La marcia della pace divide: sì del Napoli, la Cisl si defila

La marcia della pace divide: sì del Napoli, la Cisl si defila
di Valerio Esca
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 23:45 - Ultimo agg. 14 Ottobre, 08:27
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Il governatore Vincenzo De Luca incassa l’adesione del Calcio Napoli alla manifestazione per la pace organizzata per il 28 ottobre in città. È quanto emerge dal colloquio che ieri il presidente della Regione Campania ha avuto col vertice del calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, nell’incontro che i due hanno avuto nella tribuna del «Diego Armando Maradona» in occasione del match di Champions tra gli azzurri e l’Ajax. E non è escluso che De Laurentiis invii una delegazione al corteo.

Intanto si lavora all’organizzazione dell’evento. Per quanto riguarda De Luca è possibile che, pur essendo presente, decida di fare un passo di lato per evitare strumentalizzazioni. Un suo discorso implicherebbe anche quello del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il rischio di finire sul banco degli imputati è dietro l’angolo. La manifestazione promossa dal presidente della Regione è nata con l’obiettivo «di chiedere il cessate il fuoco immediato» al conflitto tra Russia e Ucraina. «La scaletta degli interventi non è stata ancora definita - chiariscono da Palazzo Santa Lucia -. Se ne discuterà nei prossimi giorni, anche in base alle richieste di partecipazione che continuano ad arrivare copiose». La cosa certa è che si susseguiranno sul palco una serie di «testimonianze» dai diversi mondi che stanno aderendo alla chiamata alla pace di De Luca. Come i Vescovi per il mondo religioso, studenti universitari e delle scuole superiori, ma anche insegnanti, rappresentanti delle associazioni di volontariato e segretari dei sindacati che decideranno di essere in piazza Matteotti il 28 mattina. Ci sarà poi un momento dedicato alle donne iraniane che stanno protestando da giorni per la morte della 22enne curda Masha Amini. Resta sempre aperta l’ipotesi del piano B in caso di pioggia, ovvero il cambio location, dalla strada al teatro Augusteo. 

Intanto si è consumato lo strappo con la Cisl Campania, che ha riunito l’esecutivo deliberando «il no alla partecipazione». «Fermo restando che una manifestazione sulla pace dovrebbe essere laica, garantista e senza bandiere, la non partecipazione della Cisl Campania non è contro qualcuno o qualcosa, ma solamente riteniamo che in questo modo venga umiliato il popolo ucraino che in questi giorni sta continuando a subire severi attacchi dalla Russia, con uccisione di civili e bambini». La Cisl ribadisce «il no convinto ad una manifestazione che non fa un distinguo tra popolo aggressore e popolo aggredito. Sabato scorso De Luca ha convocato i sindacati per ascoltare le nostre opinioni – rimarcano dal sindacato -, peccato che il governatore della Campania ci ascolti solo per questo, tema importante certo, e non per problematiche sulle quali da tempo stiamo chiedendo un confronto e che attengono al lavoro e al lavoro che manca». 

Torna dunque al centro del dibattito la presunta «ambiguità» dell’ex sindaco di Salerno. Un j’accuse bipartisan. A partire dal Pd, che chiede una presa di posizione netta, come ha ribadito a «Il Mattino» la senatrice napoletana Valeria Valente: «Nessuna equidistanza: c’è un popolo, quello ucraino guidato da Zelensky, che chiede libertà e democrazia e Putin che nega libertà e democrazia. Le responsabilità non sono uguali e noi siamo dalla parte della resistenza ucraina». I moderati del Terzo polo sono invece andati a gamba tesa su De Luca. «Credo che le manifestazioni per la pace che mettono tutti sullo stesso piano sono in realtà manifestazioni che hanno una componente di immoralità» ha tuonato il leader di Azione Carlo Calenda. Da destra sparano a palle incatenate. Fulvio Martusciello, capodelegazione di Fi al Parlamento Europeo e coordinatore regionale in Campania, ha evidenziato: «Le Regioni devono pensare alla sanità, alle liste d’attesa.

Non ha un senso amministrativo quello che propone De Luca. È il solito suo tentativo di deviare l’attenzione da quelli che sono i veri problemi». C’è addirittura chi ha tacciato De Luca di mantenere «una posizione ambigua che liscia il pelo ai filorussi». Gli alleati di centrodestra non sono stati da meno. FdI e Lega hanno gettato benzina sul fuoco. 

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Nel mare magnum di polemiche c’è anche chi in piazza ha deciso di esserci. Come il Napoli anche l’AsCenDeR-Centro documentazione e ricerca: «Francamente trovo un po’ paradossale il dibattito che ne è scaturito – ha evidenziato Geppino Fiorenza -. Ha ragione Roberto Esposito che apprezza la tempestività del presidente De Luca e suggerisce anche un chiaro segnale di condanna dell’aggressione all’Ucraina da parte russa. Ma la pace va ricercata senza affatto significare resa incondizionata di un popolo eroico che difende la sua indipendenza ed integrità territoriale». Via libera anche dall’Anpi Campania. Ciro Raia, coordinatore regionale dell’associazione partigiani, ha chiarito: «L’Anpi è stata invitata all’incontro organizzativo tenuto a Palazzo Santa Lucia ma non siamo andati per impegni presi in precedenza. Abbiamo però scritto una risposta di ringraziamento e spiegato che per la manifestazione per la pace ci saremmo stati. Non possiamo certo dire che non partecipiamo a una manifestazione per la pace, però condividiamo la necessità evidenziata da padre Alex Zanotelli che non ci sia strumentalizzazione né di partiti né di enti». 

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