Marco Sarracino, deputato e responsabile Mezzogiorno del Pd: «In piazza contro l'autonomia»

«Parteciperemo con convinzione anche alla manifestazione dei sindacati uniti»

Marco Sarracino, deputato e responsabile nazionale Mezzogiorno del Pd
Marco Sarracino, deputato e responsabile nazionale Mezzogiorno del Pd
di Adolfo Pappalardo
Sabato 20 Maggio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 21 Maggio, 08:21
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«Gli effetti sarebbero negativi innanzitutto per il Sud, e quindi anche per la Campania e Napoli. Per questo con tutti i vertici nazionali stiamo organizzando una grande manifestazione a Napoli contro l'Autonomia entro l'estate», spiega Marco Sarracino, deputato e responsabile nazionale Mezzogiorno del Pd.

I sindacati, uniti, saranno oggi in piazza a Napoli contro l'Autonomia. Voi?
«Parteciperemo con convinzione anche in ragione del no secco all'autonomia differenziata.

Lo facciamo perché il Pd pone il tema del lavoro come questione identitaria delle nostre battaglie politiche. Ieri, assieme ad Arturo Scotto, ho incontrato i lavoratori Stellantis di Pomigliano a cui sono stati inspiegabilmente aumentati i carichi di lavoro, lunedì incontrerò gli operai della Dema il cui destino è ancora incerto e con la segretaria Schlein siamo stati alla Fincantieri di Castellammare, senza contare il lavoro silenzioso affinché la vicenda Whirlpool avesse un esito positivo. Il nostro dovere è essere al fianco di chi lotta per i propri diritti».

Sul lavoro il governo ha varato un decreto il Primo maggio.
«Quel decreto smantella il reddito di cittadinanza, aumenta la precarietà favorendo i contratti a termine, estende l'utilizzo dei voucher, non rende strutturale il taglio del cuneo per aumentare i salari, non dice nulla sul salario minimo. Un'operazione di propaganda che conferma la crociata della destra contro i più deboli e contro i giovani».

Cosa farà il Partito democratico contro l'Autonomia?
«Entro l'estate organizzeremo una prima grande iniziativa sull'autonomia e proprio a Napoli. Lo faremo coinvolgendo tutto il partito ma anche tutte le forze economiche, intellettuali e sociali che intendono combattere con noi. Vogliamo fare una battaglia popolare e tutelare l'unità del Paese».

Il ministro Calderoli accusa il Sud di non aver capito il suo progetto dell'Autonomia.
«Lo ringraziamo per le parole di profonda stima nei confronti del Mezzogiorno e delle capacità cognitive dei suoi abitanti. Vorrei rassicurare il ministro rispetto al fatto che invece, come provano anche i primi sondaggi presentati in queste ore, gli italiani hanno ben capito gli effetti devastanti di un progetto che spacca il Paese e aumenta i divari, forse lo stanno capendo anche alcune forze della maggioranza. Gli effetti sarebbero negativi innanzitutto per il sud, e quindi anche per la Campania, ma alla fine lo sarebbero per tutto il Paese. Ricordo un concetto semplice ma attuale: l'Italia non cresce se non cresce il Mezzogiorno. La destra invece vuole dar vita ad un egoistico diritto differenziato, ovvero l'idea che diritti e opportunità dipendano dal luogo in cui si nasce. È inaccettabile».

Intanto le opposizioni sono divise.
«Le divisioni nella destra sono enormi: da un lato infatti praticano l'accentramento dei poteri, dall'altro esasperano il concetto di autonomia. Sono due posizioni assolutamente inconciliabili. E invece di concentrarsi su questo, se la prendono con un organismo terzo e di grande professionalità quale il servizio di bilancio del Senato. La verità è che questo tipo di autonomia va contro tutti i principi di coesione che hanno animato la nascita del Pnnr, anche per questo è un disegno di legge antistorico».

Le ultime comunali non sono andate benissimo. Vi aspettavate di più?
«Tutte le amministrative hanno luci ed ombre. Ritengo che il segretario provinciale e il commissario regionale non potessero fare di più. Le candidature sono emerse tutte da una precisa volontà e autonomia dei territori. Ora siamo tutti impegnati affinché al ballottaggio ci sia un risultato importante del Pd. Di certo il modello di alleanza con i 5 Stelle, e non solo, ci ha fatto essere competitivi in molte elezioni. E sono contento che anche quelli che tre anni fa ci criticavano per questo tipo di alleanza, oggi ne siano soddisfatti. Un'importante vittoria politica».

Tra il governatore De Luca e la segretaria Schlein i rapporti non sono dei migliori. Qualcuno ipotizza che De Luca possa correre da solo e fuori dal Pd per il terzo mandato costruendo alleanze inedite, anche con Renzi. Che ne pensa?
«Lo escludo totalmente». 

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