Non li ha fermati il caldo e nemmeno la diretta web gli amici di Mia Filippone, la vicesindaca scomparsa nella notte tra venerdì e sabato. I colleghi di giunta, gli studenti che sono stati la principale ragione della sua vita, sono accorsi in tanti alla chiesa di Sant'Onofrio - gremita - dove si sono svolti i funerali della vicesindaca. Li ha vissuti intensamente i suoi 68 anni la Filippone, li ha vissuti al servizio della città e della sua gente che non è voluta mancare per l'ultimo saluto 68 anni. La messa in ricordo della vicesindaca è stata celebrata dal vescovo don Mimmo Battaglia. Molto parco di parole in generale, ma che per la Filippone fa una piccola eccezione che la dice lunga sulla stima che aveva della professoressa. «Ci si compra o ci si vende, non con Mia, lei è stata sempre immancabilmente coerente e leale - dice il vescovo di Napoli - ha sempre saputo riconoscere il valore e la dignità di chi le stava di fronte». Un omaggio, quello del Vescovo all'impegno civile della Vicesindaca. La Filippone però aveva nel suo dna la scuola e l'insegnamento e dunque i giovani e il suo curriculum parla per lei.
Nata nel 1954, dopo la maturità conseguita al liceo classico Antonio Genovesi, nel 1976 si è laureata con 110 e lode in lettere classiche con una tesi in letteratura latina alla Federico II.
Gli assessori tutti erano presenti ieri ai funerali, guidati dal sindaco Gaetano Manfredi visibilmente commosso. «Abbiamo una grande responsabilità: ricordarla con i fatti, conservando i suoi valori e stando insieme per aiutare gli altri - racconta Manfredi durante la funzione religiosa dove è stato chiamato a parlare - Una donna di grandissima qualità, una donna illuminata che ha dato tantissimo alla nostra città, il suo insegnamento sarà di guida a questa amministrazione».
Alla fine della cerimonia un lungo applauso ha unito quanti erano in chiesa e i molti altri che, non essendo riusciti ad entrare, hanno seguito da fuori l'ultimo saluto alla vicesindaca. Tocca ancora al sindaco ricordare la Filippone. «Il dolore è difficilmente sanabile. Però in questo momento così triste, tutte le parole per Mia sono sommerse da una grande onda d'amore. Ha rappresentato e rappresenterà i valori in cui crediamo: essere a disposizione degli altri, aiutare senza chiedere niente in cambio». Il sindaco poi racconta un aneddoto che lo ha visto protagonista. «Mia - dice Manfredi - aveva grande forza, entusiasmo e senso civico. Ieri alla camera ardente un ragazzo mi ha detto Sindaco, salutate la professoressa: ero un ragazzo difficile, ora ho lavoro e famiglia grazie a leì. Ecco, questa è Mia, ha dato dignità a tanti donando amore a tutti. Quando le ho chiesto di affiancarmi, è stata un grande vicesindaco: ha rappresentato la maggioranza della città che crede nel futuro. Ora abbiamo la responsabilità di ricordarla con il fare, aiutando gli altri, anche se non c'è più lei ci dà un motivo in più per andare avanti. Dobbiamo essere orgogliosi di lei. Ci accompagnerà sempre, non ci lascerà soli».
Un ricordo speciale della Filippone è quello di Ciro Fiola presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola. La notizia della scomparsa di Maria Filippone mi rattrista profondamente è il commento del presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola. «L'ho conosciuta - duce Fiola - quando è entrata a far parte della Giunta e ne ho subito apprezzato le doti umane e la grande passione. A lei mi lega anche un ricordo tenero, per la scoperta di un'antica amicizia con mia madre all'epoca in cui si conobbero al liceo Genovesi. Mancherà alla politica e alla nostra comunità».