Finalmente da domani via le mascherine. All'aperto, ovviamente, perché in luoghi chiusi rimane ancora l'obbligo. È l'ordinanza firmata dal governatore De Luca la scorsa settimana che entra in vigore da domani e permette, questo il caso, di dare un tocco di respiro.
Resta invece l'obbligo nei luoghi chiusi (mezzi pubblici, negozi, supermercati ecc), nelle situazioni di assembramento o dove non si può mantenere la distanza di almeno un metro. Una decisione già presa e sui cui palazzo Santa Lucia non ha mai inteso fare marcia indietro. Perché da giorni la curva del contagio, studiata dagli esperti regionali, rimane bassissima. Ieri infatti zero positivi in regione su 1.987 tamponi esaminati, secondo i dati resi noti dall'Unità di crisi della Regione.
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Una scelta, quella di far diventare la protezione facoltativa all'aperto, in scia con le altre regioni. Da metà mese, infatti, l'obbligo è via via sparito in quasi tutte le aree del Paese.
In Veneto, ad esempio, questo dispositivo di protezione non è più obbligatorio già dal primo giugno, anche se il governatore Luca Zaia ha raccomandato di indossarle quando si esce da casa. Cosa che peraltro fa anche il suo collega De Luca. Mentre solo due regioni hanno deciso di mantenere l'obbligo sino a fine mese: si tratta della Toscana e della Lombardia (ma qui sempre da domani sarà possibile prendere i mezzi di trasporto pubblici senza indossare i guanti).
Ma per capire come si rientri sempre più nella normalità, basta vedere gli atti della Regione. Dopo l'ordinanza delle mascherine, infatti, a palazzo Santa Lucia si sta decidendo di firmare atti non dettati dall'emergenza. E, quindi, non ordinanze come in questi mesi di Covid ma più sempolici provvedimenti che richiamano, però, la normativa delle scorse settimane. Uno viene pubblicato dalla Regione ieri sera e riguarda lo smart working. Una sorta di raccomandazione in cui si chiede di facilitare progressivamente la ripresa delle attività lavorative in presenza, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza. E sempre nelle stesse ore i dirigenti della Regione ne hanno stilato uno più particolareggiato per proprio per gli uffici di dipendenza di palazzo Santa Lucia.
Si raccomanda infatti «a tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, di adeguare le misure organizzative adottate in tema di smartworking nelle pregresse fasi dell'emergenza all'attuale contesto, fattuale e normativo, onde consentire - è scritto nel provvedimento di ieri - la modulazione delle attività in presenza dei dipendenti, in coerenza con le esigenze della progressiva riapertura di tutti gli uffici pubblici e con quelle dei cittadini e delle imprese connesse alla ripresa delle attività produttive e commerciali, beninteso nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti con riferimento ai diversi comparti, a tutela dei lavoratori e dell'utenza».
Il provvedimento tiene a ricordare come le sanzioni siano ancora in vigore. Quelle per i semplici cittadini (da 400 a mille euro) ma anche per le imprese che sono, in questo caso, molto salate. «Nei casi in cui la violazione sia commessa nell'esercizio di un'attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio o dell'attività da 5 a 30 giorni - si ricorda nell'atto regionale - e in caso di reiterata violazione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima».
L'occasione è anche a richiamare al fatto che le norme anti Covid rimangono in vigore sino al 14 luglio. E, quindi, rimane il divieto di assembramenti, l'obbligo della mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi. E, infine, si raccomanda «di portare comunque con sé la mascherina anche nei luoghi all'aperto e di indossarla in mancanza delle condizioni per assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di sicurezza di almeno 1 metro».