Lega esclusa dalle elezioni a Napoli, la furia di Salvini: «Metteteci voi la faccia»

Lega esclusa dalle elezioni a Napoli, la furia di Salvini: «Metteteci voi la faccia»
di Valentino Di Giacomo
Domenica 19 Settembre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 18:08
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Amareggiato, inviperito con chi non è stato in grado di presentare neppure una singola lista. Lunghe telefonate con i collaboratori più stretti e poi il gelo con i suoi dirigenti napoletani. Chi è riuscito a parlare con Matteo Salvini nelle ultime ore racconta di un segretario del Carroccio su tutte le furie per come è andata a finire la vicenda della lista della Lega bocciata prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato. C'è pure chi motiva la rabbia del «capitano» ad una presa in giro di cui si sarebbe sentito vittima. «Fino all'ultimo giorno - spiegano alcuni parlamentari del Carroccio - i nostri dirigenti napoletani ci dicevano che il problema fosse solo il ritardo di un minuto nella consegna delle liste, invece mancava di tutto: dal contrassegno elettorale alle obbligatorie rendicontazioni di spesa per la campagna, praticamente alla commissione elettorale è stato consegnato un pacco».

Inaccettabile per il senatore leghista come è stata gestita la vicenda quasi in maniera dilettantesca, eppure il dossier era nelle mani di un politico esperto e navigato come il coordinatore cittadino e consigliere regionale, Severino Nappi, una persona stimata e apprezzata dallo stesso Salvini. 

Non è ancora un clima da resa dei conti, ma tutto lascia presagire che Salvini possa fare le proprie mosse non appena si sarà conclusa la campagna elettorale. Nel suo tour in giro per l'Italia il segretario del Carroccio non ha voluto trattare il tema della debacle napoletana, anche perché delle vicende interne, prima che avvenisse lo sconquasso del Consiglio di Stato, non se n'è mai interessato. Mai poteva però immaginare che si arrivasse al punto di non poter avere neppure una lista da presentare nella capitale del Mezzogiorno. Napoli diventa così «un capitolo chiuso», almeno fino al giorno delle elezioni. Salvini tornerà in Campania, ma non toccherà il capoluogo di Regione e concentrerà le proprie energie soprattutto su Caserta per lanciare la volata a Giampiero Zinzi. Del resto anche i rapporti con Catello Maresca sono ridotti ai minimi termini. Prima di quel tempo si preferirà di far calmare le acque, ma intanto nel partito campano il clima è infuocato. Per evitare altri scossoni a tutti è stata impartita la consegna del silenzio con la stampa: tace il coordinatore regionale Valentino Grant, così come Severino Nappi.

Gli altri parlamentari campani hanno deciso persino di spegnere i telefonini come ha fatto ieri Gianluca Cantalamessa, mentre la deputata Pina Castiello non risponde probabilmente per non alimentare il fuoco di fila sull'organigramma locale del Carroccio.

Ma sarà inevitabile un confronto anche aspro non appena i giochi saranno chiusi dopo una notte - quella tra venerdì e sabato con la proclamazione delle sentenze del Consiglio di Stato sul rigetto delle liste - che tanto somigliava a quella dei lunghi coltelli. L'unica consolazione che si ha a via Bellerio è che le prossime importanti elezioni locali non si svolgeranno prima del 2024 quando si dovrà rinnovare il consiglio regionale, tempo che il Carroccio potrà dedicare per provare a radicare meglio il partito sul territorio.

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Chi proverà invece ad approfittare delle difficoltà leghiste è soprattutto Forza Italia, forte anche di un rapporto assai collaborativo proprio con Catello Maresca. Non a caso, mentre Salvini e Meloni girano alla larga da Napoli, ieri in città c'erano il ministro per il Sud Mara Carfagna e il coordinatore e vicepresidente di Fi, Antonio Tajani per rilanciare la campagna elettorale dell'ex pm. «La bocciatura da parte del Consiglio di Stato - ha detto Carfagna - rappresenta una ferita per la campagna elettorale del centrodestra, tuttavia Maresca è assolutamente determinato ad andare avanti e a lavorare per recuperare ogni possibile voto, che altrimenti rischierebbe di andare perso». Non a caso il ministro ha voluto lanciare un avvertimento agli avversari: «La sinistra - ha detto - farebbe bene a non cantare vittoria in anticipo. Credo che anche i partiti debbano accelerare moltissimo per riempire questo vuoto che si è venuto a creare. Sono fiduciosa, perché abbiamo vinto sfide ben più difficili, i partiti ora devono lavorare per conquistare la fiducia e il consenso anche di quegli elettori che oggi si ritrovano senza i loro rappresentanti di riferimento. Abbiamo due settimane di tempo. Conosco il valore e le qualità di molti candidati che sono in campo, quindi confido molto su di loro e sono certa che riusciremo a fare un buon lavoro». Anche Tajani si è detto certo che questa competizione elettorale sarà «una partita apertissima perché attorno a Maresca c'è un'area politica e civica che non è legata al voto del sindaco candidato, della singola lista. Sono assolutamente convinto che andremo al ballottaggio». Ovviamente c'è anche una corsa ad accaparrarsi i voti in uscita dalla Lega. «Forza Italia - ha aggiunto Tajani - sarà la forza più consistente, tutti gli elettori che si riconoscevano nelle liste civiche e nella lista della Lega continueranno a sostenere Maresca e voteranno per lui». Del resto per Forza Italia questa può essere l'occasione per rilanciarsi dopo anni di emorragie di voti anche in Campania come avvenuto alle ultime elezioni regionali. Il flop leghista, paradossalmente, può contribuire per accrescere il potere di Fi all'interno della coalizione di centrodestra. 

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