindaco di Napoli, vertice con De Luca Jr: «Legge per Napoli possibile»
di Luigi Roano
Mercoledì 3 Novembre 2021, 08:00
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Torna alla carica di Governo e Parlamento il sindaco Gaetano Manfredi sui conti predissestati di Palazzo San Giacomo gravato da un debito di 2,7 miliardi, e lancia un nuovo allarme: «Sono fiducioso che ci sarà un intervento perché è chiaro che senza un intervento la città è paralizzata». Una giornata intensa per l'ex rettore che al riguardo ha incontrato il vicecapogruppo alla Camera del Pd Piero De Luca. Non una visita di routine, né di pura cortesia quella del parlamentare dem. Che già a marzo - ascoltata l'Anci - intervenne per dare l'ennesima proroga al Comune, all'epoca retto da Luigi de Magistris, che non aveva numeri politici né soldi in cassa per approvare il bilancio. In quei giorni era in rampa di lancio il primo decreto «Sostegni» dove si costruì il percorso per creare il fondo per gli enti in predissesto. Furono messi dal Governo 660 milioni di cui ben 246 arrivarono in città a luglio, giusto in tempo per chiudere il documento finanziario del Municipio napoletano. Oggi l'impresa è più impegnativa. Lo spiega lo stesso vicecapogruppo alla Camera dei dem: «La strada per una norma per Napoli non è chiusa - racconta - ma nemmeno è stata mai aperta. Siamo in una fase di studio per capire le misure da mettere in atto con un intervento che deve essere di sicuro di carattere nazionale». L'incontro con Manfredi c'è stato nel pomeriggio di ieri a Napoli poi De Luca è tornato a Roma, alla Camera, dove in commissione si sta discutendo proprio delle responsabilità da attribuire ai sindaci sulla materia del bilancio. «A Manfredi - spiega De Luca - ho ribadito l'impegno del Pd a fare ogni sforzo per rispettare il Patto per Napoli rispetto alle criticità di bilancio ereditate dalla precedente amministrazione. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia su questo tema. L'attuale situazione finanziaria impedisce ogni possibilità di interventi concreti per la città. Noi dobbiamo invece dare risposte all'altezza delle criticità esistenti e delle sfide che abbiamo di fronte e consenta di non tradire la fiducia riposta dai cittadini nella proposta di centrosinistra per la guida di Napoli». 

In effetti non è solo una questione di risorse, che pure servono. L'impianto di sostegno a Napoli si deve articolare un una serie di norme che facilitino il percorso di risanamento. Si tratta di valutare se scorporare il debito e in che entità. Di sapere se una volta scorporato si sostiene oppure no. Se le risorse necessarie saranno a fondo perduto o con un finanziamento di lungo periodo. Quanti altri Comuni sono in difficoltà. L'incontro De Luca dimostra che l'appoggio politico a Roma c'è, però costruire un impianto così non è semplice. Oggi nella Capitale l'assessore al Bilancio Pier Paolo Beretta sosterrà il secondo giro di incontri al Mef con varie interlocuzioni, ancora prevalentemente tecniche. Oltre al Mef l'assessore incontrerà i tecnici Anci. Ma ci sarà anche una interlocuzione politica di sicuro con Piero De Luca e non è da escludere con altri protagonisti della coalizione. Oggi Baretta dovrebbe esporre proprio ai parlamentari dem - e non solo - il quadro preciso della situazione di Palazzo San Giacomo. Con i parlamentari che dovrebbero ricambiare la visita a Napoli per sostenere da vicino il sindaco. Una riunione sulla quale sta lavorando il segretario metropolitano del Pd Marco Sarracino.

La sostanza è che la prossima settimana l'ex rettore vorrebbe avere sulla sua scrivania qualcosa di concreto. Anche eprchè convocherà il primo consiglio comunale della sua - tocca a lui questa incombenza - e vorrebbe comunicare al Consiglio come stanno le cose e quali prospettive ci sono sotto il profilo finanziario dell'Ente. «Serve - racconta l'assessore Baretta - un impianto normativo che guardi oltre la congiuntura attuale. Il debito è pesante, ma bisogna capire se la gestione corrente si autosostiene. Questa è la vera sfida». Di qui l'impellenza di una norma che scorpori il debito liberando la spesa corrente e una iniezione di liquidità molto forte.

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Parola ancora al sindaco che sta pressando fortemente gli alleati e lo stesso Governo dopo avere consegnato al premier Mario Draghi - esattamente una settimana fa - il dossier Debito. Un Manfredi fiducioso, ma allo stesso tempo preoccupato sui tempi: «Conosco bene - dice - la dinamica della Finanziaria e so bene che la complessità dell'intervento normativo richiede un percorso articolato perché ci sono complessità tecniche, economiche e anche politiche». Rispetto alla situazione in cui versano le casse è chiaro: «Il tema non è solo economico ma anche di norme perché abbiamo un bilancio bloccato da un deficit finanziario e da una serie di norme che lo ingessano». 

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