Metropolitana di Napoli al collasso: «Serve un mese per tornare alla normalità»

Metropolitana di Napoli al collasso: «Serve un mese per tornare alla normalità»
di Valerio Esca
Martedì 16 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 12:38
4 Minuti di Lettura
Un'ora di stop sulla tratta Dante-Garibaldi, dalle 7,50 alle 9,10, ha fatto piombare nel caos la linea 1 della metropolitana di Napoli. L'ennesimo guasto dopo quello di una settimana fa. Su tutte le furie gli utenti: «È vergognoso scrive Rosanna sulla pagina Facebook Anm - Ma che lo paghiamo a fare l'abbonamento se i trasporti fanno schifo? Regaliamo i soldi all'Anm. Scioperiamo tutti non pagando i biglietti così vediamo se ci sarà finalmente una svolta»; «Ogni giorno mi aiutate a sviluppare un sempre più immenso senso di schifo verso questa città» incalza Aleide; «Meno male che mi sono trasferito al Nord rilancia Giuseppe - Napoli è bella solo per farci le vacanze e basta». Questi sono soltanto tre degli oltre 200 commenti pubblicati dai cittadini sulla pagina della partecipata del trasporto pubblico, presa d'assalto per tutta la mattinata. La situazione si fa incandescente e l'azienda correi ai ripari e chiede «scusa ai cittadini».

«Entro un mese assicura l'amministratore dell'Anm Nicola Pascale - cercheremo di riportare il servizio alla normalità sull'intera tratta della linea 1. Puntando ad una regolarità delle uscite dei treni dal deposito, che purtroppo oggi non riusciamo a mantenere».
 
Perché?
«La madre di tutti i problemi è la vetustà dei treni. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) era prevista una circolazione a otto treni, come avviene quasi sempre. Purtroppo durante la notte si è verificato un problema ad un'unità di trazione e non siamo riusciti a risolvere la questione entro la mattina. Dalle 8 alle 9,10 abbiamo dovuto sospendere la tratta bassa (Dante-Garibaldi) fino alla risoluzione del danno».

Pascale però non è mica la prima volta. Ai cittadini che devono andare al lavoro, a scuola o all'università interessa poco quale sia l'entità del danno. Vorrebbero soltanto avere una metropolitana che funzioni...
«Agli utenti non possiamo fare altro che chiedere scusa. Ci dispiace molto e siamo profondamente impegnati tutti i giorni affinché si possa avere un trasporto pubblico regolare. Nei prossimi giorni lavoreremo ancora di più e intensificheremo le operazioni di manutenzione per far sì che si possa raggiungere una regolarità su tutta la tratta».

Nei prossimi giorni quando?
«L'obiettivo che ci poniamo è quello di eliminare il grosso entro metà novembre, in maniera tale da permettere ad otto, nove treni di circolare e non soltanto a sette come capita durante le emergenza quando siamo costretti a ridurre la tratta».

Tra un mese si potrebbe ottenere quantomeno una regolarità per la circolazione, ma non si risolverà il problema, ovvero la vetustà dei convogli.
«La soluzione c'è ma bisogna aspettare la fine del 2019 quando avverrà la consegna dei nuovi treni. Al momento dobbiamo rimettere in esercizio quelli che ci sono, grazie alle attività manutentive. Siamo impegnati ogni giorno per cercare di ridurre al minimo i disagi. Purtroppo c'è una condizione difficile che stiamo affrontando tutti i giorni, tutti insieme».

A questo punto perché Anm non investe di più sulle manutenzioni?
«Ricordo che entro il 24 approveremo il bilancio 2017 e avremo le prime proiezioni sul bilancio 2018. Se ci sarà la possibilità di allocare risorse in più sulle manutenzioni lo farò con tutto il cuore. Bisogna capire che è interesse dell'azienda che tutto funzioni per il meglio. Il lavoro fatto in questi mesi, per far quadrare i conti, deve tradursi in un miglioramento dei servizi, altrimenti rimarrà un lavoro fine a sé stesso».

Se la sente di dare ai cittadini delle date certe su quando rientrerà questa emergenza treni?
«Il nostro obiettivo oggi è di poter offrire un livello di regolarità, senza intoppi, tra un mese. Dopodiché non possiamo fare altro che tamponare fino al prossimo anno, quando arriveranno i nuovi convogli».

Non si rischia di andare in difficoltà con le aperture delle nuove stazioni?
«Se non arrivassero i treni sì, ma l'ossigeno arriverà proprio da lì. Se guardiamo ai prossimi mesi, non è poi così distante il semaforo verde per la fermata di Nicola Amore, poi ci saranno Centro direzionale e Capodichino».

È vero che c'è in cantiere l'idea di riprendere i prolungamenti nel fine settimana?
«È verissimo. Stiamo valutando la fattibilità tecnica, se ci riusciamo questa settimana, al massimo la prossima, convocheremo i sindacati per proporre loro una soluzione sui riassetti organizzativi. Per riproporre i prolungamenti nei weekend».
© RIPRODUZIONE RISERVATA