Napoli, manifesti CasaPound contro il preside del liceo Pansini

Napoli, manifesti CasaPound contro il preside del liceo Pansini
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 5 Ottobre 2018, 11:50 - Ultimo agg. 13:22
3 Minuti di Lettura
Sono giorni tesi nelle scuole napoletane. A tratti anche rabbiosi, al punto da far immaginare un autunno caldo con manifestazioni e possibili scontri. A contrapporsi i Collettivi studenteschi di sinistra e Blocco Studentesco, vicino a Casapound, che stamattina hanno tappezzato l'ingresso dello storico liceo Pansini in piazza Quattro Giornate al Vomero con manifesti contro il preside Pace e la forte posizione «antifascista» presa dall'istituto nei giorni scorsi.

Gli animi hanno iniziato a scaldarsi il primo ottobre, quando si sono succeduti controlli a tappeto da parte di unità di polizia e guardia di finanza accompagnati da cani antidroga in istituti secondari di secondo grado di molti quartieri della città, come previsto dal decreto «Scuole Sicure», predisposto dal ministro dell’interno Salvini, che ha innescato la protesta e la ricomposizione di numerosi Collettivi studenteschi, tra cui il Coordinamento Studenti Flegrei, che oggi alle 15 terrà all’Acciaieria Flegrea di Bagnoli una riunione sul.

Il giorno seguente, era prevista la consueta manifestazione del Vomero per le Quattro giornate di Napoli, evento storico per la città ma coincidente con la visita in prefettura del ministro dell'Interno, e la partecipazione degli studenti napoletani è stata copiosa. Da sempre partecipano alla marcia gli studenti del Nuovo Collettivo Pansini, che proprio per la sovrapposizione tra anniversario della lotta partigiana vomerese e visita di Salvini, ha ribadito la propria posizione in merito con lo striscione «Ieri partigiani, oggi antifascisti» e un documento in cui dichiarano: «Non possiamo far finta di non vedere, specialmente per la situazione politica attuale, con un governo fascista, xenofobo e omofobo, che tutela unicamente i suoi interessi; un governo che solo una settimana fa ha emanato un decreto sicurezza che ricorda addirittura le leggi razziali del 1938. Siamo scesi in piazza per ribadire che noi questo governo non lo vogliamo, che ieri eravamo partigiani e oggi siamo antifascisti».

Che da marcia per le Quattro giornate diventasse occasione per contrapporsi al ministro, non è piaciuta ai consiglieri comunali David Lebro (La Città) e Diego Venanzoni (PD) e Domenico Palmieri (Napoli Popolare) che hanno attaccato in un veemente documento il dirigente scolastico del Pansini, Salvatore Pace, che «strumentalizza ragazzi per scopi politici» essendo «non solo consigliere comunale e fedelissimo di de Magistris, ma anche vice sindaco della Città Metropolitana» e «mascherando l’accaduto con una semplice partecipazione degli stessi a delle iniziative in occasione delle Quattro Giornate». Secca la replica di Pace che ha insistito di aver agito come al solito: «Il collettivo studentesco ha invocato l’assemblea di istituto per partecipare al corteo, come ogni anno, e io l’ho concessa. Commemorazione e visita di Salvini sono solo una coincidenza».

Tutto finito qui? No, perché questa mattina all'alba un gruppo di militanti del Blocco Studentesco Napoli, componente studentesca di CasaPound, ha affisso all'ingresso del liceo Pansini lo striscione «Pace, invece dell'accoglienza pensa alla presidenza!». «Ha indetto un’assemblea d’istituto “esterna” per permettere a tutti gli studenti di partecipare, in alcuni casi inconsapevolmente, al corteo di protesta per l’arrivo del ministro dell’Interno Matteo Salvini a Napoli», accusano. Ma dagli studenti del Pansini la risposta è incisiva: «La nostra posizione è chiara, e resta la stessa, nessuno spazio per le organizzazioni neofasciste come Casapound, Forza Nuova e Blocco Studentesco; non un passo indietro contro il governo dell'odio e del razzismo» dando appuntamento «il 12 ottobre a piazza del Gesù con tutte le realtà degli sfruttati e degli emarginati per spiegare al caro ministro Matteo Salvini che la nostra sicurezza non sono le forze dell'ordine nelle scuole o nelle strade, ma tetti sotto i quali studiare che non crollino e scuole adatte ad accoglierci. Viva la resistenza! Viva gli antifascisti!».

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA