Mattarella a Napoli, intervista ad Aldo De Chiara: «Sveleremo i tesori di Castel Capuano»

«La Scuola superiore della magistratura è già funzionante, pienamente operativa»

Aldo De Chiara
Aldo De Chiara
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 15 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:33
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«La presenza del presidente Mattarella oggi a Castel Capuano è un forte segnale di attenzione nei confronti sia della sede napoletana della Scuola Superiore della Magistratura, sia nei confronti di Castel Capuano stesso. E diventa così anche un autorevole stimolo per la Fondazione che ho l'onore di presiedere». Una nuova, grande occasione per Napoli: l'arrivo del Capo dello Stato, previsto per oggi nello storico maniero angioino che a lungo ha ospitato gli uffici giudiziari partenopei, chiude nella maniera più autorevole e prestigiosa un percorso durato oltre un decennio, durante il quale si è lavorato (non senza difficoltà) per restituire un pezzo di storia alla collettività. Parola di Aldo De Chiara, ex magistrato di lungo corso, già procuratore aggiunto a Napoli, Avvocato generale a Salerno, oggi presidente della Fondazione Castel Capuano.

Quale futuro per il vecchio Tribunale?
«Il suo nuovo destino guarda alla realizzazione di apprezzabili scopi sociali.

A cominciare proprio dalla Scuola superiore di magistratura, che viene non a caso ospitata qui, nella città che vanta una ricca tradizione giuridico-forense?».

A che punto di operatività è la Scuola?
«È già funzionante, pienamente operativa. Vi si svolgono numerosi corsi aperti spesso anche a giudici stranieri. Un fiore all'occhiello per la formazione della professione, e di questo va ringraziata la collega Antonella Ciriello, vicepresidente della Scuola stessa e artefice di questo successo. Con lei la Fondazione che presiedo ha in atto una proficua collaborazione».

Torniamo a Castel Capuano e alle vostre iniziative.
«Grazie al contributo del Comune di Napoli avvieremo in via sperimentale l'apertura al pubblico del maniero nei giorni 10, 17 e 24 giugno, e poi anche il primo luglio: quattro sabati nei quali il gioiello angioino sarà visitabile. Un'iniziativa che si inquadra anche nel percorso di riqualificazione del centro storico, che è patrimonio dell'Unesco».

In che consisteranno le visite?
«Si potranno visitare le aree già riqualificate: il Salone e il Saloncino dei Busti, la Cappella della Sommaria, e l'ingresso sarà gratuito. A breve realizzeremo il Museo delle Regole, un progetto che trova l'interesse anche da parte della Regione Campania. Poi abbiamo anche altre idee...».

Quali?
«Vogliamo che a Castel Capuano trovino adeguate collocazione soggetti autorevoli, a partire dalla Federico II e dal Consiglio notarile. C'è poi da verificare la fruibilità della galleria che espone i beni sequestrati alla criminalità comune e organizzata, verificheremo se possibile apriremo anche questi locali. Ma una delle novità più interessanti sta nel progetto di destinare i locali al piano terra del cortile di Castel Capuano a una serie di botteghe artigiane da dare in gestione agli ex detenuti. Su tutti questi progetti c'è la piena collaborazione con il Comune di napoli, che ringrazio per la disponibilità offertaci».

Torniamo al Presidente della Repubblica. Avrà modo di salutarlo all'arrivo?
«Spero tanto di poterlo fare, e di riuscire a donargli la bella pubblicazione edita dal mio predecessore, l'ex presidente Antonio Buonajuto, concepita in occasione del decennale della Fondazione: in questo prestigioso volume c'è tutta la storia del castello, e anche quel che sarà il suo futuro. L'opera si arricchisce dei contributi di architetti e accademici come Fabio Mangoni, Sergio Attanasio, Franco Amarelli, Giulio Pane, Amalia Scelzo, oltre alla collega Floretta Rolleri. Tra i testi c'è anche una mia testimonianza che ripercorre il percorso laborioso che portò alla liberazione di Castel Capuano dagli uffici giudiziari».

Per un'opera che torna all'antico splendore, un'altra che versa in un degrado totale: l'edificio della ex Pretura di piazza San Francesco.
«È vero. Occorrerebbero finanziamenti consistenti per destinare questo altro storico palazzo agli uffici del Tar Campania. L'edificio è del Demanio, ma al momento non c'è alcun progetto. È urgente immaginarne il recupero, per porre fine allo stato pietoso nel quale versa ormai dagli anni 80». 

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