Manifesto dei Giovani di Napoli, in 300 da De Luca: «Basta con la fuga di cervelli»

Manifesto dei Giovani di Napoli, in 300 da De Luca: «Basta con la fuga di cervelli»
di Valerio Esca
Venerdì 10 Luglio 2020, 10:00
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Un Piano Marshall per la dispersione scolastica e i bambini del Sud, il «lanciafiamme» contro chi inquina, riportare a casa i giovani talenti, restituire alla comunità i beni confiscati alla camorra, candidare Napoli Capitale della Cultura, un servizio obbligatorio di pubblica utilità per chi usufruisce del reddito di cittadinanza e una progettazione europea di cittadinanza. Questi i 7 punti del Manifesto dei Giovani di Napoli da sottoporre al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, presentato ieri sera nel campetto dell'oratorio dei Padri Rogazionisti ai Colli Aminei. Un'idea nata dal giovane imprenditore sociale Davide D'Errico, classe 1991, che ha trovato corpo grazie ad un comitato scientifico composto da giovani professori universitari: Marco Plutino, Olindo De Napoli, Danilo Tuccillo, i presidenti di associazioni attive sul territorio, come Emiliana Mellone (Cleanup), Rita Felerico (Cafe Philo), Gaspare D'Esposito (Ncp-Non come pilato), Luca Trapanese (A Ruota Libera Onlus). Sono intervenuti ne corso della serata anche don Gennaro Pagano, la giornalista pubblicista Maria Prisco e i ragazzi della compagnia teatrale Putéca Celidònia.

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«Da questo campo dobbiamo sfidare lo status quo - spiega D'Errico - le clientele politiche, le dinamiche anche del voto che diamo non a chi ha studiato, si è impegnato e stimiamo per ciò che ha fatto, ma a chi ci garantisce il piacere, la carta di identità o il posto in quella azienda partecipata. Basta. Lanciamo un appello ai giovani del nostro Paese: abbiamo vissuto una pandemia mondiale, cos'altro dobbiamo aspettare per fare un atto di coraggio e scendere in campo per cambiare le cose? Dobbiamo alzare la voce, far nascere un grande movimento giovanile che rimetta in piedi questa città, questa Regione e questo Paese».

Ovviamente i giovani che si sono riuniti ieri non nascondono velleità politiche, o la loro voglia di partecipare attivamente alla prossima sfida elettorale per la corsa a Palazzo Santa Lucia. Bisognerà capire se il presidente De Luca batterà un colpo per tirarsi dietro anche i 300 ragazzi che hanno partecipato all'incontro.
 


Il primo punto del manifesto dei giovani è relativo ad un investimento nel settore educativo, in personale e strutture, che rigeneri gli spazi già esistenti e consenta lo spazio e il diritto al gioco, allo studio e alla socialità, senza distinzioni geografiche. «Non si può fare scuola a Posillipo come a Barra. Territori differenti, culture differenti, problemi differenti richiedono strumenti e idee differenti» si legge nel manifesto.

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Tra le esigenze dei giovani c'è poi quella di rigenerare i territori con un piano Ossigeno bene comune che prevede la piantumazione di tre milioni di alberi in provincia di Napoli, sanzioni per tutti i Comuni che non abbiano rispettato i piani di gestione del verde e premi per tutti i Comuni che applichino la legge nazionale che prevede un albero per ogni nuovo nato. «Caro presidente De Luca, noi diciamo sì al lanciafiamme, ma contro chi inquina» ha ribadito D'Errico.

C'è poi l'attenzione verso i beni confiscati: la proposta prevede un piano straordinario per trasformare gli oltre 4mila beni sequestrati alla camorra in beni restituiti a tutti. E poi i giovani riuniti ieri hanno rimarcato la necessità di un programma per il lavoro stabile e il rientro a casa dei giovani talenti e infine la conversione industriale di San Giovanni a Teduccio affinché diventi la Silicon Valley italiana e una misura per dare benefici alle aziende che riportano in Campania i giovani talenti. 

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